L’innovazione è il motore del fuori casa. Guardare per credere

L'innovazione è di casa al Sigep: la nostra rassegna di prodotti e attrezzature che hanno le carte in regola per dettare nuove tendenze nel fuori casa

Chi crede che l’innovazione sia soltanto estro e creatività, sbaglia di grosso. Certo, ci vuole la capacità di pensare “out of the box”. Sicuramente, serve il coraggio di intraprendere strade non battute, e questa è una qualità che non tutti hanno. Ma poi, quando il processo va avanti, oltre il primo passo, ci vuole anche la capacità di concretizzare, di standardizzare, di rendere replicabile e funzionale un’idea particolare. Perché se quell’idea resta un unicum, percorrerà una strada troppo corta, e diretta verso il dimenticatoio. L’innovazione, nei settori della pasticceria artigianale, della caffetteria e della gelateria, è fatta di macchine che evolvono, di prodotti che stupiscono e di concept che si propongono sul mercato. Dove li abbiamo visti? Al Sigep di Rimini, alla recente 41esima edizione della fiera professionale più importante dedicato al gelato artigianale e all'arte del dolce, consolidato punto di riferimento per tutto il settore.

  • “Altro…”

    Quella che trovate qui è una nostra selezione di cose viste, toccate, testate e, in qualche caso, ammirate in fiera. L’innovazione è il fil rouge, le strade sono tante. C’è quella delle novità di prodotto, con bevande classiche modernizzate, o brand di prima grandezza che approcciano nuovi target, oppure “variazioni sul tema cornetto”, funzionali a inseguire quella differenziazione di offerta all’ora della colazione che tanto piace al mercato. C’è il filone del cioccolato, che assume nuove forme o si presenta su supporti inediti. Anche il gelato si trasforma nella forma e “studia” parallelamente nuovi concept ed esperienze di consumo diverse. Poi c’è il ramo della sostenibilità, con i packaging sempre più rispettosi dell’ambiente. Insomma, c’è materiale per chi cerca spunti o, semplicemente, guarda al futuro con occhi affamati. E se qualche trovata risulterà davvero sorprendente, non serve arrovellarsi sul “Perché non ci ho pensato io?”. Giù la testa e applicarsi! Magari facendosi ispirare da Lewis Carroll: «Certe volte ho creduto fino a sei cose impossibili prima di colazione». E.B.

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