C’è aria di rinnovamento a Roma, dove i locali fanno a gara di idee. Fra nuove aperture con banconi interessanti e nuove drink list è un momento molto fecondo per la miscelazione capitolina. Della nuova drink list immortale del The Jerry Thomas avevamo parlato qui, ma oggi all’elenco dei “rinnovatori” di menu si aggiungono anche il vicino Wisdomless Club, il The Court e Freni e Frizioni, oltre che la terrazza di Alto e l’Hard Rock Cafè di via Veneto. E poi c’è da segnalare due nuove aperture molto interessanti, che continuano nel solco del circolo virtuoso degli investimenti sul comparto miscelazione e ristorazione in ambito alberghiero.
Atmosfere Art Nouveau al Wisdomless Club
Ma andiamo con ordine, partendo dal Wisdomless Club. Qui la drink list dedicata ai viaggiatori è stata sostituita da una nuova carta in stile Art Nouveau. Bella la grafica e molto interessanti i drink pensati da Damiano Di Benedetto e il suo staff, che ora comprende anche il talentuoso Riccardo Fuggetta, che avevamo visto gareggiare fra i finalisti alla Patrón Perfectionists. Chiarificazioni, affinamento e home made erano già all’ordine del giorno, ma le tecniche si consolidano drink dopo drink. Di Benedetto ci anticipa anche qualche novità imminente: «Grazie al grande successo che abbiamo avuto e all’ingresso in società dell’imprenditore Simone Quagliardi, stiamo lavorando su più fronti per essere sempre maggiormente competitivi. Dei lavori alla cucina ci hanno permesso di mettere in piedi un progetto più completo e presto arriverà un menu food». Poi, grazie all’acquisizione di un locale di fronte, la zona tatoo verrà separata dal bar e gli spazi recuperati per aggiungere e allargare i tavoli, anche se la collaborazione fra le due anime rimarrà costante. Infine, aggiunge il bar manager: «Stiamo già lavorando a un progetto per la bella stagione, con un temporary su una barca, ma ne riparleremo più in là».
7x3: al The Court si giocano i numeri primi
Matteo Zed del The Court di Palazzo Manfredi è in grande forma e lo vuole dimostrare con la sua nuova drink list. Grafica essenziale, andamento a ritroso (ovvero si legge dall’ultima pagina alla prima) e una cocktail list in 3 sezioni, ciascuna composta da 7 mix. «Sette è un numero ricorrente a Roma: ci sono i 7 colli, i 7 re di Roma, in più è un numero primo, con una forte simbologia anche religiosa», dice il bar manager.
Una sezione è dedicata sempre agli immortali, ai best seller che hanno caratterizzato il locale che guarda il Colosseo e che è al numero 77 dell'ultima classifica dei World's Best Bars. Un’altra è composta dalle novità, fra cui l’ottimo Testaccio Sour o il Martini Cacio e pepe. E ancora la sezione dedicata al bere analcolico, anche questa formata da sette cocktail, molti dei quali sono twist on classic in versione zero. «È sempre più facile miscelare senza alcol, grazie ai prodotti che sono stati introdotti sul mercato, inoltre è un trend che si sta espandendo, per cui ci piaceva cavalcarlo, anticipando i tempi», aggiunge Zed. E alla domanda sul perché i mocktail escano al medesimo prezzo dei cocktail, la risposta è semplice: «Perché sono elaborati tanto quanto i drink con alcol, ci mettiamo la stessa cura nel prepararli».
Al Freni e frizioni di Trastevere arriva il 2x1
«Dopo anni passati a concentrarsi su un singolo topic come i dischi rock o i quartieri della città - racconta Riccardo Rossi, uno dei soci fondatori di Freni e Frizioni – abbiamo pensato di uscire con un menu un po’ azzardato che segue non una tematica ma una modalità di servizio e di interazione con il clienti». Nel cocktail bar di Trastevere, il menu si cambia ogni sei mesi. Quello appena uscito nasce da un gioco che si ripeteva sia al bancone che in occasione delle guest, ovvero modificare un drink aggiungendo/sostituendo un ingrediente. Da questa idea è nato il claim “2x1”, da cui è scaturita l’ispirazione grafica per una drink list che si presenta come il volantino di un supermercato. «Sono tutti signature, di cui proponiamo due versioni e l’iniziativa sta riscuotendo già grande successo«, dice Rossi. L’esempio è quello del Vesper in da Wood, quindi di fatto un drink in stile Vesper, che viene proposto anche in versione highball con tonica on top. Lo stile "supermarket" continua anche nella comunicazione, che ha visto già uno shooting con il fotografo Alberto Blasetti realizzato proprio all’interno di un supermercato e che presto si completerà con campagne di offerte dedicate, proprio come avviene nella grande distribuzione.
Da Alto si stimolano i cinque sensi
Di Alto ne abbiamo già parlato in passato: è il cocktail bar del The First Musica, terza boutique del gruppo Pavilions, che vede nel General Manager Andrea La Caita il deus ex machina e che ha di recente portato a casa la seconda stella nell’altro indirizzo di via del Vantaggio, al ristorante Acquolina del The First guidato da Daniele Lippi. Ed è proprio dalle cucine di Acquolina che arriva il nuovo chef di Alto, Matteo Cavoli, già sous chef e braccio destro di Lippi, nelle cucine di Alto. La proposta pensata per la zona ristorante è a tutto pesce, non senza un occhio di riguardo per l’aspetto cocktail, con un nuovo banco anche al quinto piano. Per accompagnare questo rinnovamento, il bar manager Mauro Cipollone insieme alla nuova head bartender Valeria Tummolo, hanno studiato una drink list dedicata ai 5 sensi, a cui si aggiunge la carta dei Martini romanizzati, anch’essi in 5 versioni, da abbinare ad altrettanti piatti della cucina capitolina.
Cocktail “local” per Hard Rock Cafè
Per le tre insegne italiane di Roma, Firenze e Venezia, l’Hard Rock Cafè ha pensato a una caratterizzazione local per ciascun indirizzo. In quello di via Veneto a Roma, in particolare, la sfida per l’Operations Manager, Valentina Fabietti è stata quella di trovare una connessione con la storia millenaria della città. Due i drink che caratterizzano l’offerta capitolina: il Roman Rhapsody (combinazione di Aperol, Red Vermouth Cocchi, Bitter Truth Chocolate Bitters, acquafaba e spumante, guarnito da una cialda edibile che raffigura un tipico scorcio romano) e il Rockin’ Caesar, un Gin Tonic arricchito con aromi mediterranei. Anche in menu, tocco romano con piatti come l’Amatriciana Burger, ricoperto da una fonduta di Pecorino Romano e completato da una salsa di guanciale e pomodorini.
(San) Baylon, la nuova insegna a Palazzo Ripetta
Il San è fra parentesi perché quando si arriva al bancone, come spiega la bar manager Desirè Verdecchia, il santo che, secondo la leggenda, ha inventato lo zabaione perde la santità. «D’altra parte l’alcol è perdizione», dice Desirè. La barlady è oggi alla guida del nuovo bar di Palazzo Ripetta, protagonista di un recente restyling. In realtà, la proposta bar del rinnovato cinque stelle indipendente ha due anime: quella del bancone interno del Baylon e quella della zona relax di Piazzetta Ripetta. Nella prima versione, atmosfere più internazionali e drink più “solidi”, con un particolare occhio al Martini frutto della collaborazione con il The Jerry Thomas Project. I drink più beverini, come House Bellini, Bloody Baylon e Champagna Essence, spopolano invece alla Piazzetta, che nasce con l’intenzione di essere il nuovo punto relax per turisti e romani dopo le lunghe passeggiate in centro. Nel reparto ristorazione, si segnala la collaborazione con la Laurenzi Consulting per elaborare la proposta e la presenza nelle cucine del ristorante San Baylon (ma si occupano anche delle altre proposte food) del talentuoso chef abruzzese Marco Ciccottelli e di Giuliano Marzullo (già braccio destro di Giuseppe Solfrizzi di Le Levain) per la parte dolci.
Mytale, ristorante e cocktail bar in un boutique hotel a Monti
Mytale è un boutique hotel di sole 12 camere con affaccio su piazza degli Zingari, uno degli scorci del rione Monti. Sul rooftop denominato Dionisio (che presto verrà coperto da una vetrata per renderlo fruibile in tutti i mesi dell’anno) la zona cocktail&food è una vera sorpresa. Il progetto è firmato fra gli altri da Emanuele Cozzo, fondatore di Bistrot 64 (ristorante stellato ai tempi di Kotaro Noda) e imprenditore nel mondo della ristorazione. Al bancone il bar manager Stefano Cristiani che ha pensato a una drink list asciutta con pochi cocktail ispirati alle città più vibranti del Mediterraneo: Palermo, Siviglia, Tel Aviv, Atene. La vera sorpresa è la cucina di Giacomo Zezza, già sous chef di Kotaro Noda ai tempi di Bistrot 64, che ha pensato a una serie di piatti di facile comprensione, ma di grande tecnica, con una particolare predilezione per il vegetale. Un menu moderno, in cui tuttavia non possono mancare classici romani come la Carbonara, dall’esecuzione magistrale.