Il cupping, esercizio fondamentale per valutare la qualità di un caffè

Paolo Milani guida alla comprensione e al corretto svolgimento del metodo più antico per individuare pregi e difetti di un caffè

Preparazione delle tazze per il cupping
Preparazione delle tazze per il cupping

Con la riapertura degli spazi formativi sul caffè torna attuale il suo assaggio che, anche con le nuove norme al fine di ridurre le possibilità di contaminazioni crociate, è un protagonista per chi opera nel settore ed anche per i coffee lover. Poche parole evidenziano la sua grande importanza: si tratta infatti del metodo più antico e inossidabile per valutare la qualità di un caffè.

Paolo Milani
Paolo Milani

“Prima di tutto è bene fare un po’ di chiarezza - afferma Paolo Milani, assaggiatore ufficiale CSC -. L’assaggio alla brasiliana si fa con un caffè tostato pochissimo e serve solo per sentire se un caffè ha dei difetti importanti, come ad esempio medicinale o stallatico. Il cupping come viene per lo più proposto (ed erroneamente chiamato alla brasiliana) è realizzato con un caffè tostato chiaro (non chiarissimo), che ha avuto modo di sviluppare i suoi aromi, dunque permette di coglierne i difetti, ma soprattutto i pregi. Le diverse lavorazioni del caffè crudo conferiscono una complessità molto interessante, tanti aromi diversi che un buon allenamento consente di sentire distintamente”.

Versata l'acqua si forma la crosta in superficie
Versata l'acqua si forma la crosta in superficie

Con entrambi i metodi il caffè in grani viene pesato (8,25 grammi) e posto nel bicchiere o nella tazza, quindi ogni dose è macinata separatamente, al fine di isolare eventuali difetti che altrimenti si distribuirebbero su più tazze. Sul macinato si versa poi rapidamente l’acqua (150 ml) tra 93 e 95°C: sul liquido si forma lentamente una crosta che quattro minuti dopo la versata si rompe e si toglie delicatamente, annusando il caffè nei diversi contenitori. Trascorsi altri 3-4 minuti si può procedere all’assaggio con l’apposito cucchiaio dalla forma tonda, che permette di prelevare la giusta quantità di bevanda e ne favorisce l’aspirazione. “Prima di cominciare consiglio di immergere il cucchiaio nel caffè e portarlo al labbro inferiore per verificarne la temperatura: se ci si brucia la lingua con il caffè bollente non si potrà effettuare una buona sessione di assaggio - riprende Paolo Milani -.

Cucchiaio per l'assaggio
Cucchiaio per l'assaggio

È bene risucchiare con vigore il liquido, al fine di irrorare bene tutto il cavo orale: si farà rumore, ma non è un segno di cattiva educazione, bensì un’operazione necessaria per potere cogliere odori e sapori del caffè. Al primo assaggio consiglio di focalizzarsi sulle macro famiglie, ovvero corpo, acidità, dolcezza e amarezza. Poi, con un secondo o più assaggi si andranno ad analizzare i sentori particolari che fanno capo a ogni voce”.

È un esercizio fondamentale per potere effettuare una vera scelta di gusto nella selezione del caffè da offrire al banco bar e per aiutare il cliente a riconoscere e premiare la qualità.

Paolo Milani, è assaggiatore ufficiale Csc - Caffè Speciali Certificati, formatore di Sca - Specialty Coffee Association, e titolare della caffetteria livornese DrupaCaffè. Ogni suo corso comprende una sessione di assaggio: una competenza indispensabile per chiunque opera nel mondo del caffè.

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