Hirpus, nasce il gin made in Irpinia

Hirpus Gin
Creato dal bartender Franco Abbondandolo, il distillato premium dallo spirito irpino è realizzato con botaniche del territorio

È nato Hirpus, il gin made in Irpinia, un distillato di qualità “premium” (alc 43% in vol) che racchiude storia, tradizioni e biodiversità della sua terra. Autore del nuovo distillato è Franco Abbondandolo, che ha selezionato sette erbe botaniche irpine per dare vita a una ricetta che si fonde con il territorio d’appartenenza, la provincia di Avellino, ma che ha la giusta ambizione di portarne nel mondo la sua “tipicità”. Un legame con il territorio che Hirpus manifesta già nell’etichetta, dove campeggia l’immagine di San Guglielmo da Vercelli, patrono d’Irpinia, ma anche l’acqua, elemento primario che caratterizza la provincia di Avellino, e il lupo, animale simbolo di questa terra.

Quella per il gin, e più in generale per i distillati inglesi, è una passione che Abbondandolo coltiva da tempo, sin dalla sua formazione nell’ambito della ristorazione e della somministrazione di bevande a Roma, e che si è ulteriormente rafforzata quando ha intrapreso il mestiere di barman, che svolge da oltre 15 anni. Una passione che lo ha portato a maturare l’idea di produrre una variante irpina del distillato, idea maturata dietro il bancone del Bar Roma nella rinomata frazione di Materdomini nel comune di Caposele (Avellino), locale che gestisce insieme alla fidanzata.

Prima di cimentarsi in questa avventura, Abbondandolo ha investito vacanze e tempo libero in trasferte in Piemonte, Trentino e Val d’Aosta per visitare diverse distillerie e carpire tecniche e segreti della produzione dei distillati. Ma non solo. Perché il barman ha studiato attentamente anche le diverse interpretazioni in chiave regionale del gin fiorite negli ultimi anni in Italia. Ognuna delle quali ha la sua ricetta, la sua miscela di erbe e la tecnica di produzione che permette di esaltarne al meglio le peculiarità: un bagaglio di esperienze che ha offerto al barman un ampio materiale dal quale trarre spunto.

Frutto di mesi e mesi di tentativi, sperimentazioni e verifiche, Hirpus si distingue innanzitutto per la selezione di erbe botaniche tipiche irpine, che nel territorio di Caposele si arricchiscono delle proprietà dell’acqua pura che sgorga dalle sorgenti del fiume Sele, il “parto della montagna” che caratterizza uno dei bacini idrografici più grandi del Mezzogiorno. «Dalla ricerca delle erbe che crescono spontaneamente in natura è nata la ricetta che ha dato vita a questo gin morbido, profumato, balsamico dalle note erbacee persistenti. Ho lavorato molto per costruire un prodotto dal gusto equilibrato e armonioso. Tutto è partito dalla selezione delle botaniche, inizialmente 14 poi condensate a 7» spiega il barman.

La prima botanica sulla quale si è concentrata l’attenzione è l’artemisia «per il colore verde che richiama la mia Irpinia, il liquore prodotto dai monaci dell’abbazia di Montevergine e la squadra di calcio dell’Avellino», continua. Ma anche maggiorana, gelsomino, semi di canapa, ginepro, radice di angelica, semi di coriandolo, pino mugo, rosmarino, menta, rosa biancospino, tarassaco e fiori d’acacia. «Si tratta di 14 erbe tipiche irpine che esprimono la biodiversità di un territorio caratterizzato dalla sedimentazione di una ricca rosa di minerali. Ho proceduto innanzitutto con la macerazione e l’infusione delle botaniche e ho sperimentato diversi metodi di distillazione – racconta Abbondandolo -. Dopo diverse ricerche in regione e fuori dai confini campani, ho trovato una distilleria a Bologna per la sua produzione, la Mosaico Spirits, tra le prime al mondo di gin on demand. È gestita da ragazzi e con loro ho trovato da subito una certa affinità. Qui al Sud non esistono realtà che ti accompagnino in questo percorso in maniera attenta e rigorosa».

Il primo lotto di Hirpus ad arrivare sul mercato, 700 bottiglie, ha riscosso notevole successo sia presso curiosi sia appassionati. «La mia ambizione è di legare il prodotto al territorio per creare valore aggiunto al luogo dove ho scelto di vivere – conclude il barman -. L’ambizione è che il prodotto si affermi anche fuori dai confini regionali e che possa far conoscere il valore di un territorio straordinario, l’Irpinia, ricca di eccellenze. Alcune ho cercato di racchiuderle in questo gin».

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