Gioco di squadra

L'editoriale del numero di novembre è dedicato al gioco di squadra. Chiave fondamentale per il successo di un locale e di un team di lavoro

Chi lavora (bene) al bar lo ha capito il primo giorno in cui ci ha messo piede. Il lavoro in un locale è prima di tutto gioco di squadra, e i bar che funzionano sono quelli dove il team è unito, collaborativo, motivato e ogni persona dà il proprio contributo. Ad esempio nell’ideazione del menu, che si emancipa dal ruolo di prezziario, si evolve in strumento di vendita e, nei casi migliori, diventa una leva di marketing capace di fare spettacolo. Le liste si sono evolute fino a diventare mini opere d’arte a firma collettiva, come testimoniamo nel nostro viaggio da Ortigia a Varese passando per Viterbo (quanto è vivace la provincia!).

Nel nostro girovagare di questo mese nell’universo bar abbiamo toccato i territori della premiumizzazione, dove gli hamburger li firmano gli chef stellati, che a loro volta inventano il “Big Mac” dei dessert. Ci siamo imbarcati a Livorno per seguire una masterclass di Baritalia. A Misano siamo stati nel backstage del Moto Gp per scoprire temporary bar con numeri (e qualità) da Gran Premio. Abbiamo incontrato il campione mondiale Dale Harris, per farci guidare nel mondo del caffè specialty e della professionalità d’eccellenza.

Proprio come il bar team o la brigata di cucina, è grazie alla squadra che Bargiornale, dal 1979, dà vita all’arte di far nascere le idee e partorire le menti (quello che Socrate descriveva come “maieutica”).

Una squadra fatta di persone che mettono al centro la voglia di far conoscere una passione che viene da lontano e si modifica giorno per giorno sulle pagine di Bargiornale e su tutti i suoi canali di comunicazione.

 

 

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