La limited edition 2024 di Amaretto Adriatico, nata dal sodalizio con Planteray Rum

ADRIATICO limited edition 2024
Distribuita da Velier e prodotta in 2607 bottiglie, l'edizione limitata 2024 dell'amaretto è stata invecchiata per 8 mesi in botti ex-Planteray Fiji Cask Rum. A raccontarcela è Jean-Robert Bellanger, creatore di Adriatico. Che annuncia un'altra novità in arrivo: la versione a zero alcol del liquore

È arrivata una nuova chicca firmata Amaretto Adriatico, il brand della nuova generazione di liquori all’amaretto: è la limited edition 2024, la numero quattro per Adriatico, in cui l'Amaretto Adriatico Roasted Almonds è stato invecchiato per 8 mesi in botti ex-Planteray Fiji Cask Rum. Il nuovo arrivato, distribuito in esclusiva da Velier, come tutta la gamma, prosegue la tradizione di collaborazioni instaurate dal marchio con prestigiose realtà del mondo dei distillati per affinare il prodotto in edizione limitate da offrire al pubblico dei bartender e degli appassionati.

«Adriatico è nato per rinnovare la categoria dell’amaretto, sia nel profilo di gusto sia riguardo le occasioni di consumo, con la volontà di portare sul mercato una versione artigianale del liquore della tradizione italiana, dal profilo meno dolce rispetto allo standard, grazie a un contenuto zuccherino ridotto della metà, con una leggera ma intrigante nota sapida. Un prodotto che fosse 100% made in Italy e preparato esclusivamente con ingredienti naturali e fortemente territoriali, dei quali quello principe è la mandorla “Filippo Cea”, varietà autoctona della Puglia, regione dove Adriatico viene prodotto - racconta Jean-Robert Bellanger, co-fondatore e co-proprietario con il socio e amico Thomas Benoit di Adriatico -. Le edizioni limitate rientrano in questo progetto: ogni autunno per festeggiare il compleanno del prodotto collaboriamo con grandi produttori di distillati, diversi per storia e tradizione, per esplorare nuove esperienze di gusto che il liquore può regalare».

Così dopo le release maturate in botti che in precedenza hanno contenuto bourbon Heaven Hill (1800 bottiglie), rum Caroni (1500 bottiglie) e grappa Bonollo (1830 bottiglie), quest’anno è la volta di Planteray, rinomato brand di rum di Maison Ferrand, realizzato in 2607 bottiglie.

La collaborazione con Planteray

«Alexandre Gabriel, ceo e master blender della maison francese si è subito innamorato del progetto, tanto che ne è nato un doppio scambio: ci hanno donato tre botti ex rum e noi abbiamo donato loro le tre botti di grappa Bonollo dove per 24 mesi è invecchiato Adriatico per l’edizione limitata 2023, che stanno utilizzando per una special edition del loro distillato», racconta Bellanger.

Per selezionare la botte ideale per l’affinamento, Adriatico si è affidata a Fannie Thibaud, head of creation and experimentation di Maison Ferrand, che ha scelto una botte ex Planteray Fiji Rum Cask 2017, in modo da esaltare il carattere morbido dell’amaretto bilanciandolo con un rum tannico e strutturato e creare un armonioso incontro tra le note di mandorla e arancia dolce del liquore con quelle di caffè e ai sentori tostati del distillato delle isole Fiji e le sue note delicatamente selvatiche.

In queste botti, le mandorle pugliesi tostate e salate, distillate in full proof, sono state invecchiate per 8 mesi. Poi, prima dell'imbottigliamento, sono stati aggiunti infusi di cannella, caffè e cacao, e un pizzico di fior di sale proveniente dalle storiche saline di Margherita di Savoia, gli ingredienti, che includono anche lo zucchero di canna, che rendono distintiva la ricetta di Adriatico Roasted Almonds.

Un prodotto intrigante

Il risultato è un amaretto che si presenta al naso con un intenso bouquet di mandorla e vaniglia, unite a sfumature di pistacchio, nocciola e cocco, e completate da sentori di caffè e agrumi. Molto equilibrato, è rotondo ed elegante al palato, dove emergono note del cioccolato, banana disidratata, liquirizia, accompagnate da note speziate di zenzero, pepe, noce moscata e cannella, per un finale lungo e fresco, quasi mentolato, con toni di ciliegia al maraschino, chiodi di garofano, rovere e cappuccino.

«Un prodotto intrigante, cui un guru degli spirit e della miscelazione, come Simon Difford, nella Difford's Guide ha attribuito le cinque stelle, che esprime al meglio l’incontro tra la morbidezza dell’amaretto e il carattere esotico e “solare” del rum delle Fiji e che colpisce anche per la sua forza, data da una struttura alcolica che appare ben superiore alla reale gradazione del liquore e pari al 28% - commenta il creatore di Adriatico -. Un prodotto esperienziale, da degustare liscio e senza ghiaccio, in un bicchiere ampio, come quello da cognac, che permette di apprezzarne in pieno tutta la ricchezza aromatica, ma che stuzzica anche la creatività dei bartender».

E delle possibilità offerte dal nuovo arrivato in miscelazione due freschi esempi sono Bounty Killer e Bella Donna Daiquiri, realizzati dai bartender del rendezvous, cocktail bar del 25hours Hotel Indre By di Copenaghen, in Danimarca, Paese dove il prodotto è stato già presentato. Nel primo Adriatico Fiji Cask si unisce a Planteray Cut & Dry Coconut, Vermouth Amaro Cocchi e a Bitter Fusetti Cacao, nel secondo si miscela ad Appleton Estate 12 years Rare Caskssucco di lime e lime e sciroppo di zucchero.

Aprirsi a nuove occasioni di consumo

«Suscitare l’interesse dei bartender è un altro obiettivo dell’intero progetto Adriatico, per portare l’amaretto in altri momenti di consumo, oltre che come classico digestivo. Le nostre due principali linee di prodotto, Adriatico Roasted Almonds e Adriatico Bianco Crushed Almonds, sono state infatti create guardando anche alla mixology – riprende Bellanger -. Il primo, essendo meno dolce rispetto al liquore tradizionale, è facilmente declinabile con altri ingredienti per comporre cocktail freschi e beverini, mentre Adriatico Bianco, primo amaretto bianco arrivato sul mercato, 100% vegano, realizzato con pasta di mandorle, senza utilizzo di latte o panna, è ancora più versatile, in quanto si può miscelare praticamente con tutti i distillati, dal whisky al rum, dal mezcal al tequila, dall’assenzio al pastis, o con ingredienti come il limone. Inoltre, il suo ridotto contenuto alcolico, 16% in volume, lo rende perfetto anche per realizzare cocktail a bassa a gradazione, un trend in forte crescita. Che con questi prodotti i bartender siano tornati a divertirsi con l‘amaretto, creando cocktail nuovi e diversi dai classici Godfather o Amaretto Sour è una bella soddisfazione».

In arrivo l’amaretto a zero alcol

Ma il lavoro di innovazione sull’amaretto in casa Adriatico non si ferma qui. «Per Natale lanceremo un’altra novità: il primo amaretto, sempre a base di mandorla tostata e salata, in versione analcolica - racconta Bellanger -. Un prodotto con le stesse caratteristiche organolettiche di Adriatico Roasted Almonds il cui sviluppo ha richiesto oltre un anno e mezzo di sperimentazione e che guarda in particolare alle nuove generazioni di consumatori, sempre più attratti dagli spirit a zero alcol, mettendo così una ulteriore freccia nell’arco dei bartender per coltivare il rapporto con questo pubblico. Avremo così una proposta completa per continuare il percorso di crescita sul mercato, che ci vede presenti in 42 Paesi del mondo, tra i quali tutta l’Europa, Singapore, Hong Kong, Taiwan, Giappone, Corea del Sud, oltre a Connecticut e New York, dove siamo entrati quest’anno con Al Sotack come brand ambassador, ai quali presto si aggiungerà il Canada».

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