Kanpai fa rivivere a Milano il Giappone dell’Izakaya

Si richiama alla tradizione giapponese, ma rivisitata in chiave urbana e contemporanea, Kanpai, il nuovo locale che ha aperto i battenti a Milano (via Melzo 12). Più precisamente, è il mondo degli Izakaya, il tipico locale nipponico dove in maniera informale si beve sake accompagnato da piatti tradizionali, al quale i tre soci italiani fondatori del locale hanno guardato nel ricreare questo pezzo di Sol Levante nel cuore della città meneghina. E proprio come il suo modello, Kanpai si presenta come un luogo dove degustare sake e cocktail di ispirazione orientale, assaporando piatti della tradizione giapponese con un twist attuale e innovativo.

Aperto dall’ora dell’aperitivo fino a notte, l’offerta beverage del locale è in primo luogo focalizzata sul vino di riso, con una ricca selezione delle migliori etichette. Ma il nuovo locale guarda con molta attenzione anche al mondo della mixology con una drink list dal sapore orientale.

A firmarla è il bartender Samuele Lissoni che affianca a molti twist sui grandi classici le sue originali creazioni, tutte caratterizzate da un tocco orientale legato all’utilizzo di prodotti o materie prime “Made in Japan” per regalare e far scoprire gusti e sapori inusuali. Per averne un’idea basta pensare a drink come Mortal Kombu, a base di tequila infuso con alga kombu, orange curacao, zucchero liquido, zenzero pestato e aria di mandarino, oppure Kanpai Highball con Nikka blended whisky, sciroppo di cardamomo nero e tè bancha. A completare la proposta beverage una selezione di distillati, dove primeggiano i whiskey, ma anche i gin, giapponesi, affiancati da una cantina di vini naturali provenienti da piccoli produttori italiani ed esteri.

Lo spirito autentico del Giappone si esprime anche a tavola con una proposta di piatti che affondano la loro origine in una tradizione centenaria, rivisti e reinventati in chiave contemporanea dalla chef Jun che per la sue preparazioni fa grande uso di tecniche come la fermentazione, marinatura, fritti, cotture a bassa temperatura o alla griglia.

Il risultato sono piatti che nascono con l’idea di essere condivisi tra i commensali, come l’otsukuri, una degustazione di pesce crudo marinato con salsa nikiri (un condimento a base di salsa di soia, mirin, zucchero) alla yuzu, il black cod con yakinasu (polpa di melanzane arrosto), il Kushikatsu (cotoletta di maiale alla griglia), con panco giapponese (pangrattato fatto con pane bianco) e salsa tonkatsu (ottenuta dalla fermentazione di frutta e verdura), o il Tsukemono, un cavolo cinese allo yuzu macerato e fermentato.

L’atmosfera informale degli Izakaya torna anche nelle scelta del design e degli arredi del locale, fatte dallo studio di architettura Vudafieri – Saverino Partners, con sede a Milano e Shanghai, che ha curato l’intero progetto. Arredi semplici, luci soffuse, colori caldi e rilassanti creano la giusta atmosfera, arricchiti da dettagli ricercati, come il lampadario creato con bottiglie di sakè, le lanterne, tipiche dei locali giapponesi, che scendono dal soffitto di una delle due sale, o lo stesso ampio bancone, dove elementi in metallo si fondono al legno di bambù. I muri sono volutamente lasciati grezzi e nella sala principale è stato realizzato un murales, che ricorda uno dei tanti vicoli molto animati di Tokyo, con installazioni video al suo interno che trasmettono immagini pop e moderne tipiche del Giappone tecnologico e urbano di oggi, realizzato dall’artista Alessandro Di Vicino, in arte Gaudio.

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