La Miscela al 30, l’amaro alle erbe che guarda alla mixology

Miscela al 30
Marco Maria Dell’Accio, bar manager del Marè di Cesenatico e Milano, con l'iconico pack di Miscela al 30, una latta da 1 l, e il suo cocktail L'ammazza caffè
L'amaro alle erbe della Premiata Officina Lugaresi reinterpreta la tradizione italiana in stile contemporaneo. Un prodotto dal profilo complesso da servire come classico dopo pasto, ma che ha molto da offrire anche in miscelazione. Un esempio? La ricetta di Marco Maria Dell’Accio

Negli ultimi anni gli amari hanno ampliato il loro “raggio d’azione”, conquistandosi uno spazio sempre più importante nella miscelazione, dove vengono utilizzati come base alcolica o come ingrediente aromatizzante dei cocktail. A questo mondo guarda anche Miscela al 30 della Premiata Officina Lugaresi, realtà di Cesena attiva nella produzione di spirit.

Miscela al 30 è un amaro alle erbe (alc 30% in vol) che si inserisce nella tradizione italiana, interpretandola però in stile contemporaneo e proponendosi oltre che, come classico dopo pasto, anche come ingrediente per i bartender. Una reinterpretazione della tradizione che l’amaro manifesta anche nel pack, costituito da una tanica di latta da 1l che, come lo stesso nome del prodotto, evoca i contenitori per l’olio per la preparazione delle miscele per i motorini.

Tra tradizione e modernità

La formula dalla quale nasce questo amaro contempla 14 botaniche, tutte naturali, tra le quali fava di cacao, genziana, china, pompelmo, aloe, cardamomo, luppolo, lavanda, erba cedrina e due varietà di ginepro, delle quali una è il ginepro ossicedro (ginepro rosso), che conferisce al prodotto una leggera nota affumicata che ne costituisce una delle caratteristiche del profilo. Le botaniche vengono lavorate artigianalmente in infusione in alcole e alcune anche distillate donando all’amaro grande raffinatezza.

Dal carattere moderno e giocato sull’equilibrio dolce-amaro, Miscela al 30 si caratterizza per la ricchezza e complessità di aromi, presentandosi al palato rotondo e robusto, con calde e corpose note alcoliche, di cacao e ginepro e delicati sentori affumicati, e chiudere con un finale dominato da note fresche e agrumate.

Un amaro da miscelare

Una complessità che se bene si presta al servizio liscio o con ghiaccio come classico dopo pasto, altrettanto bene si presta alla miscelazione, per la creazione di originali drink o per la rivisitazione di classici, per esempio sostituendo il vermouth in un Negroni o come parte aromatica in un Hanky Panky.

Una ulteriore testimonianza delle possibilità di sperimentazione offerte dal prodotto ai bartender arriva da Marco Maria Dell’Accio (nella foto in apertura), bar manager del Marè di Cesenatico, locale che ha aperto un suo gemello sul Naviglio Grande a Milano del quale sta curandone le carte e la crescita del nuovo team. La sua creazione si chiama L’ammazza caffè, con la quale, in perfetto stile del marchio, il bar manager ha voluto reinterpretare il momento del dopo pasto, dove gli amari, seguendo la tazzina di caffè, trovano la loro collocazione ideale.

Per farlo è partito dalla ricetta di uno dei cocktail più iconici degli anni Settanta, il White Russian, il drink amato dal “drugo”, lo sballato protagonista del film cult Il grande Lebowsky dei fratelli Cohen. Ne L’ammazza caffè la base alcolica è costituita da Miscela al 30, che quindi sostituisce la vodka con un prodotto dal profilo più ricco e complesso, che va a sposarsi con la nota calda donata dal liquore al caffè. Completa la ricetta una panna all’amaretto, che rinfresca e alleggerisce il tenore alcolico del cocktail e aggiunge un ulteriore elemento di golosità.

La ricetta

L’ammazza caffè di Marco Maria Dell’Accio

L'ammazza caffè
Ingredienti:
4c l Miscela al 30, 1,5 cl Liquore al caffè, 2 cl panna all’amaretto
Preparazione:
stir & strain
Bicchiere:
lowball by Luigi Bormioli

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