Perimetro e Forma: il nuovo menù del Drink Kong è essenziale

Patrick Pistolesi e co firmano la nuova drink list caratterizzata da una grafica che rimanda agli anni Settanta e una proposta cocktail che parte dagli analcolici per crescere sia di gradazione sia di complessità

Un nuovo menù e una nuova apertura: il 2023 per il Drink Kong sarà un anno da ricordare, non perché i precedenti non siano già stati memorabili. A partire dalla fondazione del cocktail bar che ha rivoluzionato la scena romana, ogni anno è stato infatti segnato da una drink list, nonché da una crescita anche nella classifica World’s 50 Best Bars. In attesa di veder nascere il club per pochi intimi attiguo al Drink Kong, dove si farà miscelazione più sperimentale, Patrick Pistolesi e company lanciano la bomba con la nuova drink list dal titolo Perimetro e Forma. Un menù-manifesto attesissimo, il terzo da quando è nato il Drink Kong. Un’opera “corale”, ci tengono a specificare dal team del bar romano, visto che è firmato da tutto il gruppo capitanato da Pistolesi, con Livio Morena, Davide Diaferia, Alessio Zaccardo e Andrea Pace come partner in crime.

Grafica essenziale e richiami agli anni Settanta

La parte visual di Perimetro e Forma è opera di Alessandro Gianvenuti (aka Studio LordZ), già curatore dei menù precedenti, che ha messo in pratica le indicazioni di Pistolesi e co. di far riferimento agli anni Settanta e in particolare alle fascinazioni dell’architettura giapponese di quel periodo. Ma come non citare anche una delle copertine di dischi più riconoscibili della storia, come quella dei Pink Floyd, che nel 1973 rappresentarono la loro Dark side con un prisma. «Per noi Perimetro è la ridefinizione dello spazio di un drink, la modifica dei suoi confini, la creazione di nuove forme. Immaginiamo un drink come un poligono: la variazione di uno o più lati ne cambia la forma, lo riforma, definendo un nuovo Perimetro», si legge nel testo-manifesto di Perimetro e Forma.

Come dice Patrick, il menù è essenziale, pienamente in continuità con lo stile che il Drink Kong ci ha fatto conoscere finora e che lo ha portato a diventare il bar n. 1 in Italia secondo la Fifty Best Bars e il n. 16 nel mondo (leggi L’Italia e gli italiani fanno fiesta ai World’s 50 Best Bars 2022). Grafiche essenziali e pochi indizi per capire il drink (anche se alla fine c’è la lista completa degli ingredienti per favorire la ricerca degli allergeni) rendono chiaro il messaggio al cliente: “siamo un instinct bar, vogliamo che giochi con noi”.

Un crescendo di complessità

La lista dei drink parte dall’analcolico, con due proposte che Pistolesi definisce “molto sexy” per chi non beve, quindi si va in crescendo, sia di gradazione alcolica che di “fattore kong”, ovvero di complessità dei drink. È questo infatti uno dei criteri per definire ciascun cocktail, oltre ad acido, sweet e bitter. Inoltre, in onore alla storia del Drink Kong, sono stati tenuti quattro best seller che hanno caratterizzato i due precedenti menù, intitolati rispettivamente Reflections (2018) e New Humans (2020).

«Da un punto di vista tecnico, il fulcro del menu sta nella produzione messa a punto all’interno del Lab di Drink Kong, attraverso la creazione di cordiali, la ridistillazione e la lavorazione dei distillati», spiega il bar manager Livio Morena, che ammette come questo menù sia nato da un processo di pensiero condiviso, in cui sono stati analizzati anche gli aspetti pratici di servizio e perfino gli errori – pochi, visti i risultati – compiuti nei cinque anni di vita del Drink Kong.

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