Il menu a specchio del Surfer’s Garden

Surfer's Garden

Specchio, specchio delle mie brame, qual è il cocktail più buono del reame? Lo scopriamo al Surfer’s Garden di Milano, dove Yuri Gelmini e la sua socia Irene Bottura propongono un nuovo menu.

La botanica del desiderio, questo il nome della nuova drink list, che costituirà la proposta del locale fino alla fine del prossimo aprile, è ispirata al mondo delle piante, tema naturale per un locale noto, oltre che per l’alta qualità dell’offerta, per il suo splendido giardino, e prosegue la ricerca su questo mondo e il loro uso in miscelazione che Gelmini porta avanti da tempo. In questo caso, però, con diversi elementi in più.

Gelmini Bottura Surfer's Garden
Irene Bottura e Yuri Gelmini

Il nome stesso del menu vuole infatti suggerire come le piante possano intrecciarsi con i nostri desideri. Non a caso i 12 nuovi drink che compongono la proposta, frutto di un lavoro di ricerca andato avanti per 4 mesi, sono stati sviluppati attorno a sei desideri, avventura, fantasia, divertimento, felicità, vanità e radici, per ognuno dei quali Gelmini e Bottura hanno formulato la propria interpretazione in forma liquida, ispirata, appunto, al mondo delle piante.

Ma c’è di più. Perché la drink list nasce anche per regalare al cliente un’esperienza che non solo coinvolga i cinque sensi, ma anche la sua immaginazione.

menu Surfer's Garden
Alcune pagine della nuova drink list

E qui entra in gioco lo specchio. Il menu, inteso come supporto, è stato infatti realizzato a forma di specchio (in cartoncino), con tanto di manico, e la scelta del cocktail può avvenire in due modi. Quello tradizionale, ovvero sfogliando la carta, ogni pagina è dedicata a un cocktail del quale è fornito l’elenco degli ingredienti all’interno di un’illustrazione che riporta il desiderio e la pianta a questo associata, e quindi scegliendo quello desiderato. Oppure in un modo decisamente più coinvolgente e giocoso: l’ospite viene invitato a scegliere un paesaggio naturale tra gli 8 proposti: orto, parco, prato, giardino, terzo paesaggio, giungla, deserto e foresta. Selezionato il paesaggio, deve rispondere a 3 domande e in base alle sue risposte il personale ricava il desiderio sotteso e, quindi, i due drink sul menu che a questo corrispondono.

interno Surfer's GardenSi attiva così un “gioco degli specchi” che spinge il cliente a immaginare di immergersi in un paesaggio naturale e che dalle sensazioni da questo generate lo porta a “esprimere” un desiderio. Desiderio che troverà la sua soddisfazione nei cocktail a esso abbinati. Un processo che si sviluppa attraverso un divertente viaggio dall’immaginazione al bicchiere e che regala una dimensione ludica e molto coinvolgente alla scelta del cocktail. Un gioco, in più, che nel suo aspetto giocoso viene continuamente rinfrescato, grazie alle risposte impreviste e divertenti dei clienti. Senza trascurare che, inoltre, tale scambio permette ai bartender di raccogliere preziosi spunti e suggerimenti che saranno utilizzati per definire la prossima drink list.

Giardino Surfer's Garden
Uno scorcio dello splendido  giardino del Surfer's Garden

Così, per esempio, a rappresentare il desiderio di “radici” troviamo i drink Liquirizia e Mandorla, che i due bartender hanno concepito attingendo dalle loro tradizioni. Nel primo, Gelmini ha lavorato su una ricetta che le nonne consigliavano come rimedio contro la tosse, miscelando a grappa barricata, latte, amaretto, zucchero alla vaniglia, sale, capperi e radice di liquirizia. Nel secondo, invece, Bottura si è ispirata a una tradizionale ricetta emiliana, la torta di tagliatelle, per creare il suo cocktail a base di rum Plantation 3 Stars, vin cotto, lemon curd, succo di limone, decorato appunto con le tagliatelline utilizzate per il dolce emiliano.

 

Mandorla_Surfer's Garden
Mandorla

A esprimere il desiderio di “divertimento” troviamo, invece, la coppia di drink Castagna e Noce. Castagna, fatto con bourbon, vin santo, Amaro San Simone, crema di marroni, sale affumicato e succo di limone, ha il suo aspetto giocoso nella presentazione: viene servito all’interno di un sacchetto per caldarroste con del fumo ottenuto con la buccia delle castagne essiccate e poi bruciate. Noce, preparato con vodka al caramello salato, nocino, miele di castagno e caffè, nella decorazione, fatta con pompon di zucchero alle noci.

O, ancora, tra le proposte associate al desiderio di “vanità” vi è Carciofo, associazione ispirata dalla bellezza del fiore di questa pianta, preparato con Cynar, rum scuro, orzata, succo di limone e frullato di mango, che viene servito con una foglia di carciofo.

Noce_Surfer's Garden
Noce

Mentre uno dei drink legati al desiderio di “felicità” è Melagrana, frutto scelto in quanto simbolo di abbondanza e fertilità, ricollegandosi così al significato originario della parola latina “felix”, che significa fecondo, fertile, dalla quale deriva l’italiano “felicità”. E la melagrana in forma di succo la troviamo nel cocktail, dove si aggiunge a Calvados, bitter, birra bianca ai lamponi e una grattata di noce moscata.

Inclusi nella drink list anche due sempreverdi del Surfer’s Garden, L’ape vigorosa, ispirato all’affascinante mondo delle api, e preparato con grappa barricata Diciotto Lune di Marzadro, vermouth rosso, Biancosarti e un liquore valtellinese di achillea moscata chiamato Taneda, servito con una zolletta di miele sul fondo del bicchiere e completato da un’aria con vaporizzazione di propoli, e Tonico del giardiniere, a base di Martini Riserva Speciale Bitter 1872, vermouth Martini Riserva Speciale Rubino, St-Germain e chinotto.

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