Il bilancio di due giorni di take away al Donminzoni 54 di Nino Conti

Attenzione ai particolari, igiene, pulizia e capacità di rassicurare il cliente sono fondamentali nella fase del take away. Gli operatori devono imparare e a collaborare

Sacchetti pronti per la consegna
Sacchetti pronti per la consegna

Rimanere con le mani in mano, accontentarsi del solito, non è una caratteristica degli imprenditori di Santarcangelo di Romagna (Rimini): il loro sapere guardare lontano ha dato più vantaggi nel complesso periodo che tutti attraversiamo. I locali dell’Emilia Romagna hanno ricevuto il permesso (Decreto n. 69 del 24 aprile 2020) di effettuare vendita per asporto in aggiunta all’attività di delivery. Abbiamo incontrato (ovviamente on line) Nino Conti che ci ha raccontato i primi due giorni di riapertura del Donminzoni 54, che ad oggi propone la sola caffetteria dalle 8,30 alle 12,30 (si attende un chiarimento sulla possibilità di vendere alcolici, che permetterebbe di allungare i tempi di apertura).

Nino Conti a Barista&Farmer in Colombia
Nino Conti

«Fortunatamente con i gestori di altri locali, avevamo messo a punto tempo fa la piattaforma di food delivery TocToc Santarcangelo che riunisce bar, gelaterie, pasticcerie e da aprile anche negozi di alimentari e farmacie. Alle consegne pensa il partner Pony Pony con i suoi fattorini. L’iniziativa non ha avuto un grande successo fino a quando la necessità l’ha resa preziosa, dandoci la possibilità di consegnare colazioni e aperitivi. In questo periodo, inoltre, mi ha stupito il numero sostenuto di richieste delle preparazioni a filtro realizzate con specialty coffee».

Dal 20 aprile ha poi preso il via l’asporto: il cliente deve contattare via telefono oppure mandare un messaggio su WhatsApp o sul sito per prenotare il ritiro (la consumazione non può essere effettuata nel locale, nemmeno al suo esterno). In base all’ordinazione gli orari vengono scaglionati da 5 minuti in su, a seconda che si tratti di un semplice espresso o di una consegna più articolata.

«In questi giorni lavoro con un collaboratore: io alla macchina, lui alla cassa, così non si hanno problemi col maneggiare il denaro - riprende Nino Conti -. Penso che offrire modalità di pagamento digitale (che noi già offriamo per il delivery) possa aiutare a fare vendite in più: molti sono spaventati dal contatto con il denaro. Da parte nostra, abbiamo la mascherina, i guanti, curiamo con particolare attenzione la pulizia e l’igiene. Sono fortunato perché vicino al locale ci sono parecchi negozi e la mattina si formano file anche lunghe. A chi aspetta viene spontanea la voglia di un espresso o una colazione. Quando entrano le persone sono un po’ sperse: vedono il locale aperto, chiedono “posso?” e allora spieghiamo le nuove modalità per acquistare al bar. Anche per noi del resto è tutto nuovo e più complesso: c’è sempre la paura che possa scappare qualche dettaglio e poi il cliente osserva ogni particolare come non ha mai fatto, controllando se si sta facendo tutto a norma; non è facile».

I riders di Pony Pony
I riders di Pony Pony

Le vendite per ora si attestano tra il 20 e il 30% rispetto alle mattine che hanno preceduto la pandemia, un numero che potrà crescere quando diminuirà la paura che molti hanno ad entrare nel locale. Per questo si sta pensando all’acquisto di un banco mobile da porre all’esterno, al fine di andare incontro al cliente, offrirgli ciò che desidera con una modalità che lo rasserena. Tra l’altro l’associazione commercianti locale Città Viva Santarcangelo si è mossa per chiedere agevolazioni al fine di ottenere la possibilità di occupare una maggiore superficie esterna al locale, che verrebbe data in parte in concessione gratuita, al fine di dare ai clienti maggiori possibilità di fermarsi all’esterno, quando ci sarà la riapertura prevista per il primo giugno. In attesa di chiarimenti la ricerca punta sulle soluzioni più pratiche e meno impattanti per assicurare pulizia e igiene, protezione e un servizio di qualità.

Un suggerimento per chi darà il via al take away dal 4 maggio? «Penso sia importante che tra operatori del bar e della ristorazione ci si aiuti, cercando di sfruttare ogni occasione che permetta di proseguire, la propria realtà di impresa, ognuno con le sue peculiarità”. Questa prima fase permette di comprendere come attrezzarsi, come muoversi, come trovare un nuova relazione con il cliente con ritmi più lenti, che consentono di comprendere la situazione e di organizzarsi e affrontare al meglio la riapertura.

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