La grappa tra tradizione e nuove occasioni di consumo: l’indagine di AstraRicerche

Grappa Libarna AstraRicerche
Lo studio condotto per Grappa Libarna conferma l'amore degli italiani per il distillato, sempre più associato all’idea di convivialità, esperienza e tradizione. Con i Millennials protagonisti dei nuovi consumi anche nel fuori casa

Forte si conferma il legame tra gli italiani e la grappa. A dirlo un’indagine di AstraRicerche realizzata per Grappa Libarna, brand premium di Gruppo Montenegro iscritto nel Registro dei Marchi storici di interesse nazionale (leggi Undici brand di Gruppo Montenegro riconosciuti Marchi storici italiani). Presentata al Bicerin di Milano, la ricerca (condotta su un campione di 1.000 persone tra i 35 e i 75 anni) ha indagato il rapporto degli italiani con le tradizioni, ponendo particolare attenzione al consumo della grappa e fornendo interessanti informazioni riguardo il rapporto tra i connazionali e il distillato.

Se le tradizioni non sono statiche e immutabili, ma mutano nel tempo per rispondere e adattarsi alle nuove condizioni sociali, politiche ed economiche, come ha spiegato Mauro Ferraresi, sociologo dei consumi all’Università Iulm di Milano, da questo processo di “reinterpretazione della tradizione” non è immune la grappa. Prodotto fortemente legato al territorio e alle ricorrenze, il distillato si apre a nuove occasioni di consumo, sotto la spinta in particolare dei Millennials, generazione protagonista di questo processo di evoluzione della tradizione e le cui scelte hanno avuto un impatto significativo sulle tendenze alimentari e sulle preferenze delle bevande, alcoli inclusi.

I trend di consumo

E a proposito di tradizioni e ricorrenze, la più importante da tramandare per gli italiani è il Natale e tra i riti immancabili di questo giorno di festa c’è proprio il consumo di grappa (40% degli italiani), in particolare per i Millennials (48%) seguiti dalla Gen X (39%). Ma resistono con forza anche altre occasioni di consumo, come il pranzo della domenica (36%) e la cena a casa con familiari o amici (34,6%).

Più in generale, dallo studio è emerso come il 64% del campione della ricerca ha dichiarato di consumare grappa, un pubblico costituito soprattutto da uomini e Millennials. Di questi il 16,1% lo fa spesso o occasionalmente e il 47,9% raramente o solo in occasioni particolari. Il tradizionale consumo tra le mura domestiche resta in cima alle preferenze di 7 italiani su 10, ma importante è anche il consumo fuori casa, al ristorante (27,6%) e nei locali (22,3%), con significative differenze però tra le generazioni. Se, infatti, tra i Baby boomers prevale il ristorante, tra i Millennials sono i locali la location preferita.

E sempre a proposito di Millennials 4 su 10 bevono grappa di frequente o saltuariamente e la associano soprattutto all’idea di convivialità con gli amici (53%), facendo tra traino sia all’associazione tra il bere e lo stare insieme sia alle nuove modalità di consumo di distillati e grappa: per questa generazione di consumatori la convivialità è rappresentata dal vedersi fuori casa con gli amici, a cena o dopo cena, per bere insieme qualcosa.

La storicità della marca incide nella scelta

Un altro aspetto indagato riguarda i criteri che guidano la scelta di una grappa. «Il principale è costituito dalla storicità della marca (33,5%), e quindi la sua tradizione, in particolare per la Gen X – ha spiegato Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche -. Tuttavia, contano anche il metodo di produzione e l’invecchiamento (29,1%), soprattutto per Millennials e Baby boomers, e il consiglio di persone esperte, per 1 italiano su 4, prevalentemente donne della Gen X».

«I dati confermano la passione degli italiani per la grappa che, oltre a essere ormai riconosciuta come il distillato simbolo di italianità e artigianalità, è sempre più associata all’idea di convivialità, esperienza e tradizione, anche fuori casa – ha commentato Alice Lucchi, marketing manager innovation & new business di Gruppo Montenegro -. E chi la sceglie ha le idee chiare: per un terzo degli italiani guida la scelta il legame del brand con il territorio e la sua autenticità e per un altro terzo il fatto che sempre più si cerchi nel consumo un’esperienza. Due elementi, questi, che ben rappresentano i tratti distintivi di Grappa Libarna, la cui storia plurisecolare, iniziata nel 1906, è profondamente legata alla sua culla di origine, il Piemonte, e alla più autentica esperienza dell’arte distillatoria piemontese».

Le strategie per il mercato

Considerazioni che delineano anche la strategia di Gruppo Montenegro per il marchio Grappa Libarna. «Stiamo moltiplicando l’impegno nella comunicazione per raccontare, spiegare e far conoscere sempre più e meglio la nostra grappa, il suo heritage e le sue caratteristiche, guardando ai nuovi target di consumatori, in primo luogo i Millennials ma non solo – ha continuato Lucchi -. Perché l’interesse per il distillato negli ultimi anni sta crescendo anche presso il pubblico femminile. Ed è anzi proprio il pubblico delle consumatrici che ha più sete di informazioni e si aspetta di riceverle dal ristoratore, dal bartender o dalle attività di marketing dei brand».

In questo panorama in mutamento, forse un solo elemento resta, almeno per il momento, più complesso da modificare: la stagionalità del consumo. «Destagionalizzare la grappa appare difficile perché sui momenti di consumo ha una forte incidenza anche l’elemento simbolico e per questo distillato tale elemento è molto ancorato ai periodi dell’anno più freddi, autunno, inverno e inizio primavera – ha spiegato la marketing manager -. Per questo l’obiettivo e gli sforzi si concentrano nel presidiare le occasioni di consumo in cui la grappa è forte».

Matrimonio con dessert

E proprio a sottolineare la forza della grappa come regina del dopo pasto, ma anche in questo caso guardando a nuove possibilità di servizio, nello specifico l’accompagnamento al dessert, a fine presentazione due, delle quattro, referenze Libarna sono state proposte in abbinamento ad altrettanti dessert.

Protagoniste della degustazione la Grappa di Moscato Barricata (alc 41% in vol) e la Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva (alc 42% in vol). La prima, ottenuta da vinacce fresche di uve Moscato e invecchiata per 12 mesi in barrique di rovere francese, dai sentori di miele e fiori gialli e dal gusto ricco, con note dolci e di albicocca essiccata e uva Moscato matura, per un finale che fa emergere le note di legno, è stata accompagnata da panettone e zabaione.

La seconda, che nasce da vinacce di Barbera e Dolcetto e invecchia in barrique di rovere francese per almeno 18 mesi, e che si caratterizza per l’armonia del suo bouquet, dai ricchi sentori di vaniglia e legno, e strutturata al palato dove emergono note di legno, vaniglia e nocciola, è stata invece abbinata a un bunet, dolce tradizionale tipico piemontese fatto con uova, zucchero, latte, cacao, amaretti secchi e liquore.

Le altre due referenze della collezione Libarna sono la Grappa Bianca Cristallo (alc 40% in vol), una grappa giovane, morbida, delicata e pulita al palato, con le sue note di fiori freschi e uva e che nasce dal blend di purissime acquaviti di vinacce fresche, e la Grappa di Barolo Riserva (alc 43% in vol) prodotta da sole vinacce di uve Nebbiolo provenienti dalle Langhe del Barolo, e che invecchia almeno 18 mesi, 12 dei quali in tonneaux e gli altri 6 in barrique di rovere francese: un distillato che esprime tutta la nobiltà del vitigno di origine, con le sue note di frutta secca e floreali e il suo sapore complesso, reso ancora più intrigante da delicate note speziate.

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