Canaima Gin sostiene le donne artigiane dell’Amazzonia

Il gin premium, distribuito da Compagnia dei Caraibi, ha rafforzato l'impegno verso le comunità indigene della Foresta attivando una nuova collaborazione con la Fundación Casa de la Mujer del Vaupés

Canaïma gin donne indigene Simone Caporale
Il gin premium, distribuito da Compagnia dei Caraibi, ha rafforzato l'impegno verso le comunità indigene della Foresta attivando una nuova collaborazione con la Fundación Casa de la Mujer del Vaupés

Alta qualità e un forte impegno sociale sono due aspetti inscindibili dell’anima di Canaïma Gin. Prodotto dalla distilleria venezuelana Dusa (Destilerías Unidas Sas) questo gin premium, distribuito in esclusiva in Italia da Compagnia dei Caraibi, si è infatti contraddistinto fin dal suo lancio per il contributo alla tutela dell’Amazzonia, dalla quale provengono 10 delle sue 19 botaniche (per approfondire leggi Canaïma Gin, nasce in Amazzonia la nuova esclusiva di Compagnia dei Caraibi), e a supporto delle popolazioni indigene che la abitano. Impegno, quest’ultimo, che spesso si concretizza in progetti che hanno come protagoniste le donne indios, e che il brand proprio nel mese nel quale si celebra la festa della donna ha deciso di incrementare ulteriormente, stringendo una nuova partnership con la Fundación Casa de la Mujer del Vaupés (Fucamuva).

È questa un’organizzazione colombiana guidata da donne imprenditrici che si sono poste l’ambizioso obiettivo di riuscire a produrre più di 10.000 articoli artigianali legati a Canaïma Gin nel corso di quest’anno. La nuova collaborazione si aggiunge a quelle che il brand ha già attivato con diverse organizzazioni, e che sostiene devolvendo loro il 10% dei proprio proventi, per sviluppare progetti finalizzati a migliorare le condizioni di vita delle comunità indigene e a protezione dei loro territori.

Le donne indigene protagoniste

Tra le ogn con le quali collabora vi è, per esempio, la Fundación Tierra Viva, che promuove lo sviluppo sostenibile delle tribù indigene attraverso il commercio equo solidale di prodotti artigianali realizzati dalle donne della tribù Warao. Nel caso specifico, le donne si occupano della produzione di tutto il merchandising legato al brand (cestini, sottobicchieri, bracciali e altro) utilizzando materiali della Foresta Amazzonica, tra i quali la bora, una pianta acquatica, e la fibra di moriche, che si ottiene dalle palme. Una collaborazione proficua che fino a oggi ha visto la realizzazione di oltre 15.000 pezzi, ma soprattutto che è riuscita a coinvolgere nel progetto anche gli uomini Warao, che hanno deciso di prendere parte alla realizzazione dei manufatti.

La tutela dell’Amazzonia

Non minore attenzione è riservata alla questione ambientale. In questo campo la storica collaborazione è con Saving the Amazon, che combina tecnologia, applicazioni mobili e il potenziale umano delle comunità indigene per combattere la distruzione della Foresta, attraverso un programma di rimboschimento. Canaïma dona infatti degli alberi che vengono piantati dalle comunità indigene che se ne prendono cura per 36 mesi, il tempo necessario affinché l’albero riesca a sopravvivere da solo. Al momento della piantumazione gli alberi vengono fotografati e la foto viene caricata sulla piattaforma del progetto per creare una foresta virtuale e dare la prova che gli alberi sono piantati. Successivamente vengono fotografati di nuovo e caricati sul sito per mostrare la crescita della foresta.

Insomma, un gin che conferma la forte mission sociale e ambientale con la quale è nato e che ha convinto anche una personalità come Simone Caporale, tra i massimi esponenti del bartending internazionale, a unirsi al progetto e a sviluppare il prodotto e la drink list che lo accompagna.

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