Bonus acqua potabile: come funziona e come ottenerlo

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Foto di faumor da Pixabay
Un provvedimento dell'Agenzia delle entrate spiega come fruire del credito d'imposta sulle spese per l'acquisto di sistemi di filtraggio, depurazione e mineralizzazione dell’acqua nel biennio 2020-2021

L’ultima legge di Bilancio, la legge 178/2020 (leggi Legge di Bilancio 2021: le opportunità per i locali), ha introdotto un’importante agevolazione sull’acquisto dei depuratori acqua, ovvero i sistemi di trattamento dell’acqua di rete, per il biennio 2021-2022. Obiettivo della misura, chiamata Bonus acqua potabile, è incentivare il consumo di acqua proveniente dall’acquedotto, migliorandone la qualità attraverso tali sistemi. In questo modo si intende favorire un utilizzo più razionale della risorsa, riducendone gli sprechi e, al tempo stesso, riducendo l’utilizzo di contenitori di plastica.

Dell’agevolazione possono beneficiare anche le attività del fuoricasa e consiste in un credito di imposta fino ad un importo pari al 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, per l’acquisto e l’installazione di:

  • sistemi di filtraggio
  • sistemi di mineralizzazione
  • sistemi di raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare (E290).

Per le attività commerciali, e quindi anche bar e ristoranti, il tetto massimo di spesa sul quale viene calcolato il credito di imposta è di 5.000 euro (1.000 euro invece per i privati) per ciascun immobile adibito all’attività.

Occorre precisare però, che la normativa ha fissato un limite di spesa a sostegno del bonus acqua potabile, e pari a 5 milioni di euro per ciascuna annualità, 2020 e 2021. Per cui se l'ammontare complessivo da erogare sarà superiore a tale tetto, l'ammontare dell'incentivo spetta a ciascun beneficiario sarà ricalcolato moltiplicando il credito d’imposta indicato nella comunicazione con la quale se ne è fatto richiesta per una determinata percentuale. Tale percentuale viene resa nota dal il direttore dell’Agenzia delle entrate, con un apposito provvedimento emanato entro il 31 marzo di ogni anno. E sarà il risultato del rapporto tra il limite di spesa complessivo (5 milioni) e l’ammontare del credito di imposta da dare a tutti i richiedenti.

Requisiti per ottenere il bonus

A stabilire i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del bonus acqua potabile è un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate dello scorso 16 giugno.

Per ottenere il credito di imposta, l’importo delle spese sostenute deve essere documentato tramite fattura elettronica o documento commerciale che indichi il codice fiscale di chi richiede il credito.

Il pagamento, inoltre, deve essere effettuato con metodi tracciabili che consentano di identificare l’autore della spesa, quindi non in contanti. Solo per le spese precedenti la pubblicazione del provvedimento (17 giugno 2021) sono fatti salvi i pagamenti avvenuti con qualsiasi modalità ed è possibile annotare il codice fiscale sulla fattura o altro documento fiscale.

Come presentare la domanda

Per accedere al Bonus acqua potabile occorre comunicare all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute, compilando l’apposito modello, disponibile con le relative istruzioni per la compilazione sul sito della stessa Agenzia. La richiesta può essere inviata esclusivamente per via telematica a partire dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento della spesa.

Più nello specifico, l’istanza può essere trasmessa direttamente dal contribuente o da un intermediario, tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate, o i canali telematici dell’Agenzia delle entrate.

Entro 5 giorni dalla presentazione della domanda, verrà rilasciata una ricevuta che ne attesta la presa in carico, oppure lo scarto, con l’indicazione delle relative motivazioni. La ricevuta viene messa a disposizione del soggetto che l’ha trasmessa nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate.

Come fruirne

Una volta ottenuto, il credito di imposta di potrà essere utilizzato dalle imprese solo in compensazione tramite F24, utilizzando esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia.

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