Al Fusion Bar del Gallery Art Hotel è stata presentata la terza edizione della guida di Blue Blazer, un contenitore virtuale scaricabile gratuitamente su qualsiasi telefono dal sito www.blueblazer.it/app.
L’iniziativa è il risultato di un anno di tour del direttore di Blue Blazer Giampiero Francesca e del capo redattore Massimo Gaetano Macrì che, supportati da un panel di cento esperti sul territorio, sono arrivati a selezionare 160 locali in tutta la Penisola. Le quattro macro-categorie in cui sono suddivisi i locali (cocktail bar, bistrot-restaurant, hotel bar e speakeasy) fungono da strumento per poter scegliere agilmente, in base alle aspettative di chi consulta.
Non è solo la qualità del cocktail in sé ciò che funge da parametro di giudizio. Come ci dice Francesca «Non scegliamo mai un locale perché fa bene da bere. Non è quello che ci interessa per primo. Consideriamo soprattutto l’alto grado di accoglienza, ormai sempre più rara, che si traduce nella capacità di far star bene il cliente, consentendogli di vivere un’esperienza completa. Poi, ovviamente, viene anche il cocktail». Lo scopo principale è quello di «Offrire agli appassionati del buon bere e anche ai semplici curiosi una finestra “mobile” da cui osservare il mondo del bar».
Tra le novità di questa terza edizione vi è una maggiore attenzione nei confronti delle realtà più piccole; di quei locali che riescono a offrire un’esperienza di grande livello, nonostante siano lontani dalla popolarità mediatica e dal bacino di utenza delle grandi città. Come a voler sottolineare i meriti di questa ricerca capillare, viene onorata anche la figura del giornalista, con due cocktail dedicati alla categoria professionale: il The Journalist Martini di Massimo d'Addezio è un Martini cocktail molto freddo e secco, sporcato da Apricot Brandy e un goccio di whisky torbato, che secondo l'autore rimanda all'atmosfera fumosa delle redazioni. Di tutt'altra specie il The Journalist Negroni di Tommaso Cecca, che con un brandy Cardinal Mendoza e un vermouth infuso all'ibisco, associa il ruolo del giornalista a note calde e avvolgenti.
Nell'occasione della serata, il cui scopo è far conoscere tra di loro i principali stake-holder del mondo del bar italiano, sono stati consegnati due premi speciali dedicati a due grandi classici della miscelazione: la targa commemorativa per il miglior Old Fashioned Cocktail è andato a Marco Russo del “1930” di Milano, mentre il miglior Cocktail Martini se l'è aggiudicato Giorgio Fadda del “Westin” di Venezia. Come dichiara Giampiero Francesca: «Lungi da noi fare classifiche, sia chiaro, ma abbiamo bevuto praticamente ovunque sia il Martini cocktail che l’Old Fashioned, anche più volte in uno stesso posto, per cui abbiamo la “piccola” presunzione di poter decretare il migliore; quello che, per qualche motivo, ci ha colpito di più nei nostri viaggi durante il 2017. Per l’anno successivo, altro giro, altra corsa». Un anno che sembra essere iniziato bene per i Blue Blazers, con un 20% di utenti in più della App a un mese di distanza dall'evento di lancio.