Dopo una lunga attesa, è stato finalmente siglato il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo.
L’intesa, siglata da Fipe (Federazione italiana dei pubblici esercizi), Angem (Aziende della ristorazione collettiva e servizi vari) e Legacoop Produzione e Servizi, per la parte datoriale, e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, per la parte sindacale, interessa gli addetti di bar, pub, sale giochi, ristoranti, trattorie, pizzerie, mense scolastiche ospedaliere e aziendali, grandi aziende della ristorazione commerciale multi localizzata, imprese della ristorazione collettiva, cooperative della ristorazione, stabilimenti balneari, discoteche. Oltre un milione di persone di un settore dove nel complesso operano più di 300.000 imprese, con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro.
Diverse le novità introdotte nell’accordo, in vigore retroattivamente dal primo gennaio di quest’anno e fino al 31 dicembre 2021, sia per quanto riguarda la parte economica sia l’organizzazione del lavoro. Per quanto riguarda il primo aspetto, il contratto prevede un aumento in busta paga di 100 euro a regime, il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa (alla quale vengono destinati 2 euro) e stabilisce la cadenza quadriennale degli scatti di anzianità.
Rispetto al secondo fronte, il contratto, fermo restando la normale durata del lavoro settimanale effettivo in 40 ore, contempla la distribuzione multi periodale dell’orario di lavoro. Ovvero, viene ammesso il superamento dell’orario contrattuale in particolari periodi dell’anno fino a 48 ore settimanali per un massimo di 20 settimane, bilanciato però dalla pari riduzione dell’orario di lavoro per altrettante settimane.
«Grazie all’impegno e al senso di responsabilità di tutti i firmatari è stato possibile dare un contratto di riferimento per uno dei settori strategici e di punta del Made in Italy – ha commentato Lino Stoppani, presidente Fipe -. Siamo certi che le importanti innovazioni previste, che garantiranno una maggiore flessibilità operativa, saranno la leva per favorire quel recupero di produttività necessario per sostenere gli investimenti migliorativi e rafforzare lo sviluppo di un settore chiave dell’economia italiana».