Aurelia, 15 anni nel segno dell’ergonomia

La macchina di Nuova Simonelli ha fatto il suo ingresso sul mercato nel 2004; nel packaging un innovativo Vademecum Ergonomico per aiutare il barista a comprendere e sfruttare al meglio i suoi contenuti innovativi, dunque a lavorare meglio.

Ha festeggiato 15 anni di presenza sul mercato la macchina espresso Aurelia, realizzata nel 2004 da Nuova Simonelli con il duplice obiettivo di garantire una maggiore tutela della salute dei baristi e l’ottimizzazione dei tempi di servizio in locali ad alta produttività. Accanto agli aspetti tecnologici all’avanguardia, durante la presentazione per la prima volta si parlò di ergonomia, la disciplina che studia la migliore integrazione tra lavoro umano, macchina e ambiente di lavoro, finalizzata al maggior rendimento del lavoro stesso e al rispetto e la protezione della salute fisica e mentale del lavoratore. Un insieme complesso, certificato dall’Istituto Europeo di Ergonomia e spiegato nel Vademecum Ergonomico – Manuale per l’uso corretto della macchina da caffè, da subito inserito nel packaging dell’Aurelia. Un’intuizione che, come spesso avviene nel settore, ha mosso i primi passi in sordina, quasi considerato più alla stregua di una mossa di marketing, ma che col tempo è diventato un elemento centrale e tra i più considerati in fase di progettazione e di acquisto di una un’apparecchiatura per il banco bar.

Ieri come oggi sono quattro gli aspetti considerati: antropometrico (un sistema di configurazione che aiuta le performance del barista); tecnologico (integrazione tra la fisiologia del barista e la macchina); estetico (cura nella forma, nelle dimensioni, nel volume, nella superficie e nel colore) e topologico (la collocazione dell’oggetto nell’ambiente di lavoro). Il pannello con pulsantiera retro-illuminata e comandi “push&pull”, i portafiltri in materiale antiscivolo inclinati del 10% che assecondano la posizione naturale della mano in fase di impugnatura, la particolare angolatura della visuale, sono elementi studiati al fine di facilitare il lavoro del barista ed evitare patologie legate al sovraffaticamento e all’eccessivo carico delle articolazioni causati dal lavoro di ogni giorno.

La nuova Aurelia Wave.

Anche la tecnologia è sempre stata al servizio dell’operatore, per agevolare il suo lavoro e dare il migliore risultato in tazza. Grazie a questo, per sei anni, dal 2009 al 2014, Aurelia è stata la macchina ufficiale del Word Barista Championship. Dal 2004 ci sono stati continui miglioramenti e implementazioni. L’Aurelia II, è stata la prima macchina a incorporare la tecnologia T3 che ha introdotto nuovi standard di riferimento in termini di precisione, affidabilità e flessibilità delle prestazioni. La nuova nata della gamma, Aurelia Wave, prosegue il cammino dell’ergonomia: è più bassa rispetto ai modelli precedenti e favorisce il dialogo visivo tra barista e cliente. Le sue forme sono morbide e curvilinee e la nuova plancia comandi facilita l’accesso a tutte le funzioni da parte del barista, che non deve aprire il flusso d’acqua per pulire il gruppo, in quanto la macchina ha un sistema “auto-purge” che effettua la pulizia automatica delle doccette a ogni sgancio del portafiltro.

 

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