
Dal saper fare all'essere: le doti che un imprenditore del mondo dell'ospitalità cerca sono cambiate nel tempo. Se nel passato si era molto attenti alle capacità professionali (saper fare i cocktail, il caffè ecc.), oggi l'attenzione è concentrata in via prioritaria sulle cosiddette soft skill.

«Si è capito - spiega Oscar Galeazzi, fondatore di LavoroTurismo.it, sito di ricerca di personale online, usato da circa 6.000 aziende e 240.000 persone - che insegnare come si fa un caffè, un panno o un drink, almeno per quel minimo che consente di entrare nell'operatività, è molto più veloce e facile rispetto a sapere trattare con i clienti, avere uno spirito collaborativo o essere flessibili. Ecco perché la ricerca si concentra sulle caratteristiche personali».
Da dove si parte? «Un requisito indispensabile - spiega Galeazzi - è una buona prediposizione fisica e mentale: il lavoro nei locali è fisicamente impegnativo e si svolge a contatto con il pubblico. Due elementi che sono imprescindibili».
Con l'aiuto di Galeazzi, abbiamo steso un elenco di cinque (+1) caratteristiche che fanno di una persona il collaboratore perfetto per un imprenditore dell'ospitalità. Utili per chi ci tiene a un lavoro e vuole mettere in evidenza le proprie qualità (imbrogliare, qui, non serve).
Ma c'è anche una seconda possibile lettura: se le cose in un locale non vanno come dovrebbero, questa diventa una check list delle cose da controllare e su cui, appena possibile, mettere mano.
1. Relazione e orientamento al cliente
Il settore dell’ospitalità si basa sul contatto diretto con il cliente. Un atteggiamento positivo, cortese e professionale è determinante per offrire un servizio di valore. Occorrono ascolto empatico, sorriso, buona comunicazione, lingue (inglese in primis).
Soddisfare il cliente non è solo servire cibo o bevande, ma creare un clima accogliente e saper gestire eventuali criticità con empatia. Questo favorisce il passaparola, migliora la reputazione, sviluppa fidelizzazione.
2. Affidabilità e puntualità
L’affidabilità è la base di qualsiasi rapporto lavorativo, ma nel settore bar e ristoranti diventa ancora più cruciale. I locali operano con orari spesso intensi e turni organizzati per garantire copertura continua.
Un dipendente affidabile garantisce che il team funzioni senza intoppi, evitando disservizi o necessità di sostituzioni dell’ultimo minuto.
La puntualità evita ritardi nelle preparazioni, nell'apertura e chiusura dei locali, permettendo di programmare al meglio il lavoro.
In generale, poter far affidamento sul rispetto degli impegni presi e della parola data rende il lavoro più facile e più funzionale.
3. Teamworking e spirito collaborativo
Un bar o ristorante è una macchina complessa che funziona solo se ogni ruolo collabora armoniosamente. Il lavoro è spesso frenetico e stressante; uno spirito di squadra aiuta a distribuire carichi, supportare chi è in difficoltà e mantenere un ambiente sereno. I dipendenti che si aiutano a vicenda velocizzano i processi e riducono gli errori.
4. Flessibilità e capacità di adattamento
Il lavoro in bar e ristoranti è dinamico e può cambiare da un momento all’altro: variazioni nei flussi di clienti, eventi speciali, cambi di turno o emergenze sono all’ordine del giorno. Per un po' sei fermo in attesa dei clienti e poi devi correre. Gli imprevisti sono all'ordine del giorno. Il dipendente flessibile è pronto a rispondere ai cambiamenti senza perdere efficacia né motivazione: essere disposti a coprire orari diversi, cambiare mansione o gestire momenti di alta pressione permette al locale di mantenere un servizio di qualità anche in situazioni impreviste.
5. Proattività e spirito d’iniziativa
Essere in grado di agire in autonomia, di anticipare i problemi, di pensare e proporre miglioramenti mette le persone un passo avanti (in realtà, molti di più) rispetto a chi si muove solo dietro istruzioni, anche se poi magari le porta a termine in modo impeccabile.
Chi lavora con spirito d'iniziativa e intraprendenza propone soluzioni, sa trovarne di rapide e ragionate, prende decisioni efficaci quando deve gestire un imprevisto. Attenzione: saper agire in autonomia non significa essere una scheggia impazzita, ma un elemento funzionale al meccanismo generale e capaca di generare una spinta propulsiva.
Perché 5+1?
Fin qui le cinque caratteristiche chiave che un imprenditore cerca in un dipendente (e che servono a un dipendente per misurare il proprio valore).
Non abbiamo voluto aggiungere una sesta per un semplice motivo: chi mette in campo le doti di cui abbiamo parlato, è molto probabile che sia mosso da grande motivazione e passione per il proprio lavoro, quei valori aggiunti che trasformano un lavoro faticoso in una fonte di soddisfazione e crescita.
«Un dipendente motivato - conclude Galeazzi - affronta meglio le difficoltà, propone miglioramenti e contribuisce a creare un ambiente positivo. E la passione si traduce in cura dei dettagli, voglia di apprendere e nel rispetto delle procedure».
In conclusione: se è vero che di Superman in giro ce ne sono pochi, è altrettanto importante per un imprenditore individuare, stimolare e premiare chi ha le caratteristiche indicate.
E se un dipendente ha queste doti, ma non gli vengono riconosciute nel posto dove lavora? Beh, sappia che la fuori, sul mercato, c'è gente che ha bisogno di lui e lo sta cercando.