Pop e multisensoriale la nuova drink list del Rude di Roma

Rude

Pop e multisensoriale. È la nuova drink list del Rude, streetbar aperto alla fine dello scorso anno dai bartender Marco Zampilli e Cristian Ricci nel “loro” quartiere romano di Centocelle, nella zona Est della Capitale.

Nato dalla mente del bartender Michele Ferruccio, e sviluppato con un lavoro di squadra che ha coinvolto i due proprietari e l’altro bartender del locale, Mattia Quattrucci, il nuovo menu, che costituirà l’offerta del Rude fino a ottobre, si compone di otto cocktail ispirati da uno sguardo attento verso gli oggetti, i miti i linguaggi, le mode e le tendenze della società dei consumi. Uno sguardo tanto acuto quanto leggero e scanzonato, in perfetto stile del locale, che si richiama al concetto di “popular art”, in questo caso trasformato in “pop mixology”.

Tono leggero e scanzonato che si riflette anche nella struttura dei drink, in realtà molto più complessa dell’apparente semplicità che vuole trasmettere. Una mixology d’avanguardia, frutto di un lungo lavoro di ricerca, e di lavorazioni dedicate, che però resta “dietro le quinte”: non a caso tutti i drink sono dei pre-batch già diluiti e imbottigliati. Per la loro diluizione è stata utilizzata Acqua Panna, che per la sua texture cremosa, quasi vellutata, il sapore gradevole e il basso tenore di sodio si è rivelata l’ingrediente ottimale allo scopo e per garantire il perfetto bilanciamento dei cocktail.

Una scelta quella di lavorare in pre-batch fatta anche per agevolare la gestione dei costi, ma soprattutto per concentrare l’attenzione sull’ospitalità verso il cliente. Il cliente è infatti il focus della nuova drink list, che vuole coccolare regalandogli un’esperienza in grado di coinvolgerne tutti i sensi. Non solo attraverso le creazioni che vengono servite nel bicchiere, ma attraverso tutto l’apparato che le accompagna.

Il sottobicchiere di Shape of water. a sinistra la parte fronte, a destra la retro

A partire dal supporto stesso del menu, realizzato con una particolare plastificazione per trasmettere al tatto una sensazione vellutata che faccia rilassare la mente con qualcosa che ricordi il divano di casa. All’interno della carta, poi, ogni drink è accompagnato da una sua grafica: 8 opere d'arte, naturalmente in stile pop, create su misura dal grafico Riccardo Gambino che, sempre in tono leggero e ironico, rappresentano e suggeriscono il carattere e l’essenza del singolo cocktail. Ma non solo. Per ogni drink è stato realizzato un suo sottobicchiere, che da un lato riporta una frase tratta da un brano musicale e dall’altro il codice Spotify del brano, che si può scannerizzare con l’App per entrare nel mood scelto come “music pairing” per il cocktail.

Così, ad esempio, nella nuova lista troviamo Keep palm, a base di rum Plantation 3 Stras, acqua di cocco, centrifugato di ananas, lime, passion fruit, Pimento Dram e diluizione di Acqua Panna, introdotto da un supereroe con il dito nel naso. Servito nel bicchiere da flair anni Novanta, con ghiaccio chunk, è da gustare ascoltando Amanda Lear dei Baustelle. O, ancora, Shape of water, un vodka sour realizzato con vodka infusa sottovuoto alla citronella e Sweet & Sour, preparazione fatta con acqua di pomodoro, in precedenza condito con sale, olio origano e peperoncino, chiarificata, alla quale poi si aggiunge acido di lime e sciroppo di zucchero. Decorato con una pellicola di pomodoro, realizzata essiccando la parte non utilizzata dell’ortaggio, si accompagna con Tired to be alone di Al Green.

Le note di Cielito Lindo, nella versione di Ana Gabriel, sono invece il pairing musicale perfetto per Porno Mariachi, presentato in menu con un richiamo alla locandina del film Monella di Tinto Brass, a suggerire il carattere piccante del drink, preparato con una base di tequila e mezcal, lime, mango, Ancho Reyes (liquore messicano al chile) e Rude Aroma 3, ovvero un’acqua di peperone chiarificata. Il drink è servito in coppa, affiancato da uno shot di champagne, decorato con una chips di peperone, che il cliente può bere a parte oppure versare nel cocktail per diluirlo nel caso lo trovasse troppo pungente.

Nel menu non mancano, infine, gli omaggi ai grandi classici, anch’essi sottoposti al gioco al tempo stesso irriverente e serio dei bartender. Un esempio ne è Fake Martini, proposto come un Martini Cocktail, servito in coppa con oliva, ma preparato con gin e vodka e Rude Aroma n 4, home made fatto con liquore al bergamotto, liquore di zenzero e succo di yuzu e una piccolissima parte di mezcal, per dare un leggerissimo tocco affumicato.

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