The Quotebook, il nuovo menu di Velvet by Salvatore Calabrese

Salvatore Calabrese Quotebook
Ventuno cocktail dedicati alle personalità più influenti del secolo. Bicchieri unici e connessione tra passato e futuro, un drink generato con l’AI. Il commento del bar manager Christian Maspes

Si chiama Quotebook, una raccolta delle più significative citazioni del Ventesimo e Ventunesimo secolo: è il nuovo menu di Velvet by Salvatore Calabrese, il cocktail bar dell’albergo di lusso Corinthia, nei pressi di Embankment a Londra. Un omaggio alle personalità che più hanno avuto impatto sull’umanità negli ultimi cento anni, come racconta il bar manager Christian Maspes: «Il genere umano tende a memorizzare le parole dette da chi lascia un segno: queste citazioni, appunto, hanno sempre contribuito a costruire motivazioni, sogni o ispirazioni». Scienza, moda, sport, letteratura: i più grandi di sempre, e di qualunque campo, sono rappresentati nei ventuno cocktail del Quotebook, messi a punto in appena due mesi.

O meglio, due mesi sono stati quelli relativi alla realizzazione vera e propria, che ha incluso anche il disegno del menu. «Avevamo iniziato il brainstorming un anno fa esatto, lo scorso febbraio» prosegue Maspes, italiano al suo quinto lavoro su un menu a Londra, «ma avevamo accantonato l’idea per questioni logistiche e legate alla mancanza di personale. Appena abbiamo avuto a disposizione i professionisti giusti ci siamo tornati, e siamo riusciti a realizzarlo in due mesi: tempi record, potremmo dire». Il menu sarà disponibile per un anno, e sarà il protagonista di svariati viaggi oltreconfine del team di Velvet, impegnato in presentazioni e guest shifts internazionali.

Varietà di miscele

Una flavour map all’inizio del libro è esemplificativa dei profili aromatici dei cocktail, e del loro contenuto alcolico: bilanciata la varietà delle miscele, con una leggerissima propensione verso gli Highball, e molto interessante la presenza di almeno una preparazione homemade (piuttosto complessa) in quasi ciascuno. Nell’Above the cloud, ispirato allo street artist Banksy, si nota un hibiscus blush (vino fruttato a base di hibiscus con lieviti dello champagne, rifermentato in bottiglia), mentre nel Double Fantasy, dedicato a Yoko Ono, è presente un clarified banana juice (chiarificazione di banana con enzimi che estrapolano il liquido), e così via. Il prezzo medio si aggira sui 23£.

Grande ricerca sui bicchieri

Impressionante la ricerca effettuata sui bicchieri, tutti diversi a seconda del cocktail e frutto di collaborazioni strette con realtà manifatturiere provenienti da tutto il mondo. Il Viva la vida (in nome di Frida Khalo, a base agave, arachide e yuzu) viene servito in un bicchiere in vetro di Murano rosso che richiama i colori del liquido, mentre il V=SC² dedicato ad Albert Einstein (London dry gin, Moscato d’Asti, Jasmine Muyu) si presenta in una coppa Martini prodotta in Giappone. L’incredibile Love Generation è invece in un bicchiere di cera d’api utilizzato per un solo servizio, poi successivamente sciacquato, ridisciolto (quindi sterilizzato) e rimesso in uno stampino: sostenibile e praticamente a tempo indeterminato.

Classico, ma all’avanguardia

Un cocktail bar classico, come nello stile del Maestro Salvatore Calabrese, che rimane però all’avanguardia nel suo menu. Come? Secondo Maspes, «serve equilibrio nell’offerta, altissima qualità degli ingredienti abbinata a un concetto che vari e che sia sempre out of the box, fuori dagli schemi. Il nostro menu riprende il classico anche concettualmente, è un viaggio dagli Anni Venti fino ai tempi moderni o addirittura al futuro: l’ultimo cocktail in lista è frutto dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Un elemento attuale per parlare di qualcosa senza tempo come il bar e i cocktail, è così che si resta all’avanguardia».

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