Iiac ha compiuto 30 anni, eletto il nuovo consiglio

Il nuovo cda Iiac
Il nuovo cda Iiac
L’obiettivo è valorizzare e accrescere il patrimonio tecnico-scientifico per servire la filiera con un metodo di valutazione sempre più affidabile.

A inizio gennaio l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè - Iiac, nato nel 1993 con l’obiettivo di mettere a punto e diffondere un metodo scientifico per l’assaggio del caffè ha compiuto trent'anni; sin dall’inizio la sua attenzione si è rivolta a quel simbolo del made in Italy che è l’espresso. Dalla sua fondazione hanno partecipato ai suoi  corsi più di 12mila allievi di oltre 40 Paesi nel  mondo. Di recente ha rinnovato il proprio consiglio di amministrazione, identificando un gruppo di consiglieri con diverse competenze, al fine di rappresentare al meglio la filiera del caffè.

I membri del consiglio in carica sono Luigi Odello, presidente onorario, Carlo Odello, presidente e Ceo, Fausto Devoto, vicepresidente, Gian Paolo Braceschi, Manuela Violoni,  Antonio Biscotti, Stefano Abbo, Gaia Brunetti, Alessandro Cocco, Enrico Metti, Carles Gonzalez, Luigi Morello, Enrico Bendinelli. I probiviri sono Carlo Barbi, Laura Formichella e Paolo Nadalet. Il comitato scientifico è presieduto dal prof. Roberto Zironi. Il controllo contabile è affidato ad Assunta Percuoco.

L’obiettivo dell’Associazione è valorizzare il patrimonio tecnico-scientifico sviluppato in 30 anni e accrescerlo per servire la filiera con un metodo di valutazione sempre più affidabile. Inoltre, afferma Carlo Odello, «vogliamo valorizzare la nostra rete di migliaia di assaggiatori a livello globale, puntando a rafforzare il loro senso di appartenenza all’unica associazione che si dedica all’analisi sensoriale del caffè in via esclusiva».

L’attività di formazione Iiac prosegue in Italia, attraverso i docenti senior e grazie ai nuovi formati e nominati nelle sessioni di novembre e marzo scorsi che permettono una trasmissione più capillare della conoscenza a livello aziendale. La formazione ha segnato una netta ripresa anche in Cina, dopo la fine delle restrizioni per la pandemia a inizio marzo scorso: Iiac è stata la prima organizzazione italiana a tornare a operare direttamente nel Paese. Non si è mai fermato l’International Coffee Tasting (che ogni anno valuta centinaia di prodotti di tutto il mondo), che rappresenta non soltanto un banco di prova per i diversi caffè in gara, ma anche un momento di incontro della comunità Iiac. Sono infatti già pressoché esauriti i posti da giudice per la sessione estiva che inizia a metà giugno e a breve si aprirà il bando per candidarsi a quella autunnale con avvio a metà settembre.

L'Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè ha sedi anche in Giappone, Corea, Taiwan e Cina.

Nel corso della sua attività di ricerca, supportata da un comitato scientifico di alto livello, ha messo a punto la tazzina dell’assaggiatore che ottimizza la valutazione dell’espresso e ha svolto importanti studi sulle correlazioni esistenti tra marker della qualità rilevati con l’analisi chimica e le caratteristiche sensoriali del caffè.

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