Solo premium spirit da tutto il mondo nel portafoglio Divini Spiritus, divisione di Ltb Global. A cominciare dall'australiano/tasmaniano Federation Gin della Mc Henry Distillery e dall'estone Junimperium Gin della omonima Distillery di Tallin.
Non accenna a fermarsi il trend positivo del gin, lo storico distillato alcolico aromatizzato con bacche di ginepro le cui origini sono contese tra Olanda (Jenever, 1269) e la Scuola Salernitana (Ginepretto, XII secolo). Ma è la Gran Bretagna a battezzare il gin come lo conosciamo oggi (London Dry Gin) grazie all’introduzione delle prime colonne di rettifica nella seconda metà dell’Ottocento.
Oltre alle specialità storiche distribuite dalle multinazionali (da Bombay Sapphire a Gordon’s, da Beefeater a Tanqueray), da qualche anno stanno entrando nel mercato una nutrita serie di prodotti di piccole e medie distillerie. Un trend positivo che, anche secondo i dati Iri, non cessa di crescere.
Nonostante la pandemia Covid 19, infatti, nel 2020 c’è stata una crescita a doppia cifra (+33,5% in valore, +24,8% in volume), segno che il gin è entrato (o meglio rientrato) a far parte delle più diverse bottigliere (comprese quelle domestiche) grazie alla propria versatilità e facilità di abbinamento nella mixability, dagli aperitivi ai long drink, agli after dinner. Di pari passo alla esplosione delle proposte new tonic water variamente aromatizzate.
Non essendo costretti nei limiti delle denominazioni territoriali e dei relativi disciplinari, i gin possono essere prodotti in qualsiasi parte del mondo. Una tendenza che ha convinto anche molti distillatori italiani di grappa e liquori che, grazie alle rispettive esperienze professionali, stanno affiancando originali gin ai loro storici prodotti. Una vera e propria onda che è arrivata a contare sul mercato italiano oltre un migliaio di specialità che puntano perlopiù su originali aromi ed erbe aromatiche locali.
Grazie alle esperienze realizzate nel campo della logistica, commercio internazionale e information technology, l’azienda piemontese Ltb Global (Logistic Transport Business) ha selezionato una serie di prodotti alcolici di grande potenzialità, da tutto il mondo, dando vita nel 2015 alla divisione spirit con il nome Divini Spiritus. Un posto di riguardo meritano alcuni gin speciali di recente importazione.
Dalla McHenry Distillery dell’isola di Tasmania (Australia) arrivano specialità come Federation Gin, Classic London Dry, Barrel Aged Gin, Butterfly Gin (da blu diventa rosa con l’acqua tonica grazie ai Pea Flower), Sloe Gin (con prugnoli), Summer Gin (con zafferano) e Damson Gin (con susine selvatiche). Della Junimperium Distillery dell’Estonia invece sono da segnalare Blended Dry Gin, Rhubarb Gin, Navy Strenght, gli stagionali Summer Gin e Winter Gin. Tutti prodotti caratterizzati da botaniche locali, insolite ma ben caratterizzate, non sovrapponibili, in grado di fidelizzare i fornitori/partner. Abbiamo chiesto a Marco Secco, presidente di Ltb Global, alcune precisazioni sulle più recenti acquisizioni del portafoglio prodotti Divini Spiritus.
Intervista a Marco Secco, presidente Ltb Global
classe 1969, membro cda Cider, membro cda Labinf Sistemi, nel settore import-export da oltre 25 anni, da 30 anni esperto di information tecnology
Come siete organizzati per la distribuzione degli spirit?
Grazie alla nostra esperienza sviluppata negli anni nel commercio internazionale come Ltb Global, nel 2015 abbiamo inaugurato la divisione Divini Spiritus, che si avvale della sede di Chivasso (Torino) per il Nord Ovest, più quella di Tione (Trento) per il Nord Est e quella di Aversa (Caserta) per il Centro Sud. Inoltre disponiamo di due magazzini doganali e fiscali, a Volpiano (Torino) per il settore food & beverage e a Gaglianico (Biella) per quello non food. Una volta acquisito uno spirit premium, il prodotto viene ceduto alla società partecipata Cider che lo distribuisce nel canale horeca e retail. In partnership con la società “sorella” Labinf Sistemi, gestiamo i processi aziendali con piattaforme Erp (Enterprise Resource Planning) con tecnologie opensource per velocizzare al massimo il flusso delle vendite nei canali tradizionali e nell’e-commerce.
Cosa vi ha spinto a scegliere alcuni gin australiani?
Puntando sempre al segmento premium, abbiamo trovato molto interessante le specialità del master distiller William McHenry della MacHenry Distillery dell’isola di Tasmania, al largo delle coste australiane. A partire da Federation Gin (42,2% alc) dalle note agrumate e resinose ricavate da una decina di botaniche autoctone raccolte dagli aborigeni nei sette stati australiani. Un progetto solidale che ha meritato il riconoscimento ufficiale del Parlamento federale australiano, da cui il nome.
Cosa caratterizza invece i gin distillati in Estonia?
Sono cinque le specialità, curate dal mastro distiller Tarvo Jaansoo della Junimperium Distillery di Tallin (Estonia). Di particolare interesse è Junimperium Blended Dry Gin, ottenuto con alcol di segale estone aromatizzato con un mix di 4 ginepri diversi e sette botaniche esclusive, raccolte nelle foreste baltiche, macerate e distillate separatamente. Ne risulta un distillato morbido e rotondo (45°), con prevalenti note di pepe e agrumi, proposto in una classica bottiglia da farmacia in vetro verde scuro. Decisamente insolito è il tipo di tappo, realizzato in legno di ginepro per rimarcarne le radici. Da segnalare la summer edition nella quale vengono aggiunti mirtilli rossi freschi che lo arricchiscono di colore e gusto fruttato.