
Un Americano Cosmopolita ha conquistato i favori della giuria: con questo cocktail Marco Masiero, bartender di Lubna Milano, ha vinto l’undicesima edizione della Campari Bartender Competition, diventando Campari Bartender of the Year per il 2025/2026.

Se Campari cercava un ulteriore modo di mostrarsi vicina alla “sua” Milano, lo ha trovato con la scelta della location: la finale dell’8 giugno si è tenuta presso la rinnovata Torre Velasca, una di quelle architetture che nello skyline meneghino si possono serenamente definire “iconiche” senza timori inflazionistici. Una giornata densa, quella di domenica, grazie alla nuova formula della competizione che quest’anno ha concentrato in un unico appuntamento la semifinale e la finale.

In giuria una parata di star
Dieci i bartender giunti in semifinale, tre i giovani talenti che si sono guadagnati il podio: assieme a Masiero c’erano Luca Salvioli (bar manager del Gaia Bar, all'interno del boutique hotel 5 stelle Musa Lago di Como, a Sala Comacina) e Alessio Megna, bartender di Freni e frizioni a Roma e premiato all’ultima edizione dei Barawards come Bartender under 25 dell’anno.

Masiero ha conquistato i favori di una giuria che si è fatta in tre, per l’occasione. Una “giuria degustazione” si è concentrata sui cocktail presentati dai tre finalisti. Era composta da Monica Berg (co-titolare di Tayēr+Elementary Londra e direttrice creativa di Campari Academy), Salvatore The Maestro Calabrese (Velvet at Corinthia, Donovan Bar Londra), Alex Frezza (L’Antiquario Napoli), Daniele Dalla Pola e Bruno Malavasi (Master Herbalist Campari Group). A valutare, invece, le doti di comunicazione dei ragazzi in gara c’erano Nicola Scarnera (Campari Academy Manager) e Dario Cuccurullo (Senior Channel & Customer Marketing Director Campari Italy). Samuele Ambrosi (Cloakroom, CloakLab e BossHogg Treviso) era, invece, l’occhio tecnico sul lavoro dei finalisti.
Il drink vincente del Campari Bartender of the Year
Masiero, bergamasco, 33 anni, al banco della nuova apertura firmata Lorenzo Querci & Co., ha superato la semifinale – svoltasi al Camparino in Galleria – con il suo drink Convivio (Campari, olive alla brace, cioccolato bianco). Ha raccolto una buona performance nella prova di cultura generale e nella degustazione alla cieca e, infine, ha convinto (anche sull’onda di un’approccio molto genuino ed efficace) con Americano Cosmopolita: Campari, Cinzano Bottega Riserva, Cynar, sherbet al pompelmo salato, cardamomo e vaniglia e soda al pompelmo rosa.

Due le fasi della finalissima: prima parte con la presentazione dei cocktail e la valutazione delle tre giurie, seconda fase con una sorta di “open bar” al sedicesimo piano della Torre Velasca, con ospiti e stampa chiamati ad assaggiare, in un clima di grande leggerezza, e votare per assegnare il titolo di Fans favourite, vinto dal Sipario Rosso di Luca Salvioli, giunto poi secondo in classifica davanti al Camparitivo di Alessio Megna.

La gara è partita con 800 candidature
Quest’anno la Campari Bartender Competition ha ricevuto più di 800 candidature nella prima fase di selezioni on line. La competizione era strutturata così: 120 bartender, frutto di una prima scrematura, si sono sfidati nelle Live Selection, prove in presenza tenutesi tra Roma e Milano. Solo i migliori 20 hanno poi affrontato la Behind the Bar, ovvero ospitato Campari Academy presso il bar in cui lavorano quotidianamente, per dimostrare le caratteristiche principali di un bartender eccellente: tecnica, capacità di improvvisazione e senso di ospitalità. Dalla rosa dei dieci semifinalisti è uscito il trio protagonista della finale.