Doppio Malto, 1.000 mq dedicati a birre e cucina premium

Con oltre mille mq, la birreria Doppio Malto di Milano diventa il locale di mescita con cucina più grande della omonima catena di venti locali. Con proiezioni estere.

Il grande impianto spina di Doppio Malto a Milano

Un nuovo posto per la felicità di tutti i birrofili. Arrivato alla soglia dei venti locali, la catena Doppio Malto ha inaugurato il suo più grande spazio italiano di mescita di birra, con cucina annessa, a Milano in viale Liguria 47. Fondato nel 2004 a Lurago d'Erba (Co) dal mastro birraio Alessandro Campanini, il birrificio Doppio Malto è stato rilevato nel 2016 dalla società Foodbrand che ha impresso un grosso sviluppo al progetto birrario, tanto che oggi con 16 milioni di euro contribuisce al 20% del fatturato del gruppo.

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    «Forti della produzione di 14 tipologie in fusti e bottiglie, più 4 stagionali, riconosciute da oltre 100 premi internazionali - precisa l'ad Foodbrand, Giovanni Porcu - abbiamo avviato un intenso programma di sviluppo, puntando sull'apertura di locali con l'insegna Doppio Malto con mescita esclusiva e cucina anessa di pesce e carne, puntando al target premium con il miglior rapporto prezzo-qualità. Particolare cura inoltre abbiamo dato a spazi relax e ludici sia per grandi sia per bambini».
    A settembre 2020 è partita l'apertura all'estero di un locale Doppio Malto all'interno del centro commerciale Steel di Saint-Etienne (Francia) nellla regione del sud-est Rodano-Alpi, mentre per l'anno prossimo è previsto il taglio del nastro in una "tana birraria" come Glasgow (Scozia).
    Allo "storico" birrificio di Lurago d'Erba (600mila litri), si sta affiancando a fine 2020 un secondo stabilimento a Iglesias (Sardegna) capace di incrementare la produzione del 400% (per oltre 5 milioni di litri). Oltre alle più moderne tecnologie, lo stabilimento sardo ha puntato sul massimo contenimento dei consumi di energia e acqua, con un investimento di 6 milioni di euro e lavoro per una trentina di dipendenti. Attualmente sono i 19 i brew restaurant attivi: Asti, Bologna, Cagliari, Casnate (Co), Curno (Bg), Dormelletto Ticino (No), Erba (Co), Fiume Veneto (Pn), Marcon (Ve), Olbia (Ot), Reggio Emilia, Roma Trevi, Locate Trulzi (Scalo Milano), Settimo Torinese (To), Verona, Vigevano (Pv), Trieste, Saint-Etienne (Francia), Milano.

    Le 14 principali tipologie Doppio Malto
    Pils (4,8%), Summer (Session Ipa, 4,3%), Stone (English Ale, 6,5%), Rust (English Ale, 5,5%), Old Jack (Chocolate Stout, 6,3%), Leila (lager, 4,8%), Bitter (Extra Special Bitter, 5%), Zingi (Ginger Ale, 7%), Mahogany (Ipa, 6%), Senzascuse (Gluten Free, 4,5%), Brass (Weiss, 5%), Crash (Triple Honey Ipa, 7,5%), Cocoa (American Ipa, 7%), Imperial (Black Imperial Ipa, 9%).
    Le specialità sono disponibili in fusti Polykeg da 30 litri per la spina e in bottiglie 33 cl. Disponibili bocce da 2 litri per l'asporto.

    Il locale di viale Liguria
    Ricavato in un ex-capannone industriale di oltre mille mq nelle vicinanze del Naviglio Pavese, il locale milanese si compone di un ampio cortile d'accesso con rastrelliere per biciclette, su cui si affaccia lo scenografico mini-impianto di produzione a vista. Al piano rialzato si apre la grande cucina a vista, la zona tavoli e il grande banco bar a impianto centrale con una spettacolare bottigliera pensile, l'impianto delle 14 spine di birra e il settore cocktail curato dal bartender campione del mondo Bruno Vanzan. La cucina è specializzata nella preparazione di taglieri per aperitivo, pizze al tegamino (36 h di lievitazione), burger, carni (bovina, suina, pollo, galletto) e verdure alla brace di carbone vegetale, insalate, dessert.
    Al piano inferiore è stata sistemata la zona relax e ludica completa di tavoli da ping-pong, biliardo, scacchi giganti, calciobalilla e freccette. Non manca un altro banco bar con una zona tavoli per degustazioni e seminari come "Birra comanda colori", beer tour tra aromi, luppoli e malto. L'inagurazione è stata tenuta dall'ad Foodbrand Giovanni Porcu insieme con il mastro birraio Luca Vinelli. R.G.

     

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