Grey Goose: la vodka della terra del Cognac

Grey Goose

Mentre il van sta arrivando a destinazione, ti guardi intorno e vedi quello che ti aspetti di vedere nella Charente, provincia francese che ha dato i natali a uno dei grandi distillati della storia umana: il Cognac. Vigneti di ugni blanc dai filari perfettamente allineati fino all’orizzonte, che sarebbe anche piatto se non fosse spezzato dai campanili dei piccoli villaggi della zona. Eppure, pur essendo nel cuore della produzione del distillato di vino più famoso al mondo, noi siamo qui per la vodka. Grey Goose, la vodka premium del gruppo Bacardi Martini, nasce infatti proprio qui.

Grazie a François Thibault, Maître de Chai nato e cresciuto tra questi filari ma arruolato, nella metà degli Anni Novanta, da un importatore americano che si era messo in testa l’idea di produrre una vodka d’eccellenza e, per farlo, aveva guardato a un’area del pianeta dove l’arte della distillazione aveva raggiunto livelli d’eccellenza e di fama assoluti. Grey Goose viene ufficialmente lanciata nel 1997 e, fino al 2004 che è l’anno dell’acquisizione da parte di Bacardi, resta un’esclusiva statunitense. Oggi è invece distribuita in 166 Paesi e si colloca ai vertici della produzione mondiale.

François Thibault, Maître de Chai di Grey Goose

Thibault, che abbiamo incontrato nello spettacolare Logis Grey Goose, una magione del XVII secolo che l’azienda gestisce come resort esclusivo per ospiti internazionali, può dirsi legittimamente più che soddisfatto. «All’inizio confesso di aver incontrato più di qualche perplessità nella comunità locale», ci spiega, «che non vedeva di buon occhio quella che sembrava una violazione delle tradizioni della zona. Ma per la nostra vodka utilizziamo il miglior grano della Picardia (ne serve un chilo circa per una bottiglia, ndr.) e utilizziamo invece l’acqua di questa zona, che preleviamo a 150 metri di profondità. E ogni passaggio produttivo è fatto una sola volta». Del resto, sorride, «se fai le cose bene non è necessario ripeterle». E se Grey Goose “paga” un omaggio al cognac impiegandone una piccola percentuale nella sua VX, è nelle cantine del Logis che Thibault esplora nuove, interessanti, frontiere. In piccole botticelle di legni diversi infatti, sta facendo riposare ed evolvere la sua Grey Goose. Ottenendone infine un blend che stupisce chi della vodka avesse un’opinione limitata alla sua purezza, pulizia e integrità, ma anche al suo gusto tendenzialmente neutro. Interrogato sul futuro della sperimentazione Thibault, da esperto Maître de Chai, abbozza. E a noi non resta che sperare.

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