Prosegue l’operazione restyling in casa Nardini. Dopo il rinnovo del look degli aperitivi e di Acqua di Cedro, è ora la volta dei due prodotti iconici della distilleria più antica d’Italia: Grappa Bianca e la Grappa Riserva 3 anni.
Il rinnovamento ha interessato sia la bottiglia sia l’etichetta, entrambe riviste in uno stile più contemporaneo, che non taglia i ponti però con la tradizione e punta a esaltare al massimo il contenuto. Un’operazione che vuole comunicare in modo più efficace i caratteri distintivi delle due super storiche referenze, aprendole sempre più sia a un pubblico più ampio e internazionale di consumatori sia a una nuova modalità di consumo per la grappa, ovvero la miscelazione.
E così Grappa Bianca e Grappa Riserva 3 anni si presentano ora in un’elegante bottiglia dalla forma più slanciata, griffata da un logo più snello e impreziosita da un’etichetta altrettanto nuova e ridotta nelle dimensioni rispetto alla precedente. Un’etichetta raffinata nei dettagli, con particolari ramati che ricordano e celebrano gli alambicchi e l’arte distillatoria della famiglia Nardini. Continua a campeggiarvi la celebre illustrazione del Ponte Vecchio di Bassano del Grappa, con la dicitura “Bassano al Ponte”, a suggello del forte legame della distilleria con il luogo dal quale la sua storia prese il via, ormai 242 anni fa. Rinnovata anche la capsula, di colore bianco con fascia inferiore ramata per la Grappa Bianca e di colore dorato con fascia inferiore nera per la Riserva 3 anni
I nuovi pack sono stati studiati per valorizzare in pieno il loro contenuto. Per quanto riguarda Grappa Bianca, una grappa (alc 50% in vol) dal colore cristallino ottenuta dalla distillazione di vinacce plurivitigno, caratterizzata da un gusto pieno e complesso e da aromi floreali e fruttati. Una selezione di componenti aromatiche frutto del triplo metodo di distillazione utilizzato per produrla (caldaiette, bagnomaria e metodo continuo), che ne fa un distillato perfetto sia per la classica bevuta liscia sia, grazie alla sua versatilità, per la miscelazione. Possibilità di consumo che, per la prima volta, compare nelle indicazioni in retroetichetta, dove si parla del suo utilizzo per la realizzazione di ricercati cocktail, come i signature della casa, Bassano Mule (Grappa Bianca Nardini, ginger beer, succo di limone e foglie di menta fresca), Negrini Cocktail (dove si miscela con Bitter Nardini e vermuth rosso), Paloma Nardini (dove si aggiunge a spremuta di lime, Scortese Bitter Citrusy Bio e uno spicchio di pompelmo) e Garda Collins (dove si mescola con Acqua di Cedro, succo di limone, sciroppo di zucchero, completato da un top di soda e da una fetta di limone). Una presenza con la quale Nardini sottolinea come anche i suoi prodotti più storici si prestino a essere apprezzate nelle forme di consumo contemporanee.
Stesso discorso per Grappa Riserva 3 anni, il cui pack si differenzia da quello della Grappa Bianca solo per alcuni particolari dell’etichetta che focalizzano l’attenzione sugli anni di invecchiamento del prodotto. Invecchiamento di almeno tre anni in botti di rovere di Slavonia, il cui utilizzo per l’affinamento della grappa, al “modo del cognac” fu introdotto dalla famiglia Nardini all’inizio del Novecento proprio nella creazione di questo prodotto. E la lunga maturazione in legno regala a Grappa Riserva 3 anni (al 50% in vol) i suoi sentori complessi e avvolgenti e il gusto morbido, delicato e armonico.