Difendersi da furti e rapine con lo smartphone

Tecnologia –

Crescono i crimini a danno dei bar. Ma le soluzioni per proteggere se stessi e i clienti non mancano. Grazie all’impiego del cloud e della connettività mobile e non solo. Attenzione però all’affidabilità di sistemi venduti a prezzi stracciati

Stando ai dati del ministero dell’Interno, le rapine nei negozi e negli esercizi commerciali sono in crescita. Nel 2011 sono state oltre 40.000, con un incremento del 21% rispetto al 2010 e per il 2012, anno di cui si attendono ancora le statistiche definitive, la tendenza pare confermata. Milano è la città con il maggior numero di crimini di questo tipo in rapporto alla popolazione, seguita da Roma.
Crescono anche i furti per cibo: c’è infatti chi, spinto da necessità, si azzarda a rubare panini, bibite, perfino caffè. Nei bar aumentano anche i furti ai danni delle macchine da gioco, da cui vengono prelevate le monete, e perfino di Gratta e vinci. Crescono anche quelli “con spaccata”, in cui i malviventi non si fanno problemi a distruggere serranda e vetrina, aggiungendo ai danni della sottrazione di denaro anche quelli del vandalismo.

Strategie per proteggersi

Chi gestisce un locale pubblico, insomma, deve cercare di proteggersi, con qualche accortezza e magari chiedendo una mano alle nuove tecnologie, che si rivelano sempre più efficaci anche grazie all’impiego del cloud e della connettività mobile. Le ultime novità, in materia, riguardano i sistemi per la difesa personale pensati per i “lavoratori solitari”, cioè per chi si trova a svolgere delle mansioni in una situazione di isolamento e potrebbe avere necessità di chiedere aiuto. Una situazione che potrebbe presentarsi anche al gestore di un bar che chiude tardi il locale o che si trova in servizio da solo di notte o la mattina presto.
Esistono, per la tutela di chi vive questo tipo di esperienza, delle app che consentono, con un semplice tocco dello smartphone di inviare un segnale di allarme a una ristretta cerchia di persone conosciute. Si trovano anche versioni professionali di questi strumenti, pensate per organizzazioni che si trovano ad avere un certo numero lavoratori in queste condizioni. Non solo. Alla recente Ifsec International di Birmingham, una delle fiere più importanti del mondo in fatto di sicurezza, si sono visti dei badge molto particolari in grado di effettuare riprese video e registrarle. Appuntate al petto dell’addetto, come se fossero una targhetta per indicare nome e mansione, riportano anche l’avviso, necessario per la privacy, che il dispositivo è in grado di registrare immagini ed è in funzione. Al di là di queste particolarità hi-tech, le protezioni per il locale consistono soprattutto nei sistemi antintrusione tradizionali, per i quali si è registrata, nel 2012 una crescita nelle vendite, soprattutto per quanto riguarda la videosorveglianza. E anche se il 2013 è un po’ in calo, secondo i dati di settore forniti da Anie Sicurezza, il settore mostra una maggior tenuta rispetto ad altri comparti, mostrando che il tema della protezione da furti e rapine è sempre sentito.

Occhio al fenomeno del downpricing

Un aspetto su cui mettono in guardia i produttori è il “downpricing”, cioè la tendenza a introdurre sul mercato sistemi sempre meno costosi: un fatto che andrebbe a vantaggio del cliente se non significasse, al contrario, un calo della qualità dei prodotti proposti, sempre più spesso di provenienza estera e poco controllata. Attenzione quindi a impianti di sicurezza o videosorveglianza venduti e proposti a prezzi stracciati.
Se possibile, inoltre, consigliano gli esperti, è meglio dotarsi di un impianto completamente cablato, per quanto possa comportare lavori più impegnativi anche sulla muratura, rispetto alle soluzioni wireless, che sono funzionali ma necessitano comunque di una maggiore manutenzione, per verificare l’efficienza delle batterie e per mantenere l’efficienza della rete. Un buon successo stanno riscontrando, negli ultimi anni, i sistemi antintrusione nebbiogeni, che in pochi secondi saturano l’ambiente con una nebbia densissima che disorienta l’intruso e gli impedisce, oltre che di commettere il furto, anche di trovare l’uscita.

Videosorvegliarsi in ogni momento

La moltiplicazione dei sistemi cloud rende inoltre possibile il controllo a distanza in ogni momento del proprio locale. Mentre una volta le immagini a circuito chiuso potevano essere viste o registrate soltanto da un sistema cablato con le telecamere, e quindi fisicamente presente all’interno del locale, ora è possibile convogliarle a un server che le riversa su un canale Internet ad accesso privato. È così possibile osservare dovunque ci si trovi le immagini del bar in diretta in ogni momento, anche in caso di furto. Ovviamente avendo le stesse avvertenze di trattamento delle immagini imposte dalla legge: conservazione per non più di 24 ore e visione ammessa soltanto a chi, nello staff, ha l’autorizzazione per farlo.

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