The Art of Shaking sbarca a Palermo

The Art of Shaking
Simone Caporale e Luca Missaglia ci raccontano come è nata e con quale obiettivo la loro piattaforma educational mondiale dedicata al bartending. E danno appuntamento al Terminal Crociere di Palermo, il 26 febbraio, per una giornata a tutta formazione

Dalla teoria alla pratica. Il programma di formazione per barman The Art of Shaking, creato dai bartender Luca Missaglia e Simone Caporale. Il giorno prescelto è il prossimo lunedì 26 febbraio. La prestigiosa piattaforma di formazione per professionisti di settore, meglio nota con il nome “Taos”, ospiterà un'esclusiva giornata di apprendimento nella città di Palermo, organizzata da Amaro Santoni. Una masterclass immersiva, progettata per ispirare i bartender professionisti a elevare la loro tecnica creativa.

Sarà proprio Simone Caporale, co-titolare con Marc Álvarez del Sips di Barcellona, al primo posto della classifica dei World’s 50 Best Bars (leggi World’s 50 Best Bars 2023: è ancora un trionfo degli italiani all’estero) ad aprire le danze, introducendo ai partecipanti il suo processo sistematico per la creazione di un menu pluripremiato e di cocktail “oltre i confini”, che lo hanno portato nel corso degli anni a essere uno dei bartender più noti e apprezzati al mondo. La mission della piattaforma è tanto semplice quanto ambiziosa: essere lo strumento principe d’ispirazione e formazione per tutti i bartender del mondo. Non male per questi due ragazzi italiani partiti dalla Lombardia alla conquista del mondo. Ecco la nostra intervista esclusiva.

Simone Caporale e Luca Missaglia. Rispettivamente di Como e Milano. Due personalità di spicco nel mondo del bartending che fanno impresa lontani dall’operosa Lombardia. Anche nel 2024 “Nemo propheta in patria”?

Pare proprio di sì. La cultura del cocktail è sempre stata molto forte in Inghilterra e negli Stati Uniti e questo indirizza per natura un bartender a fare esperienze al di fuori dal Paese d’origine. Nel nostro caso ci siamo anche appassionati alla cultura del posto, portando sempre con noi l’ospitalità italiana, sempre molto apprezzata e valorizzata. Sicuramente Londra aiuta tantissimo a creare uno standard internazionale che inevitabilmente ha una eco mediatica in tutto il mondo. Fare imprenditoria in Inghilterra è molto più dispendioso che in altri paesi d’Europa, ma se c’è dell’innovazione alla base i risultati non tardano ad arrivare. Crediamo che essere italiani e portare una piattaforma considerata “l’università del cocktail”, su scala internazionale, possa essere non solo una nostra soddisfazione personale, ma anche una via per tutti i bartender italiani che ci supportano.

Simone Caporale, lei è una celebrità nel mondo bar. Ha lavorato con i più prestigiosi marchi internazionali e Luca Missaglia è una delle figure di spicco della scena britannica. Come è venuta l’idea di incrociare le vostre carriere e perché?

«Da buoni italiani tutto è nato fra chiacchiere e caffè. Si ragionava sul come poter valorizzare le scoperte fatte negli anni, mettendole a disposizione dei bartender. In Italia si dice “Chi si somiglia si piglia”, ed eccoci qui. Questo approccio di collaborazione è stato molto naturale ma con un processo creativo molto esteso. Non è stato immediato, volevamo documentare la mixology come nessun altro aveva mai fatto e la naturale sintonia ha sicuramente facilitato l’esecuzione. Se dovessimo spiegarci in terza persona diremmo che Simone Caporale è un grande portavoce della mixologist sperimentale e Luca Missaglia ha una comprensione piena dell’argomento. A queste uniamo le capacità comunicative internazionali et voilà, si è creato il un connubio perfetto».

Taos è una piattaforma globale indipendente nata per aiutare professionalmente la figura del barman e proiettarlo verso l’eccellenza. Vi sarebbe piaciuto ai vostri esordi avere uno strumento del genere?

Assolutamente sì! Taos nasce proprio dalla necessità di catalogare e indicizzare sperimentazioni e scoperte fatte da due bartender con lo scopo di ispirare altri bartender. Quando abbiamo iniziato a fare cocktail le informazioni sulla mixology erano molto confuse e cambiavano da Paese a Paese. Inoltre le correnti di pensiero erano saldamente ancorate ai classici e con poca espressione e personalizzazione. Questa piattaforma non vuole solo dire come preparare un drink, ma deve anche essere d’ispirazione per creare nuove “idee liquide”. Taos è creata per i bartender di oggi, sempre connessi a una rete internet, vogliosi di apprendere conoscenze nuove nel rispetto delle proprie tempistiche.

Senza cultura e un’adeguata formazione è ormai chiaro che non si va da nessuna parte. Cosa vi sentite di consigliare a un ragazzo che vuole iniziare questa professione?

«I consigli che possiamo dare a un ragazzo che inizia questa professione sono sostanzialmente due. Avere attitudine al cambiamento e vedere ogni opportunità lavorativa come un investimento per la propria crescita personale. Lavorare con intelligenza ponendosi degli obiettivi crediamo siano la chiave per una crescita globale. Usiamo sempre la nostra testa e pensiamo di poter creare qualsiasi cosa, non poniamoci mai limiti. Studio, costanza, testa. Non serve altro.

L’appuntamento con The Art Of Shaking è a Palermo, lunedì 26 febbraio dalle ore 11 al Terminal Crociere, Molo Vittorio. I biglietti sono disponibili su theartofshaking.com

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome