Antiquarny, un “negozio” di antiquariato a Mosca dove regna lo sherry

Antiquarny Boutique and Bar a Mosca: focus sullo sherry sia al bar sia al ristorante del locale moscovita arredato nello stile di una bottega d'antiquari

Antiquarny Boutique and Bar a Mosca: focus sullo sherry sia al bar sia al ristorante del locale moscovita arredato nello stile di una bottega d'antiquari

In una via tranquilla del caotico centro della capitale russa, a pochi minuti a piedi dalle principali attrazioni turistiche e dalla nightlife serale, un quartiere residenziale ospita alcuni dei negozi di antiquariato più interessanti della città. È in questa e poche strade limitrofe che i cultori del buon gusto vagano durante il giorno alla ricerca di oggetti e mobili per arricchire le proprie mura. Uno di questi, segnalato solo da una sobria vetrofania su una finestra, nasconde un cocktail bar e ristorante tra i più apprezzati della scena moscovita.

Aperto nell’estate del 2006 da una coppia di antiquari, nasce inizialmente con l’intento di essere un luogo di ritrovo per amici, in cui rilassarsi, bere un bicchiere di vino e preparare qualcosa da mangiare dopo l’orario di apertura del negozio. In pochi mesi - complici probabilmente gli ottimi riscontri dei pochi avventori - l’idea diverrà presto quella di aprire un esercizio pubblico che conciliasse la passione per il modernariato e l’amore per la gastronomia. Nasce così Antiquarny Boutique & Bar: la percezione è proprio quella di entrare in una casa finemente arredata con pezzi di scuola russa ed est-europea degli anni ‘50 e ‘60.

Un luogo di ritrovo capace di mutare nel tempo

Ogni elemento è pensato per essere allo stesso tempo sostituibile ma complementare all’ambiente. E per quanto la cornice rimarrà sempre la stessa, non si esclude che l’interno muti nel tempo, dato che la quasi totalità degli oggetti all’interno dello spazio è in vendita. Entrando si rimane colpiti dalla vista di quello che è, come in ogni casa che si rispetti, il posto più caldo ed accogliente: la cucina. Oltre che essere a vista e aperta, è all’interno di questa che si sviluppa anche il cocktail bar; un gran tavolo comunitario ospita da un lato il banco di lavoro dei barman, mentre l’altro è dedicato ai clienti, che consumano i propri drink contorna- ti dal personale di cucina intento nelle proprie preparazioni.

Con il fuoco di un forno a legna che sforna tradizionali piroshky (panzerotti ripieni di cavolo o carne) e bistecche di manzo, la sensazione è quella di stare a casa della nonna, con l’unica differenza che la nonna normalmente non sa anche sapientemente miscelare e non dispone di una cantina di vini che va dalla Borgogna alla Nuova Zelanda. Nel bar-cucina i drink sono composti da pochi ingredienti, molto spesso miscelati e non agitati, con un buon tenore alcolico e con un particolare focus sullo Sherry, che viene apprezzato sia come ingrediente dei cocktail che come vino da consumare al ristorante del locale.

«Il fatto di poter essere allo stesso tempo il vino più secco e quello più dolce al mondo, offre molte possibilità di utilizzo, ed essendo un ingrediente poco conosciuto nel mercato russo, lascia anche spazio a quel tocco di ricercatezza che fa da leitmotiv a tutto il locale», ci spiega il barman Maxim Chan, che si occupa dello sviluppo dell’offerta.

Un'offerta ampia e per tutti i gusti

Sulle mensole della cucina, che poi sono la bottigliera del bar, sono stivate bottiglie poco comuni nello stock dei bar russi: rum e Cognac da degustazione ma anche molte piccole produzioni di distillati locali. Sul menu, che cambia di frequente, ci sono pochi home-made e molti drink “tailor-made”, cuciti cioè sulla richiesta del cliente. L’offerta di drink è stampata su un foglio con una quindicina di cocktail divisi in tre categorie: martinis, sours e pick-me-up; cercando di rispettare tutti i gusti, ma con una propensione verso i sapori secchi e l’utilizzo di pochi zuccheri. Un tavolo di condivisione è un’idea poco comune in Russia, in cui la maggior parte dei ristoranti e dei bar hanno i tavoli ben distanziati l’uno dall’altro, e non si incentiva il rapporto tra clienti che non si conoscono. Il voler essere una “casa di tutti” ha spinto però a studiare anche la disposizione della sala principale del ristorante in modo da risultare un salotto aperto anche a fare nuove conoscenze con gli altri commensali.

Un esperimento di successo, considerato che difficilmente si trova posto da Antiquarny senza riservare con una settimana di anticipo. Un senso dell’ospitalità così, degno di una nonna romagnola, è un gran toccasana per una bar industry made in Russia che nonostante non abbia riflettori puntati come altri contesti del mondo, sempre più spesso si sta facendo riconoscere per il proprio slancio creativo e la capacità di creare concept bar che non hanno niente da invidiare a nessuno.

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