Un club metropolitano dove tutto fa rima con lifestyle

Un architetto e un barman (entrambi imprenditori della ristorazione), un quartiere in evoluzione, il Flaminio, e un’ispirazione dalle Soho House (club esclusivi riservati a una clientela molto abbiente) che strizza l’occhio alla mixology e alla cucina internazionale con prodotti italici. Tutto questo è Metropolita, il nuovo indirizzo capitolino per gli amanti del buon bere a due passi dal Ponte della Musica e dal MAXXI, nonché di fronte al Teatro Olimpico. Il socio architetto, Roberto Rabaglino, ha pensato al design, ricercato e integralmente realizzato con mobili rigorosamente made in Italy (divani e sedie costruiti da un artigiano di Altamura, per esempio), con l’obiettivo di creare un ambiente basato su elementi classici e immutabili, non soggetti a mode temporanee. Il socio barman Carlo Annessi ha pensato invece all’offerta food&beverage, partendo dall’impostazione del bancone, per il quale ha selezionato i barman Federico Vannelli e Giovanni Badolato, e della cucina, capitanata dallo chef Giorgio Baldari (cresciuto alla scuola di Antonello Colonna, vanta un curriculum internazionale di tutto rispetto con esperienze in Principato di Monaco, Spagna e Stati Uniti).

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    L’ispirazione, specialmente al bancone, è prettamente internazionale, con una selezione di cocktail che va dai grandi classici ai signature d'autore. Non è un caso che le divise dei due barman siano le stesse dalla cucina, a sottolineare il continuo interscambio fra i due piani. Tra i cocktail pensati da Vannelli e Badolato, menzioniamo: Italicus Story (Italicus, pompelmo rosa, sciroppo al basilico, lime e prosecco); Oax Margarita (mezcal, cherry heering, sciroppo d’agave e secret sour); Jerez Hanky Panky (gin, sherry, vermouth rosso e Unicum). Nella proposta gastronomica, spicca il tocco fusion dello chef Baldari, che accosta l’hummus di ceci con il pane carasau; la tartare di chianina con la tapenade e il Parmigiano Reggiano; il polpo alla galiziana con il pecorino e lo zabaione salato (foto Alessandro Blasetti). A.T.

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