È concettualmente difficile pensare che tuttora esista qualcosa di più antico dell’Unità d’Italia. Un tempo così lontano che forse il nostro stesso cognome, e quindi la nostra discendenza, nemmeno era. Ancora più complicato pensare che qualcosa dell’epoca continui, non solo ad esistere, ma che sia rimasto in gran parte invariato e che ci accompagni ancora alla nostra quotidianità. Ebbene, Vecchia Romagna può vantarsi di tutto questo. Il brandy dall’iconica bottiglia triangolare, infatti, quest’anno festeggia i due secoli di vita. Ben oltre l’Unità d'Italia. Una storia che nasce Oltralpe, con il francese Jean Buton che, armato del ricettario di famiglia si mette in viaggio verso l’Italia per aprire la sua distilleria. Fino a fermarsi nei pressi di Bologna, dove trova nella dolcezza del paesaggio e nell’uvaggio di Trebbiano la terra perfetta per iniziare la sua avventura. Avventura che è arrivata fino a noi. «Come è arrivato quel ricettario da cui tutto è partito e che ancora oggi guida il processo produttivo del distillato», rivendica con orgoglio Antonio Zattoni, direttore dell’analisi sensoriale del Gruppo Montenegro. «Le uniche modifiche apportate al ricettario originale di Jean Buton – prosegue Zattoni - sono limitate alle tecniche di produzione e alle norme di sicurezza che nel tempo, ovviamente, sono cambiate». Un processo di produzione che è ben rappresentato dalla stessa, iconica, forma della bottiglia. Le fasi di creazione del brandy infatti sono tre, proprio come i lati della bottiglia che ne racchiude il risultato finale. Questo perché Vecchia Romagna rivendica con forza l’unicità della sua ricetta, ma anche del suo metodo di lavorazione. Si parte infatti con una distillazione per metà continua e per l’altra metà discontinua, alla francese con alambicco charantais. Segue poi la fase di blending ed infine il marriage, in cui si trova il giusto equilibrio organilettico che darà il via all’imbottigliamento e alla vendita. Tradizione e storia che però non vogliono diventare elemento ingombrante. E, proprio in questo senso, Vecchia Romagna ha voluto festeggiare i 2 secoli di vita attraverso il lancio di una nuova Drink Strategy. Il marchio di casa Montenegro lo ha fatto con un incontro che si è tenuto al Donkey - Speak of Kong di Bologna in occasione della cocktail week del capoluogo emiliano, andata in scena dal 19 al 25 ottobre. Occasione con cui sono state presentate anche le due varianti al Vecchia Romagna classico. Etichetta Nera, con una doppio invecchiamento prima in barrique e poi in botte di rovere. E il Tre Botti, con un blend di tre prodotti invecchiati, appunto, in tre botti differenti. Barrique di rovere francese, grandi botti in rovere di Slavonia e tonneaux che hanno ospitato un vino rosso veronese (il nome non ci è stato svelato).
Megamix
Vecchia Romagna infatti non vuole abbandonare né le mensole più polverose dei bar di provincia, dove risiede la vera Italia, quella del culto del dopo pasto, del distillato come momento di pausa e piacere senza tempo. Né il piacere di chi apprezza il brandy alla mescita. Ma, accanto a tutto questo, c’è la voglia di avvicinarsi al mondo della miscelazione, ricordando a tutti come il brandy sia, per sua stessa natura, parte integrante della storia dei cocktail. E lo ha fatto - a nostro giudizio - nel migliore dei modi. Affidando cioè ad Alexander Frezza, uno dei migliori rappresentanti della miscelazione italiana, la creazione di cocktails Vecchia Romagna dedicati. Frezza, bar manager de L'Antiquario di Napoli, è riuscito a ideare oltre 20 drink, per poi selezionare i 4 definitivi. Dimostrazione di quanto il brandy sia un prodotto duttile e che ha fatto la storia della miscelazione per tutta la prima metà del Novecento, ma che noi spesso dimentichiamo.
I fantastici 4
Quattro cocktail quindi, che sono in grado di soddisfare qualunque palato e coprire la stagionalità dei gusti. Come il Black Collins, prodotto con Vecchia Romagna Etichetta Nera: un long drink estivo e rinfrescante, creato con metodo build e di facile replicabilità. O il Vecchia Romagna Coffee. Reinterpretazione dell’Espresso Martini, uno dei modern classic più in voga del momento, e che siamo sicuri conquisterà presto il mercato italiano. Qui l’abilità di Frezza è stata dimostrare come Vecchia Romagna sia adatto anche a una miscelazione più sofisticata, con risultato una bevuta più “elegante”. Esattamente come il Three Point, omaggio ai prodotti della distilleria e che usa come base il Vecchia Romagna Tre Botti. Dicevamo sopra che per arrivare a queste creazioni Frezza è partito da una lista di oltre 20 idee, che spaziavano dal Tiki alla rivisitazione dei grandi classici a esperimenti completamente nuovi.
Un paziente lavoro di ricerca
Un lavoro complicato, che ha dovuto tener presente moltissimi fattori, come ci ha detto lo stesso Alexander Frezza: «Perché il successo di un cocktail è la risultante di molteplici fattori. Non solo la qualità del miscelato, ma anche l’appeal del nome che viene dato, il momento in cui viene presentato, il marketing che viene cucito attorno. Ci sono cocktail che non sono stati scelti per vari motivi, ma hanno delle enormi potenzialità e so già, per certo, di voler presentare tra qualche mese, anno o forse anche prima». Un connubio, quello tra cocktail e Vecchia Romagna, che tutte le carte in regola per proseguire e arrivare in qualunque bar. Insomma, Vecchia Romagna ha compiuto 2 secoli di vita. E ha festeggiato regalandoci 5 buoni motivi per cui va considerata una bottiglia fondamentale per qualunque bar. 4 sono i cocktails di Alex Frezza, che ne dimostrano le qualità in miscelazione. Il quinto invece è semplicemente il brandy in sè. Che grazie al suo processo creativo rimane ancora oggi uno dei grandi brandy italiani. Perfetto da bere anche in mescita. E se finora la bottiglia triangolare l'avete sempre associata solo alla clientela più agée dei bar, non è perché è un sapore oramai antico. E solo perché quei signori sanno il fatto loro su come si beve.
BLACK COLLINS
di Alexander Frezza
Ingredienti
60 ml Vecchia Romagna Etichetta Nera
20 ml nettare d'agave
30 ml succo di limone
Preparazione
Metodo build. Completare con ginger ale. Servire nel tumbler con fetta di limone e ciuffo di menta.
BOLOGNA SOUR
di Alexander Frezza
Ingredienti
60 ml Vecchia Romagna Tre Botti, 30 ml succo di limone , 20 ml nettare d’agave, 30 ml vino rosso
Preparazione
Metodo shake & fine strain. Servire in tumbler basso. Completare con vino rosso.
VECCHIA ROMAGNA COFFEE
di Alexander Frezza
Ingredienti
50 ml Vecchia Romagna Etichetta Nera, 25 ml Amaro Montenegro, 20 ml orzata, 1 espresso
Preparazione
Metodo shake. Servire in coppa. Guarnire con scorzetta di limone o chicchi di caffè.
THREE POINT
di Alexander Frezza
Ingredienti
60 ml Vecchia Romagna Tre Botti, 15 ml Rosso Antico, 15 ml Coca Buton, 1 dash Angostura aromatic bitters, 1 dash Orange bitters
Preparazione
Metodo stir. Servire in coppa e guarnire con peel di limone o ciliegia.