Faema torna partner ufficiale del Giro d’Italia dopo 50 anni

Bicicletta marchiata Faema 1968
Bicicletta marchiata Faema 1968
Un evento denso di ricordi e di soddisfazione per il nuovo accordo ha accompagnato la firma ufficiale della collaborazione triennale al Mumac

La passione comune per la bicicletta e per quella complessa competizione che si perpetua da 90 anni che è il Giro d’Italia, sono stati protagonisti dell’incontro che ha sancito il ritorno di Faema, brandi di Gruppo Cimbali quale partner ufficiale della competizione ciclistica a partire da questa competizione e per i prossimi tre anni.

La presentazione e la firma ufficiale dell’accodo si è tenuta al Mumac alla presenza di Enrico Bracesco, direttore generale di Gruppo Cimbali, Maurizio Cimbali, presidente di Gruppo Cimbali, Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, alcuni membri della squadra storica Faema come Marino Vigna, Vittorio Adorni e Antonio Bailetti, ex corridori professionisti del Giro.

Tanta emozione e commozione negli sguardi e nelle parole di chi ha ricordato successi e insuccessi, fatiche e aneddoti legati a diversi corridori, tra cui il più citato è stato il belga Eddy Merckx, conosciuto come il Cannibale, in quanto il ciclista più forte e di successo di questo sport, costantemente alla ricerca della fuga; un’immagine della squadra degli anni ’60 si trova sul libro di Mumac Gusto Espresso. Maurizio Cimbali ha sottolineato più volte la soddisfazione per questa nuova partnership vissuta da imprenditore, ma prima di tutto da appassionato e conoscitore profondo del ciclismo e del Giro, di cui ha ricordato un arrivo di corridori stremati a causa del freddo e delle neve fuori stagione nel 1956 sul Monte Bondone.

Erano gli anni della partnership di Faema, come ricorda Mauro Vegni: «Un partner legato a doppio filo con il mondo del ciclismo e la Corsa Rosa con la storica formazione che, tra gli anni 50 e 60, vinse il Giro nel 1956 con Charly Gaul (fu lui l’Angelo della montagna che vinse quella tappa impossibile, ndr) e nel 1968 con Eddy Merckx oltre ad aggiudicarsi la classifica a squadre nel 1961, 1962 e 1968». La storia si rinnova dopo 50 anni: «Una scelta correlata senza dubbio al legame storico di Faema con il mondo del ciclismo, ma voluta per poter raccontare l’evoluzione di un brand straordinario, sempre al passo coi tempi, innovativo e all’avanguardia in grado di regalare ai consumatori di tutto il mondo una coffee experience unica» - ha sottolineato Enrico Bracesco.

Protagoniste di tutte le tappe, saranno le tre macchine per caffè espresso simbolo di Faema oggi, la sempreverde E61, la Faema President e l’ultima arrivata a un gruppo Faemina, che nell’ultima tappa sarà mostrata in versione limited edition Rosa-Giro.

Ci sarà anche modo di aiutare chi vive nelle terre di produzione del caffè: in ogni villaggio ci sarà una  Technogym Ride, la nuova bike disegnata dai ciclisti per i ciclisti che sarà collegata al Faema club di Strava: pedalando all’interno dello stand si contribuirà al sostegno offerto da Gruppo Cimbali attraverso l’associazione no-profit World Bicycle Relief. La onlus è specializzata in programmi di distribuzione di biciclette su larga scala e completi per aiutare la riduzione della povertà là dove mancano anche i più basilari mezzi di collegamento. Più si pedalerà e più si contribuirà alla causa.

In mostra per l’occasione anche la Maglia Rosa 2022 e il Trofeo Senza Fine del Giro d’Italia, che racchiude la storia di uomini, emozioni, cultura popolare e da sempre simbolo della passione per il ciclismo incisa su un materiale eterno come il rame.

Per celebrare la partnership, inoltre, presso il Mumac è stata allestita la mostra Amore senza fine: Faema per il ciclismo con oggetti, documenti storici e materiali inediti, tra cui la prima maglia rosa della storia vinta Learco Guerra, in prestito dai nipoti Learco e Carlo, e una bicicletta d’epoca di Eddy Merckx, gentilmente concessa dal Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo. Questa esposizione sarà aperta al pubblico dal 15 maggio al 30 giugno 2022.

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