Flavio Angiolillo racconta la corsa a ostacoli dei piccoli bar

A fine maggio è stato introdotto il divieto per bar e negozietti di prossimità di vendere bevande alcoliche e superalcoliche dopo le 19. E questa è solo una delle tante storie strane di un periodo strano. In questa video-intervista Flavio Angiolillo ci racconta dei suoi Mag Café, 1930 e Backdoor 43, locali diversi, ma tutti caratterizzati dalle piccole metrature come la maggior parte dei locali italiani.

In Ripa di Porta Ticinese, a Milano, Flavio Angiolillo e Marco Russo hanno aperto il Backdoor 43 un cocktail take away & whisky bar in appena 4 metri quadrati. Un’idea semplicemente rivoluzionaria. Sono passati cinque anni da quel giorno e così tante cose sono cambiate per il bar più piccolo del mondo. A cominciare dallo scorso aprile quando, terminato il lockdown, è arrivato il momento di ripartire con i cocktail d’asporto. Stava filando tutto liscio quando...

  • “Altro…”

    A fine maggio è stato introdotto il divieto per bar e negozietti di prossimità di vendere bevande alcoliche e superalcoliche dopo le 19. E questa è solo una delle tante storie strane di un periodo strano. In questa video-intervista Flavio Angiolillo ci racconta dei suoi Mag Café, 1930 e Backdoor 43, locali diversi, ma tutti caratterizzati dalle piccole metrature come la maggior parte dei locali italiani. Locali bomboniera, di solito affollati da sciami di clienti, oggi trasformati in qualcos’altro. Il tutto in attesa, o meglio nella speranza, che arrivino tempi migliori. Flavio ci racconta com’è cambiato il suo lavoro, gli ostacoli da affrontare, le giornate sempre più lunghe, il nuovo rapporto con i clienti, la difficoltà di gestire situazioni totalmente inusuali, la speranza di un confronto costruttivo tra operatori del settore e istituzioni. Angiolillo è una voce di quella nightlife che sta imparando sulla propria pelle, giorno dopo giorno, a gestire questa nuova normalità. Una sfida ad ostacoli, comprensiva di caccia alle streghe, per tutti quei pubblici esercizi che non hanno rinunciato a tenere alta la barra. Un'ultima curiosità. Dopo decine di interviste "domestiche" nel periodo del lockdown, questa è la prima video-intervista che realizziamo all'interno di un locale. Anche se realizzato a distanza è sempre un'emozione sentire i suoni, o meglio la musica, che produce un locale in attività. S.N.

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