BWT guida al trattamento dell’acqua dopo la sosta forzata

Le diverse utenze collegate all’acqua necessitano di attenzione e di cure mirate per offrire prodotti salubri e assicurare il buon funzionamento delle apparecchiature

In vista della riapertura dei locali sono stati affrontati i diversi aspetti riguardanti la pulizia della macchina e l’igiene dell’ambiente, ma poco è stato detto sull’acqua. Ha parlato di questo elemento che costituisce il 90% di un espresso e il 98% circa della bevanda per un filtro, un webinar organizzato da BWT water+more dal titolo Come gestire le utenze collegate all’acqua ferme da diverse settimane, condotto da Sergio Barbarisi, general manager Italia dell’Azienda, insieme a Daniel Tock, ricerca e sviluppo, Stefano Bonfanti, key account manager e Francesca Oberti, responsabile marketing.

Sergio Barbarisi, general manager Italia BWT
Sergio Barbarisi, general manager Italia BWT

«L’incontro - ha spiegato Barbarisi - è nato dalle numerose domande che abbiamo ricevuto sulla riattivazione delle cartucce. Ci siamo resi conto di trovarci davanti a un fatto inedito, con macchine rimaste ferme molto più a lungo delle 4 settimane che molti produttori di cartucce segnalano come tempo limite per potere fare un semplice spurgo, ma soprattutto che l’argomento era più ampio rispetto alla sola macchina espresso e imponeva di parlare di acqua nel senso più lato”. Di qui la necessità di mettere in atto una serie di accorgimenti per garantire che il liquido rimasto stagnante venga trattato in modo specifico, per assicurarne la salubrità, ricordando che la responsabilità di queste azioni è del gestore del locale, che risponde penalmente nel caso di irregolarità rilevate dall’autorità sanitaria. Di seguito le parti prese in esame.

Impianto generale - l’acqua che transita nelle tubature contiene un minimo di carica microbica (i parametri necessari perché si possa definire idonea al consumo umano sono riportati nel DL 31/01). Il problema sorge quando l’acqua stagna e si può incorrere in una proliferazione batterica, con incrostazioni, corrosioni e biofilm, ovvero una sottile pellicola di microrganismi che aderisce alle tubature, proliferando. Prima di accendere la macchina è dunque importante fare controllare le tubature che portano l’acqua dal contatore alle apparecchiature ed eventualmente affidarsi a un professionista per effettuare un flussaggio e una sanificazione.

L'acqua, un elemento che merita più attenzione
L'acqua, un elemento che merita più attenzione

Sistemi di trattamento dell’acqua - verificata la salubrità della parte “a monte”, si può passare al collegamento delle diverse utenze, anch’esse da controllare. Per le cartucce filtranti, dopo un lungo periodo di inattività è consigliato il cambio, soprattutto se verso fine capacità; in alternativa si possono sciacquare con il volume d’acqua consigliati dai diversi produttori. Gli addolcitori vanno riattivati con utilizzo di sale sanificante per eliminare le cariche batteriche (che durante il fermo macchina saranno cresciute in modo notevole, una situazione che richiede un intervento mirato) e igienizzare le resine. Dove si usi l’osmosi inversa, è bene sciacquare con acqua e verificare se la conducibilità in uscita e il flusso di acqua sono conformi alle aspettative.

Dalla caldaia all'erogazione
Dalla caldaia all'erogazione

Macchine per caffè - qualora non si sia provveduto a farlo prima del fermo macchina, svuotare completamente le macchine e procedere con la pulizia come consigliato dal produttore.

Macchine per lavaggio - svuotare completamente le macchine e procedere con la pulizia (fare capo al libretto di istruzioni), quindi pulire gli interni con un prodotto sanificante preferibilmente non a base alcolica o di cloro per non generare odori indesiderati.

Fabbricatori di ghiaccio - a questi sistemi viene applicato il DM 25 relativo all’acqua destinata al consumo umano diretto; per questo è d’obbligo il cambio della cartuccia filtrante collegata.

Impianti di erogazione di acqua potabile - alcuni locali hanno installato dispenser di acqua liscia/gassata che hanno alla base cartucce a carbone attivo che tolgono l’odore di cloro; anche per questi è tassativo il cambio della cartuccia filtrante qualora sia compromessa. È inoltre consigliata la sanificazione degli apparecchi con un prodotto specifico.

Tutti questi interventi comportano spese, ma è bene sottolineare che è riconosciuto un credito di imposta per le spese sostenute nel 2020 pari al 50% (DL 17 marzo 2020 n. 18 art 64 e successiva integrazione della Circolare dell’Agenzia delle Entrate 9/e dell’8 aprile 2020). Gli interventi riconosciuti sono la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro; l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI mascherine, guanti, visiere), di dispositivi di protezione collettiva come barriere e protezioni, di detergenti e disinfettanti fino a un massimo di 20mila euro.

I prodotti BWT per la pulizia di tubazioni e sistemi di trattamento dell’acqua. Per gli addolcitori è consigliato il sale sanificante Sanitabs; con una ricarica da 8 kg si sanifica il sistema e si puliscono le resine dalle cariche batteriche. Per le macchine da lavaggio, le superfici e anche le mani Sanosil a base di perossido di idrogeno e argento, che genera un’azione che può perdurare anche dopo l’applicazione del prodotto e non necessita risciacquo. Un sanificante per impianti di erogazione di acqua potabile è Allsil, disponibile con apposito kit di pulizia.

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