In 500 alla BootCamp Barman Experience, la due giorni siciliana sulla mixology

52 sponsor, 8 relatori di fama mondiale per altrettanti seminari, 500 partecipanti, 3 finalisti e un vincitore per la prima BootCamp Competition. E ancora, 28 ragazzi dell’Istituto alberghiero Calogero Amato Vetrano, 9 professori e il preside. Sono i numeri della quinta edizione della BootCamp Barman Experience, la due giorni siciliana organizzata dall’associazione BootCamp e dedicata all’alta miscelazione, andata in scena al Club Alicudi di Sciacca (Agrigento), splendida location affacciata sul mare e immersa tra gli ulivi.

Presentati da Alessandro Melis, i lavori si sono aperti con il seminario di Max La Rocca, responsabile tracing Diageo World Class, tra le principali competizioni internazionali dedicate alla miscelazione, che nelle due ore del suo intervento ha illustrato tutti i segreti per prepararsi al meglio fisicamente, tecnicamente e mentalmente per affrontare una cocktail competiton.

Nel primo pomeriggio a salire in cattedra è stato il bartender Stanislav Vadrna con un seminario interamente dedicato all’arte dell’ospitalità. Dopo una pausa per dare il tempo ai partecipanti di fare un giro presso gli stand delle aziende sponsor e conoscere le loro ultime novità, le attività sono riprese con Luca Corradini, bartender italiano da diversi anni trasferitosi a Londra per lavorare in locali come l’American Bar del Savoy Hotel, il miglior bar del mondo per il World 50 Best Bars, e all’Oriole, che, in collaborazione con Fabbri, ha presentato alcune delle sue creazioni: quattro suoi cocktail e un punch.

La prima sessione dei seminari si è conclusa con l’intervento di Ian Burrell sulla tiki culture. Il celebre world rum ambassador ha azzardato, scherzosamente, che la nascita di questo stile di miscelazione sia da collocarsi in Italia, piuttosto che negli Usa. La prova? Il suo Bunga Bunga, un’originale creazione tiki dai caratteristici sapori e aromi della Macchia mediterranea proposto in una mug.

A chiudere la prima giornata un’esibizione di flair (160.000 visualizzazioni su Facebook) di Dario Di Carlantonio, appena tornato da Riga, in Lettonia, dove con Giorgio Chiarello ha rappresentato il nostro paese alla OnlyBet Flair Mania 2018 il primo dei grandi appuntamenti della World Flair Association.

La seconda giornata è stata aperta da Matteo “Zed” Zamberlan, tornato appositamente da New York per presentare il nuovo seminario dedicato interamente agli amari. Oltre 200 le etichette prese in considerazione, con consigli per il perfetto servizio e, in particolare, sul loro impiego nella miscelazione.

E sempre dagli Stati Uniti è arrivato il relatore del penultimo seminario in programma, Eamon Rockey, attualmente general manager all’Ayera e al Betoni di New York, precedentemente captain bartender presso l’Eleven Madison Park, eletto lo scorso anno miglior ristorante del mondo, che ha condotto i partecipanti in un affascinante percorso che ha fuso miscelazione e cucina liquida, realizzando anche un Milky Punch e un Tea Punch.

Ultimo, ma solo in ordine di tempo, il Jack Daniel’s ambassador Francesco “Ciù Ciù” Spenuso, che ha focalizzato il suo intervento sul mondo dei whiskey, regalando ai presenti una degustazione di Jack Daniel’s Single Barrel e Jack Daniel’s Special Edition Frank Sinatra.

A chiudere la due giorni, la finale della BootCamp Competition, gara aperta ai partecipanti all’evento, chiamati a sfidarsi nella preparazione di un drink originale ispirato al tema “Sicilia Isula d’Amuri”, vinta da Alessandro Nucci (nella foto a destra) con T.C., realizzato con Amaro Amara, Etna Bitter, succo di lime fresco, zucchero liquido, velluto di asparagi home made, chiodo di garofano e pepe nero.

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