Il tè in stick, per uno stile di consumo rapido e facile

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Addio a colini e teiere con i diffusori monouso di Alice's Tea House. Ventisei specialità fra tè neri, verdi e aromatizzati e infusi ai frutti rossi

L’idea è nata per caso, provando ad arrotolare un foglietto di alluminio intorno a una matita… È quello che diceva spesso Fausto Lovello, ricordando i tempi in cui era in cerca di un modo nuovo per offrire il tè nei pubblici esercizi. Oggi l’innovativo infusore monouso Stick Tea è il risultato di numerosi cambiamenti ed elaborazioni avvenuti nel tempo: «Si può definire una sorta di origami, un unico foglio piegato 14 volte - afferma Claudio Canestri, nipote del fondatore, da due anni titolare di Alice’s Tea House -. Sulla sua superficie di alluminio ci sono 450 fori che svolgono la funzione del classico colino per la preparazione del tè sfuso: ha portato in bar, pasticcerie e ristoranti innovazione e praticità e il vantaggio di una grande rapidità di preparazione».

Praticità e velocità

Per il servizio sono suggeriti un bicchiere o una tazza in vetro, per poter immergere l’intero infusore nell’acqua bollente (è consigliata una temperatura di circa 90°C). Prendendo con le dita la parte superiore dello stick si imprime un movimento circolare che permette all’acqua di entrare nel contenitore ed estrarre aromi e principi attivi, creando la bevanda in modo graduale e controllato. Raggiunta l’intensità desiderata, al cliente non rimane che zuccherare e, se lo desidera, usare lo stick per mescolare. Alla facilità di utilizzo si unisce anche il vantaggio di non dovere utilizzare la teiera.

L’azienda muove i primi passi vendendo tè nero; poi, col diffondersi della cultura del tè, crescono le referenze in base alla lavorazione, alle origini e alla varietà. Subentrano poi gli aromatizzati e gli infusi rossi, tutti senza caffeina: in tutto oggi le specialità in menu sono 26 suddivise in Tè Neri, Tè Verdi, Tè Aromatizzati e Infusi Rossi.

Ascoltare il mercato

«Alcune specialità sono nate dalla specifica richiesta di un mercato - prosegue Claudio Canestri -. Ad esempio il Kiwifruit Tea nasce su ispirazione del nostro importatore della Nuova Zelanda. Le ultime referenze inserite in gamma lo scorso anno sono state il Ginger Green Tea (tè verde allo zenzero) e l’Orange Karkadè (infuso di fiori di ibisco con scorza di arancia rossa): hanno riscosso un buon successo».

L’azienda mantiene la sua struttura di ditta famigliare; i suoi principali mercati esteri sono Belgio e Olanda, Svizzera e Paesi Baltici. Stick Tea è stato scelto dalla Royal House belga e l’innovativo infusore ha avuto un posto nel Package Design Now!, guida per l’industria del design, dell’editore tedesco Taschen. Nell’ultimo anno è stata rinnovata l’immagine aziendale, con nuovi pack e un restyling del sito aziendale (sticktea.com)».

Con Claudio Canestri abbiamo approfondito qual è il sentimento del mercato verso tè e infusi.

Qual è il rapporto degli italiani col tè e le bevande calde?

«La loro richiesta è contenuta se paragonata a quella del caffè, tuttavia le vendite sono in crescita nelle ore pomeridiane e serali, quando si cerca una bevanda più “lunga” e dal gusto piacevole. Il consumatore è sempre più esperto e cerca prodotti di qualità, gusti e varietà particolari. Suggerisco al gestore del locale di sondare le preferenze dei clienti prima di fare i suoi acquisti per avere un’offerta calibrata ed essere sempre in grado di soddisfare al meglio i consumatori».

Al bar sono più richiesti i gusti classici o le novità?

«I tè neri a colazione e gli infusi senza caffeina sono i più venduti e penso che manterranno quote importanti e stabili nelle vendite. La novità attira, spinge a provare gusti nuovi anche in virtù dei loro effetti. Pensiamo al tè verde, apprezzato per le sue proprietà toniche, diuretiche, depurative e antiossidanti: in alcuni locali c’è chi ogni giorno chiede un Ginger Green Tea, un infuso dissetante che abbina le proprietà del tè verde a quelle dello zenzero. Consiglio al barista di imparare le caratteristiche dei prodotti: talvolta il cliente non sa come orientarsi ed esprime richieste generiche. Così a chi chiede una bevanda digestiva senza caffeina si può suggerire un Vanilla Rooibos, tè rosso africano, privo di caffeina e ricco di antiossidanti».

Per ognuna delle 4 famiglie che compongono la vostra offerta, sul sito date indicazioni per l’abbinamento con primi piatti, secondi e dolci: il tè è una bevanda da proporre a tutto pasto?

«È un’abitudine diffusa nel Nord Europa e nei Paesi orientali, che locali frequentati dalla clientela straniera dovrebbero assecondare. Il tè nero, dal sapore deciso, lo suggeriamo abbinato a gusti forti. Ad esempio, un Keemun, dal retrogusto floreale, si abbina bene alla carne, un Darjeeling, più delicato, a patate, carni bianche e formaggi. Basta poco per portare una ventata di novità».

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