Domenis1898: grappa, ma non solo

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Foto: Andrea Penisto
Dalle grappe, storico fiore all'occhiello della sua produzione, alla liquoristica a una linea completa per la mixology. Con un'offerta sempre più ricca e ampia la distilleria friulana copre ogni esigenza in fatto di spirit da bar

In principio era esclusivamente la grappa, poi anche la liquoristica e i prodotti per la mixology. È un’offerta completa e diversificata quella che la storica distilleria friulana Domenis1898, propone al mondo bar e non solo. Un’offerta arricchitasi nel tempo per coprire ogni esigenza del canale in fatto di spirit e che spazia dal tipico distillato italiano, suo storico fiore all’occhiello, a liquori, gin, bitter, vermouth, creme, con una linea completa per la miscelazione che guarda anche alle nuove tendenze del no e low alcol.

«Un percorso intrapreso diversi anni fa, quando abbiamo deciso di valorizzare il patrimonio di sapienza e di cultura distillatoria ultracentenaria dell’azienda per affrontare nuove sfide, portando sul mercato nuovi prodotti oltre la grappa, per approcciare il bar a 360°, anche con una linea, Trittico, dedicata alla mixology – spiega Alain Rubeli, amministratore unico di Domenis1898 -. Un percorso che abbiamo compiuto, e continuiamo a compiere, tenendo fede ai valori di fondo dell’azienda: la capacità di innovare, ma nel rispetto della tradizione e sempre con la ricerca della massima qualità, dalla selezione delle materie prime ai processi di lavorazione, rigorosamente artigianali, fino all’estrema cura anche del packaging del prodotto».

Il nuovo corso: dai liquori ai bitter

Il nuovo corso della distilleria di Cividale del Friuli (Udine) inizia con il lancio di tre prodotti che segnano il suo ingresso nel mondo della liquoristica: Storica Amaro (alc 35% in vol.), un amaro ricercato ottenuto dall’infusione e distillazione di 20 botaniche, tra frutta, fiori e radici, Storica Sambuca (alc 40% in vol.), una raffinata sambuca che esalta tutto il sapore e l’aroma dell’anice stellato, e Storica Verde (alc 25% in vol.), un liquore al basilico dall’aroma delicato e fresco, ottimo dopopasto, ma anche come aperitivo per via del tenore alcolico non eccessivo, e molto apprezzato in miscelazione, dove viene utilizzato anche per rivisitazioni del Mojito.

Ma ben presto arrivano sul mercato anche i gin e i bitter. Tra i primi troviamo per esempio Geometrie Cividât (alc 42% in vol.), nella sua avveniristica bottiglia rotonda, un compound gin morbido ed elegante, dal colore naturale giallo paglierino, preparato con 19 botaniche provenienti dai dintorni di Cividale, e pensato per la degustazione in purezza, oltre che per il bartending. O ancora, Dot Gin (alc 40% in vol.), della linea Trittico, dedicato ai bartender, che si distingue per il carattere intenso, con note agrumate di bergamotto, mandarino e limone accompagnate da una nota speziata apportata dall’angelica e dal coriandolo, o Gin Nero (alc 40% in vol.), altro prodotto per la mixology, delicato e armonioso.

Nella seconda categoria, invece, Botanic Bitter (alc 25% in vol.), sempre della linea Trittico, un amaro a base di erbe locali dal tono moderno, grazie all’armonioso incontro tra note dolci e amare, con queste ultime prevalenti, perfetto come aperitivo e per i cocktail.

Un portafoglio sempre più ricco

«Continuiamo ad arricchire il catalogo puntando su prodotti ricercati, dai gusti mai banali, guardando anche a nicchie di mercato e che abbiano una valenza trasversale, ossia in grado di incontrare l’apprezzamento sia dei consumatori, se proposti lisci, sia dei bartender – prosegue Rubeli -. Uno degli ultimi lanciati, per la linea Trittico è Queen Mary (alc 30% in vol.), un amaro alla canapa, ottenuto dall’estratto di semi di Cannabis sativa. Un prodotto dal profilo leggermente agrumato e con le tipiche note erbacee della materia prima, ideale da servire freddo o per la preparazione di cocktail».

Ma non solo, perché la linea si è anche arricchita di recente di una gamma completa di vermouth sviluppati con Fucina del Bere, “l’università della grappa” e scuola di bartending fondata da Mauro Uva e Michele Dal Bon, guru del settore, nelle varianti Ros, Rosé e Blanc (tutte con alc 18% in vol.). Ros ha come base vino il Verduzzo che, unito all’assenzio e alle altre erbe, conferisce una tannicità e una buona struttura e si caratterizza per le sensazioni calde e legnose. Raffinato e delicato, Rosé è elegantemente aromatico, con sentori agrumati che si abbinano al delicato bouquet speziato. Blanc, a base di bianco Friulano, spicca per il gusto ricco e la carica aromatica delicata e ben equilibrata.

Un occhio ai nuovi trend

Ma l’innovazione in casa Domenis 1898 guarda anche ai trend emergenti come la crescente domanda di spirit no alcol, alla quale l’azienda ha risposto con Domaz, un amaro alcol free dal ricco profilo organolettico. Un prodotto versatile, ottimo da proporre come dopo pasto per chi non vuole assumere alcol, per preparare virgin cocktail o a bassa gradazione, ma perfetto anche per aromatizzare cocktail alcolici. «Il suo sviluppo ha rappresentato una bella sfida, perché abbiamo dovuto confrontarci con qualcosa di inedito per una distilleria: dare vita a un amaro che avesse tutta la ricchezza aromatica dei prodotti della sua categoria, che normalmente è supportata dalla parte alcolica, ma senza l’utilizzo di alcol – spiega Rubeli -. Una sfida sotto il profilo organolettico, ma anche dei processi di lavorazione, che abbiamo vinto creando un elisir dal carattere ben definito, morbido, con un timbro gradevolmente amaro e speziato, che ha tutta la personalità e la qualità della nostra produzione tradizionale».

Novità anche nel mondo grappa

Così come l’azienda non ha smesso di innovare anche nel campo della sua storica produzione: la grappa. Qui l’ultima nata è la gamma I III Re, nome che fa riferimento ai tre grandi vitigni friulani dai quali prendono vita i tre distillati da vitigno unico (alc 40% in vol.) che la compongono: Refosco, dalle cui vinacce nasce una grappa dal gusto intenso e gradevolmente speziato che, dopo un lungo riposo in barrique affina la sua struttura con piacevoli note vanigliate, Ribolla gialla, che dà vita a un distillato sempre invecchiato in barrique, avvolgente ed elegante, con sentori legnosi, e Schioppettino, che regala una grappa morbida e intensa, con note vanigliate e un retrogusto piacevole di tostatura.

«Una nuova collezione di alta gamma che amplia ancora la già ricchissima gamma di grappe pluripremiate, storico fiore all’occhiello di Domenis1898 – racconta Rubeli -. Tra le quali, solo per citarne alcune, Storica Nera (alc 50% in vol.), tra le punte di diamante della distilleria, Secolo (alc 60% in vol.), rotonda e fortemente aromatica, creata per festeggiare i 100 anni della distilleria. Futura-12 con la “sorella” invecchiata in botte di rovere Futura-36, che reinterpretano il distillato in chiave moderna, per andare incontro ai degustatori che cercano qualità e un moderato tenore alcolico (alc 40% n vol.). La 120 (alc 41,2% in vol.), morbida, fine ed elegante, frutto di un blend di grappe conservate nelle nostre cantine, con la quale abbiamo voluto celebrare i 120 anni di arte distillatoria».

Grappa e miscelazione

Insieme all’alta qualità e varietà del portafoglio prodotti un altro punto strategico nell’approccio al mondo bar di Domenis1898 è rappresentato dalla formazione. Da tempo l’azienda lavora con due precursori della mixology a base grappa del calibro di Mauro Uva e Michele Dal Bon di Fucina del Bere, con i quali organizza masterclass in tutta Italia. Con loro è stato messo a punto anche un ricco ricettario, il Domenis1898 Mixology Catalogue, disponibile sul sito, che contiene sia classici rivisitati sia creazioni inedite, che vuole essere una fonte di ispirazione e un invito a sperimentare per i bartender. «Un approccio nel quale crediamo molto sia per incrementare la cultura dei bartender sul distillato, scoprirne e valorizzarne tutto il potenziale anche nella preparazione dei cocktail, aprendolo a nuove possibilità di consumo, sia perché la miscelazione può essere strada importante per far conoscere e apprezzare la grappa a un nuovo pubblico di consumatori che può poi cominciare ad apprezzarla anche in purezza – conclude Rubeli -. Un lavoro che ci sta regalando grandi soddisfazioni: l’interesse verso il prodotto è molto cresciuto negli ultimi anni e a ogni appuntamento vediamo che grande è lo stupore dei bartender, sia giovani sia più navigati, nello scoprire la versatilità del prodotto e la loro voglia di sperimentare».

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