RetroBottega uno e trino. Il ristorante-bistrot di Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Giudice aggiunge un nuovo tassello alla sua già variegata proposta, con la recente apertura di RetroVino, che segue quella del pastificio Retropasta. Miocchi e Lo Giudice sono due bravi chef con esperienze stellate che hanno deciso di mettersi in proprio, rivoluzionando il panorama gastronomico romano e dando la spinta, o meglio lo stimolo, a più di un loro collega a fare altrettanto. Forti del successo dell’indirizzo di via della Stelletta, in pieno centro storico, hanno iniziato a colonizzare pian piano gli spazi attigui. Il risultato è stato un allargamento di RetroBottega (senza aumentare i coperti), a cui si è aggiunto il pastificio RetroPasta, dove da inizio ottobre la clientela può godersi una succulenta pausa pranzo.
“Altro…”
Infine, l’ultimo nato è RetroVino, il cui ingresso è alle spalle, in via D’Ascanio. Un tavolo sociale da 14 coperti, scaffali con bottiglie tutti intorno e una carta di vini “intelligenti”, scelti soprattutto dai piccoli produttori. Di fatto è un’enoteca dove si può bere in loco oppure acquistare una delle circa 400 etichette a disposizione. Importante lo spazio dedicato alla mescita, che sarà più ampia di quella del ristorante. Ad accompagnare il vino per chi si ferma, le selezioni di salumi e formaggi, pane fatto in casa, i sott’oli fatti dagli stessi chef, piatti “tiepidi” e di veloce assemblaggio come il pastrami e le “misticanze”, ovvero le insalate selvatiche raccolte dalla stessa squadra di Retrobottega, con l’aiuto di un etnobotanico. A.T.