Mixology con Nespresso al Romeo Bistrot & Cocktail Bar

Nespresso Romeo Verona
La linea di capsule professionali del noto brand diventano protagoniste di alcune creazioni nella carta del locale firmate da Andrea Cason. Una collaborazione che punta a esplorare nuove possibilità per la coffee mixology

Dalla capsula allo shaker. Il caffè di Nepresso incontra la mixology di Romeo Bistrot & Cocktail Bar, locale aperto nel cuore di Verona nel 2020. Una collaborazione che nasce dalla voglia di portare la coffee mixology ad alti livelli, ma anche dalla presenza sempre più importante dell'azienda nel settore dell'horeca.

Conosciuta soprattutto per il consumo a casa, Nespresso non è nuova nel mondo b2b: la sua linea per professionisti, che oggi conta una ventina di referenze, è nata nel 1994. E al momento sono circa duemila gli indirizzi (dagli hotel ai ristoranti) che utilizzano le capsule Nespresso. Dall'autunno 2022 c'è stato però un passo avanti, con la creazione dei Top Outlet: locali con cui viene stretta una collaborazione intensa e biunivoca, che prevede per esempio l'inserimento del logo Nespresso (pur nel massimo rispetto dell'identità del locale). Sono quattro in tutta Italia: Spoon a Milano, Circolo Vittorio a Roma, Phi Beach in Sardegna e appunto Romeo a Verona.

Il caffè nei drink e nel food

Andrea Cason, tra i fondatori di Romeo e della Bartenders Academy Italia, ha studiato nuovi e curiosi abbinamenti per dare una nuova vita al caffè nei drink e nel food. Ne è nato così un signature drink entrato nella carta del bistrot (il locale, dalle atmosfere di giungla urbana, si sviluppa anche con un cocktail bar al piano superiore) che si chiama What else?, citando George Clooney nello spot di Nespresso. Gli ingredienti? Ketel One Vodka, liquore Mastiha Skinos, caramello salato, Nespresso Ristretto e Mole Bitters. Una rilettura del classico Espresso Martini dalle note inusuali.

Per questa estate Cason ha deciso poi di esplorare il caffè Nespresso con un tocco esotico e ha messo a punto un drink stagionale che viene proposto in abbinamento a una tapa creata ad hoc (il costo del pairing è 15 euro). Sia nel piatto sia nel bicchiere c'è il caffè: il cocktail è un sorprendente mix di Savoia Americano, liquore alla banana e Nespresso Ice Intenso, è preparato usando Nespresso Barista e alla vista richiama immediatamente il caffè shakerato, grande protagonista dei mesi più caldi. Dalla cucina esce invece una colorata tapa di gamberi alla catalana con crema di caffè Nespresso Peru Organic, mango, latte di cocco e chips di platano fritto. Un matrimonio che incuriosisce e convince.

Sdoganare il caffè nei cocktail

«Lo scoglio è riuscire a sdoganare il caffè anche nei cocktail, oltre che come dopo pasto e al mattino», spiega Cason, che in mixology lo usa sia in polvere (rompendo le capsule), sia una volta erogato, sia recuperando i fondi esausti dalle capsule usate. Grazie alla varietà di referenze della linea Nespresso Professional, inoltre, il barman ha a disposizione caffè con caratteristiche molto diverse tra loro: se il Nespresso Ristretto, per esempio, è un mix intenso di Arabica e Robusta, il Nespresso Peru Organic è un caffè Arabica biologico chiaro e con note fruttate, mentre Nespresso Ice (nelle varianti Leggero e Intenso) è pensato specificatamente per le preparazioni fredde.

«I nostri caffè di altissima qualità, e la grande varietà di oltre venti miscele diverse per il settore Professional, sono il complemento perfetto per la realizzazione di cocktail sofisticati e innovativi», commenta Dario Sacco, direttore commerciale b2b di Nespresso. «Siamo costantemente ispirati e assolutamente sorpresi dalle creazioni che i mixologist sviluppano utilizzando le nostre capsule. La nostra collaborazione con Romeo ci permette di esplorare nuove frontiere nel mondo del caffè, portando un’offerta di degustazione senza precedenti ai nostri clienti».

Una ricca carta di caffè

Grazie alla partnership con Nespresso Romeo ha inoltre una ricca carta di caffè, resa possibile dall'uso delle capsule. Abbandonare la macchina da espresso, per un bistrot che non fa abbastanza tazzine da giustificarla, è stata infatti una scelta quasi obbligata. Il passaggio alle capsule permette di avere un risultato sempre costante (senza problemi di ossidazione dei grani, di manutenzione della macchina e così via) e dà ai clienti la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di miscele.

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