Quando, lo scorso febbraio, Fabio Verona ha dato il via al primo campionato di macinatura, il Master Coffee Grinder Championship, non si aspettava certo il successo di partecipazione e di consenso che la competizione ha via via raccolto attraverso le tappe di Carrara, Albignasego (PD), Torino, Trieste, per approdare alla finale nazionale in programma nell’ambito di The Milan Coffee Festival domenica 13 novembre a partire dalle ore 14,00.
I concorrenti si sfidano con l’obiettivo di trovare in tazza il profilo organolettico descritto da Paolo Scimone, titolare di His Majesty the Coffee, che fornisce il caffè della finale.
Gli otto finalisti provengono da tutta Italia: Luca Bernardoni, Matteo Beluffi, Nicola Sargentelli, Andrea Faggiana, Davide Giglio, Stefano Cevenini, Federico Cecconi, Gianluca Tofani. Come è avvenuto ad ogni tappa, la giuria è capitanata dal giudice internazionale Luca Ventriglia.
I concorrenti hanno a loro disposizione il grinder gravimetrico Solo di Grindie e la macchina espresso You di Sanremo Machines.
La premiazione è prevista per le 17,30, con la consegna al vincitore di un macinacffè Solo e premi offerti dagli sponsor: pulyCaff, Brita, Ims, Ipa, Metallurgica Motta, Rebel by LF e Sanremo.
Infine una festa per i concorrenti presso lo showroom Sanremo con un brindisi per il vincitore e soprattutto per sottolineare la buona riuscita di una competizione dalla formula interessante, che ha richiamato molti concorrenti e spettatori.
A Fabio Verona, docente Iiac, formatore per Costadoro e autore del libro Professione Barista - Manuale pratico per l’espresso perfetto, chiediamo come è nata l’idea di creare il Master Coffee Grinder Championship e il perché del suo successo.
«Quando tengo un corso e chiedo “qual è il principale compito di un barista?”, per lo più mi viene risposto “fare una buona estrazione, un buon espresso”, oppure “accogliere le persone”. Io rispondo “deve macinare il caffè”: il suo ruolo principale è individuare la corretta granulometria e saperla controllare durante la giornata”; in caso contrario non si può ottenere un buon prodotto in tazza. Poi, certo, ci devono essere un buon caffè, una macchina performante, tanti elementi concatenati tra loro, ma tutto comincia dalla trasformazione dei chicchi in polvere di caffè». E prosegue: «Mi piace definire la gara che ho messo a punto come una competizione “popolare”, alla quale può partecipare chiunque pensi di essere in grado di gestire il macinino al fine di ottenere le note previste in tazza. Soprattutto partecipare o semplicemente assistere a una tappa del Master Coffee Grinder Championship significa cogliere l’occasione per una crescita professionale e per parlare e confrontarsi con altri operatori: un esercizio che è sempre molto utile».