Lo scrittore e traduttore Alberto Manguel, il medico francese Rony Brauman, lo scrittore e storico Angelo Floramo e la scienziata Naomi Oreskes: sono i vincitori del Premio Nonino 2024. A selezionarli, tra i candidati, la giuria preseduta da Antonio Damasio, noto neuroscienziato portoghese, già vincitore del Premio Nonino "Maestro del nostro tempo" nel 2003.
Cadendo nel 2023 il 50° anniversario da quando nel 1973 Giannola e Benito Nonino rivoluzionarono l’azienda dando vita a una grappa monovitigno di sole uve Picolit, le premiazioni avverranno in corrispondenza delle celebrazioni per i 50 anni della creazione del Monovitigno Nonino presso le Distillerie a Ronchi di Percoto, sabato 27 gennaio 2024 alle ore 11. La premiazione sarà anche trasmessa in live streaming sul sito della distilleria a partire dalle ore 12.15.
I premiati e le motivazioni
Il Premio Nonino 2024 è andato a Rony Brauman per Médecins sans Frontières per via del suo impegno in una vita dedicata al soccorso umanitario di tutto il mondo denunciando le persecuzioni e contribuendo a far comprendere tragedie come quelle quotidianamente vissute in regioni come Gaza e Cisgiordania.
Il Premio Internazionale Nonino 2024 è andato a Alberto Manguel premiato dalla giuria poiché ritenuto un vero uomo del Rinascimento, oltre che un narratore brillante e un sostenitore appassionato del potere dei libri che attraverso la sua maestria nella saggistica promuove l'amore per la lettura e la condivisione di prospettive culturali diverse, emergendo come figura di spicco nel mondo delle idee e della letteratura, specialmente in tempi di conflitti e volgarizzazione culturale.
È stato assegnato ad Angelo Floramo con la Cooperativa INSIEME “Frutti di Pace” il Premio Nonino Risit D’aur Barbatella D’oro 2024; il primo per aver esplorato le radici culturali friulane e slovene attraverso la ricerca nelle biblioteche e monasteri. Mentre alla seconda, fondata da donne di Bratunac e Srebrenica, per il suo rappresentare un esempio etico inestimabile, riunendo identità collettive oltre le divisioni imposte dalla guerra, elaborando il lutto con riconoscimento e solidarietà.
In ultimo la giuria ha deciso di premiare come “Maestro del nostro tempo” Naomi Oreskes, professoressa all'Università di Harvard, che attraverso la sua dedizione alla divulgazione scientifica, ha messo in luce il consenso sulla realtà del cambiamento climatico antropogenico, contrastando la negazione e le campagne di delegittimazione scientifica e finendo per rappresentare una figura chiave nel dibattito sul ruolo della scienza nella società, utilizzando la ragione per affrontare sfide cruciali come il cambiamento climatico.