Le Langhe incontrano i Caraibi e nasce Engine Caroni

Engine Caroni
Prodotta in edizione limitata, l'extention line del gin artigianale e bio creato da Paolo Dalla Mora affina 6 mesi in botti che hanno contenuto il pregiato rum Caroni. Un progetto frutto della collaborazione con Luca Gargano di Velier, scopritore nel 2004 dei barili dimenticati del pregiato distillato di Trinidad

Metti una giornata a Barbaresco, in Piemonte, nel cuore della Langa, terra di grandi vini e leccornie pregiatissime, come il tartufo bianco d’Alba. Metti una parata di “numero uno” per tenere a battesimo un gin affinato in botti che hanno ospitato il rum “dimenticato” della mitica distilleria Caroni di Trinidad. Ce ne sarebbe abbastanza per l’incipit di un romanzo o per il soggetto di una fiction. E invece è storia vera, accaduta a inizio di un ottobre 2023 che sembrava un fine giugno per le temperature ancora calde e i turisti, stranieri e italiani, che incessantemente andavano a spesso per le colline langarole.

Il gin in questione è un edizione limitata, affinata per sei mesi nelle botti che hanno contenuto il rum Caroni, del distillato firmato da Engine, giovane brand che da qualche anno ha lanciato, con un innovativo packaging mutuato dal mondo delle officine per auto, una versione piemontese del gin, con molti ingredienti autoctoni e tutti biologici (leggi Engine, il gin artigianale 100% italiano e biologico).

Una parata di “numeri uno”

La location scelta per la presentazione del gin Engine Caroni è stata quella del Campamac (equivalente piemontese dell’esortazione italiana “forza” o “dai”), osteria di culto nel centro di Barbaresco con ai fornelli il patron chef, Maurilio Garola, quello dello stellato Ciau del Tornavento di Treiso d’Alba e, recentemente, anche della bakery in salsa albese Fuoco e Farina, aperta nel centro di Alba insieme all’esperto mugnaio, re dei lievitati e personaggio tv, Fulvio Marino e ad altri colleghi chef.

Frontman e patron del marchio Engine è Paolo Dalla Mora, esempio di imprenditore vulcanico in un comparto tutt’altro che facile. Con lui a Barbaresco c’era anche Luca Gargano, personaggio a metà tra Corto Maltese e il suo disegnatore inventore Hugo Pratt, visionario presidente di Velier, storica e concretissima azienda genovese che distribuisce liquori, distillati, vini e alimentari di qualità. A Gargano si deve, nel 2004 la scoperta rocambolesca, a Trinidad, di barili di rum Caroni dimenticati.

Solo 5.000 bottiglie

Dalla collaborazione e la stima tra Dalla Mora e Gargano è nata l’idea di un gin affinato in botti aromatizzate dal rum caraibico. Ha spiegato Paolo Dalla Mora: «Dopo quattro anni dalla sua nascita, sentivo l’esigenza di fare una extension line di prodotto. Sono fanatico dell’innovazione, però innovare su Engine non significa fare una variante con altre botaniche biologiche: per quelle ci sarà spazio. Ora, grazie all’amico Luca Gargano, abbiamo fatto arrivare una decina di botti di Caroni distillato nel 1998 per imbottigliare una riserva dal gusto caldo, agrumato e tannico».

Dunque un incontro inconsueto, quello tra il cuore del Piemonte e lo spirito di Trinidad, dal quale sono nate 5000 esclusive bottiglie che rappresentano una tappa unica nel percorso di ricerca di Engine. Un incontro favorito dalla collaborazione e dalla stima che lega da tempo Dalla Mora e Gargano, scopritore dello stock superstite della leggendaria distilleria Caroni di Trinidad, chiusa dal 2003, e che ha contribuito alla selezione delle botti per questo progetto e, tra una preparazione e l’altra di chef Parola, ha raccontato del suo viaggio nei Caraibi, della scoperta nel magazzino Caroni di centinaia di barili di rum e della decisione di acquistarne quasi 1400 e di portarli in Italia per una commercializzazione che fu un successo e a cui l’Engine Caroni ora dà una nuova vita.

Un gin di grande eleganza

Dalla Velier descrivono così l’Engine Caroni: «È un gin fresco e dalle molteplici nuance, in cui l’aroma intenso della salvia viene ammorbidito da note di frutti maturi estivi, con il sapore balsamico del ginepro armoniosamente unito a delicati sentori di legno tostato. All’assaggio, liquirizia e caramello sono protagonisti in palato di grande eleganza. Per questa edizione limitata sono state create da Engine, per la prima volta, delle iconiche bottiglie di olio ma con una nuova e sinuosa forma in vetro ambrato».

E a proposito di “numeri uno”, al Campamac di Barbaresco, a fare da testimone al battesimo del gin Engine Caroni, c’era anche Giorgio Rivetti patron di Contratto e de La Spinetta, due aziende vinicole simbolo della produzione piemontese, tra Alta Langa, Asti docg, Moscato d’Asti, Timorasso, Barbaresco, Barolo e tanti altri vini mito del Piemonte, a dimostrazione dell’attenzione del territorio per un prodotto, il gin Engine, che ne sottolinea le prospettive.

In arrivo l’Engine Gin & Tonic analcolico

Infine alcuni accenni al mondo Engine che ha l’innovazione come stella polare. Ha ricordato Paolo Della Mora: «L’anno scorso abbiamo lanciato la nostra tonica, valorizzando la salvia, che viene miscelata in un Engine & Tonic, arrivando al serving in una lattina che diventa un bicchiere. Non un ready to serve come sono tutte le lattine quindi, ma un ready to drink, ovvero apri e gusta direttamente» (leggi Engine al Design Pride con il nuovo Langhe Gin Tonic ready to drink). Poi un’anticipazione: «arriverà a breve un VirGINtonic, ovvero un Engine Gin Tonic analcolico pensato per il designated driver, quello che la sera esce e deve guidare mentre gli altri amici si divertono». Una buonissima consolazione che consente il divertimento “no alcol” a chi deve guidare. Bravi.

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