Mixology e cucina d’autore a Il Circolino di Monza

Il Circolino foto Jacopo Salvi
il Circolino (foto di Jacopo Salvi)
Aperto nel cuore della città, il nuovo locale fonde mixology, gastronomia e caffetteria. Un vero e proprio club del gusto, con la miscelazione di Filippo Sisti e la cucina di Claudio Sadler

Un ristorante gastronomico, un cocktail bar e un caffè bistrot: tre concept differenti che convivono sotto la stesa insegna e accomunati da un unico filo conduttore, la ricerca dell’eccellenza nel buon mangiare e nel buon bere garantita da due maestri indiscussi di queste due arti, rispettivamente lo chef stellato Claudio Sadler e il mixologist di fama internazionale Filippo Sisti. Tutto questo è Il Circolino, locale che si presenta come un vero e proprio club del gusto, che, come anticipato più di un mese fa da bargiornale.it (leggi Filippo Sisti e Claudio Sadler aprono Il Circolino a Monza), ha aperto i battenti a Monza.

Situato nel centro della città (via Anita Garibaldi 4), dietro al Tribunale, il nuovo locale nasce dall’iniziativa di tre imprenditori brianzoli, Mario e Stefano Colombo e Federico Grasso, che hanno voluto dar vita a un format da vivere tutto il giorno, poliedrico e versatile, articolato in diversi ambienti, inclusivo, perché pensato per tutti, e caratterizzato da un’atmosfera familiare e di convivialità e da un’offerta food & beverage di alto livello. Un’idea che il locale esprime già nel nome. Il Circolino è infatti ispirato agli storici circoli italiani, sorge in una location rimasta per anni inutilizzata e che un tempo ospitava un circolo operaio, ma anche ai raffinati club inglesi, sdrammatizzando di questi ultimi il lusso con un design moderno e dal gusto bohémien. Un luogo, insomma, dove la tradizione, in particolare quella italiana, coesiste perfettamente con la modernità e dove ogni cliente può sentirsi a casa.

La proposta mixology by Filippo Sisti

Un concetto che dà forma anche alla proposta del locale.  A partire da quella mixology firmata dalla stella del bartending Filippo Sisti, al ritorno dietro il bancone dopo la chiusura durante la pandemia del suo Talea (leggi Cocktail cucinati per voi: da Filippo Sisti al Talea).

La drink list, accanto a grandi classici, include 10 signature creati ad hoc, preparati con ingredienti di altissima qualità e lavorati con maestria, caratterizzati da accostamenti insoliti che portano a Monza il risultato delle esperienze nella miscelazione internazionale del bartender. Come Sexy Knees, a base di Bond Street Gin, miscelato con barbabietola affumicata, melissa, liquore di fragole speziate, Cesar Sour, con tequila Espolón, estratto di lattuga agrumata, mostarda al miele e liquore al bergamotto. O ancora, il Meneghino, in omaggio a Milano, capitale dell’aperitivo, con Bitter Rouge Bianco, vermouth Carlo Alberto Bianco, prosecco allo zenzero, cordiale di arancia e zafferano e sorbetto al Campari, e il My Tiki Mary, rielaborazione tiki Bloody Mary con Keyrye vodka infusa al grano, cordiale di pomodoro e passion fruit, liquore al fieno greco.

Creazioni pensate per sorprendere e conquistare, per viziare gli ospiti dall’aperitivo al dopocena, da gustare sugli sgabelli affacciati davanti al bancone a mo’ di bar inglese o nell’affascinante giardino affacciato sul fiume Lambro, ma pensate anche per esalare la proposta food del caffè bistrot.

La proposta food by Claudio Sadler

L’esperienza di gusto de Il Circolino parte infatti dalla colazione, con dolci ricette, rigorosamente artigianali, da degustare al banco o al tavolo, spaziando dai fragranti croissant, farciti con confetture artigianali e di stagione, ai macaron ad altre gustose ricette, come la rivisitazione della Babka, dolce della tradizione polacca composto da una sfoglia con strati alternati di burro e cioccolato.

E prosegue con l’offerta per un pranzo o una cena veloce in stile tapas gourmet dalle contaminazioni internazionali, come il carpaccio di presa iberica o le croccanti croquetas di jamón. Non manca il brunch della domenica, con i grandi classici internazionali come i pancake, i french toast o le uova, servite alla benedict o con salmone.

A questa si affianca l’offerta più complessa e strutturata del ristorante sotto la guida di Sadler e le sapienti mani del resident chef Lorenzo Sacchi. Anche i questo caso la proposta si gioca tutta su un mix tra tradizione e modernità, dove alcuni cavalli di battaglia dello chef e grandi classici milanesi strizzano l’occhio a influenze internazionali, sempre con grande attenzione alla qualità e alla stagionalità delle materie prime. Tra i piatti spiccano proposte dagli abbinamenti ricercati, già a partire dagli antipasti, come il tonno rosso del Mediterraneo con il dashi di jamón iberico, le alghe e il caviale, o il Patè in crosta, una sfoglia ripiena di anatra, maiale e pollo con mela al forno e verdure in agrodolce. O, tra i primi le candele tirate a mano ripiene di lepre alla royale e anguilla. Spazio poi a grandi classici della tradizione milanese, quali il Risotto alla milanese, ossobuco e salsa di midollo e, tra i secondi, la costoletta alla milanese, accompagnata da patata, crema di limone e lattuga alla brace.

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