Starbars: Verona si tinge di mixology, talento e integrazione

Starbars Franca Ogiede

Verona si dipinge di tutti i colori della mixology e lo fa con una bellissima storia di integrazione. Si è da poco conclusa la prima edizione televisiva di Starbars, il concorso dedicato ai bartender e alle barlady di Verona e provincia, che ha visto sfidarsi su Telearena, nell'arco di ventiquattro puntate, ben 63 locali della provincia veneta.

A spuntarla in una agguerrita finalissima è stata Franca Paola Ogiede, barlady ventisettenne presso La Botega 1927, che si è aggiudicata, per il proprio locale, lo shaker d'oro che incorona il miglior cocktail bar di Verona e provincia. Durante la finalissima i concorrenti si sono dovuti sfidare in ben quattro prove diverse, da quella a tempo a quella creativa, passando per la creazione di un cocktail analcolico fino a quella più difficile, il mistery drink, da realizzarsi usando solo gli ingredienti trovati sotto una mistery box, nello stile di un noto format culinario in onda ormai da parecchi anni. Ed è proprio in quest'ultima prova che Franca ha saputo distinguersi su tutti con un drink Tiki a base di rum, pimento, lime, ananas e sciroppo di amaretto salato. Ma è il drink della prova creativa a rappresentare, più di tutti, il suo percorso dietro al bancone come nella vita, e allora prima di parlare del drink facciamo un salto indietro, perché la storia di Franca, anche se purtroppo non unica, merita di essere raccontata. Franca nasce in Italia da genitori nigeriani, cresce in italia, insieme a sua mamma, studia in italia e italiana si sente, eppure i suoi documenti, incredibilmente, a causa di una burocrazia macchinosa e di un soggiorno annuale in Nigeria per la perdita della nonna, dicono ancora il contrario. Ma nonostante questo Franca non si è mai scoraggiata e la vittoria dello shaker d'oro di Starbars lo dimostra, e in questa Italia bellissima e a volte un po' assurda, che Franca sente sua, lei ci ha costruito la sua vita e la sua carriera. «Sono partita come bar-back tre anni fa, grazie a Gianpaolo Posata, che mi ha accolto nel suo locale - racconta la giovane Barlady- nell'arco di questo tempo spinta dalla mia curiosità e voglia di imparare, e grazie alla voglia di Paolo di insegnare, sono passata prima in sala e poi, finalmente, dietro al bancone, dove ho scoperto la mia grande passione per la mixology»

Ma torniamo al cocktail creativo che, insieme alle altre tre prove, ha consegnato nelle mani di Franca la vittoria di Starbars: si chiama Insalatona e mischia ingredienti di tutto il mondo, un po' come l'Italia più bella, quella multiculturale che guarda al talento delle persone indipendentemente dal colore della loro pelle o da quanto scritto sui documenti. Ed è da questo ideale di integrazione che nasce il cocktail di Franca, dalla perfetta mescolanza di Tequila, whisky torbato, shrub ai pomodorini e sciroppo di basilico, il tutto accompagnato da una cialda alla curcuma e pepe nero. E forse per capire quanto a contare alla fine sia il talento e la disponibilità delle persone più di ogni altra cosa valgono le parole, dopo la vittoria di Starbars da parte della sua barlady, di Gianpaolo Posata, titolare del locale in cui Franca lavora «Franca è energia pura, uno straordinario mix di talento, conoscenza delle materie prime e dedizione al lavoro, il che unito alla sua naturale predisposizione all'ospitalità ne fanno una barlady davvero completa»

 

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