Bombay Sapphire limited edition: il countryside nel futuro del gin

Approda anche in Italia English Estate, la prima edizione limitata di Bombay Sapphire. Siamo andati in distilleria a conoscere il nuovo gin

Bombay Sapphire limited edition
Approda anche in Italia English Estate, la prima edizione limitata di Bombay Sapphire. Siamo andati in distilleria a conoscere il nuovo gin

A Heckfield Place, superba casa di epoca georgiana e trasformata di recente in un albergo di lusso, è stata presentata alla stampa internazionale English Estate, la prima limited edition nella storia di Bombay Sapphire. E promette di essere il primo gin a edizione limitata di una lunga serie. La scelta di battezzare il nuovo gin nella campagna inglese, non distante dalla distilleria-gioiello di Laverstoke, non è né casuale né un semplice esercizio di stile.

Questo nuovo lancio è ispirato dagli elementi botanici del territorio di produzione. Come ci ha illustrato il master herbalist Ivano Tonutti: «Abbiamo infuso le tipiche note agrumate di Bombay Sapphire con Pennyroyal mint (menta poleggio, anche detta menta romana), rosehip (rosa canina) e nocciola tostata. Botanicals che si possono trovare ovunque sulle colline e tra le siepi dell’Inghilterra». Il risultato finale è un gin delicato, con note cremose, nocciolate, ma anche fresche come la menta e floreali di rosa. Questo London dry gin (41° vol.) in edizione limitata a 12 mesi, sarà distribuito sul mercato italiano da questo mese e solo nel canale bar. E ora un piccolo tuffo nel passato recente. Qualche mese fa avevamo partecipato a Parigi ad una storica riunione di tutti i mastri distillatori del Gruppo Bacardi. Tra loro c’erano anche Tonutti e Anne Brock, master distiller di Bombay Sapphire. Non ci avevano rivelato nulla, ma qualcosa si percepiva nell’aria. Ci fu una risposta che ci colpì molto: «La nostra ricerca, pur avendo in casa più di un campione della categoria gin, non termina mai. Ogni giorno sperimentiamo, degustiamo e guardiamo oltre. Non basta aggiungere un’erba nuova, o lavorare semplicemente sugli ingredienti. Per essere innovativi e anticipare i gusti si deve lavorare su concetti. Il concetto è tutto». E questo English Estate incarna in maniera evidente quanto espresso sopra. Profuma di campagna inglese, anche se in forma liquida.

È pura espressione del territorio come sottolineato da Fergus Drennan, uno dei relatori dei workshop organizzati nel corso della presentazione, Drennan è esperto di foraging, la pratica di raccogliere cibo selvatico nel suo ambiente naturale, impiegandolo poi in cucina (o nei drink) come ingrediente. Drennan ci ha condotto nel suo mondo di fiori, foglie, semi e altri alimenti edibili del bosco. Sperimentatore di cibo selvatico, formatore e autore per importanti magazine britannici come BBC Countrylife Magazine e The Ecologist, si prepara ad affrontare un anno intero vivendo solo di quanto cresce spontaneo in natura. Drennan è un po’ l’uomo simbolo di questa nostra spedizione. Con lui siamo andati per erbe, mentre con Jack Adair Bevan, affermato barman e autore di libri, abbiamo trasformato le piante raccolte in cordiali, sciroppi, acque toniche home made. Infine, con Sam Carter, senior brand ambassador di Bombay Sapphire, abbiamo testato le potenzialità di English Estate in miscelazione. Un prodotto buono per la miscelazione bucolica, ma anche per il più classico dei Gin Tonic. Il signature? Si chiama The Secret English Garden: Bombay Sapphire English Estate, succo di mela, ginger ale con limone, timo e fetta di mela a tenergli compagnia nel bicchiere highball.

L'intervista

Con Anne Brock - master distiller di Bombay Sapphire che guida un team di 16 persone - e Sam Carter - senior brand ambassador, tra i più grandi esperti al mondo di gin e cocktail - abbiamo approfondito le caratteristiche di English Estate.

Anne Brock, sintetizzando, quali considera gli elementi distintivi di English Estate?
Dietro la composizione di ogni buon gin è necessario un equilibrio tra due elementi: la scelta dei botanicals e il metodo produttivo. Sono fattori dipendenti uno dall’altro. Estrarre la parte migliore dalla nostra migliore qualità di menta è stato possibile grazie al nostro sistema “vapor infusion”. I botanicals sono infusi a vapore negli alambicchi Carterhead e non immersi nello spirito neutro come si fa di solito con i gin London dry. Questo fa sì che da componenti delicate, come appunto la menta, si possa estrarre solo la parte migliore. Con una classica infusione avremmo ottenuto qualcosa più simile a un’insalata tenuta troppo a lungo in frigo.

Anne Brock,quali sono gli ingredienti giusti per creare un gin di successo?
Tutto dipende da vari fattori. Ho la fortuna di confrontarmi quotidianamente con Ivano Tonutti, master herbalist del Gruppo, e ogni volta si punta a nuove sfide. Quando lavoriamo sui botanicals non seguiamo solo gli standard, ma ci avvaliamo del naso e dell’istinto.Nel caso di English Estate abbiamo lavorato sui botanicals delle nostre campagne nell’Hampshire. E al successo ha partecipato tutta la mia squadra. Da noi lavorano 12 distiller, ingegneri, tecnici del controllo qualità, professionisti che si occupano di fare planning sugli ordinativi che monitorano costantemente il mercato. Come donna, come chimico e master distiller, provo molta soddisfazione a fornire il mio contributo.

Sam Carter, dalla tua lunga esperienza non solo di ambassador, ma di bartender, quali sono le caratteristiche più interessanti di questo prodotto in miscelazione?
La parte più interessante del prodotto è la sua texture, il suo accento di nocciola che si aggiunge a quello di mandorla già presente nella formula di Bombay Sapphire. La parte agrumata, ma soprattutto la menta. Quello è il vero punto in più del nostro prodotto. Se Star of Bombay è perfetto per il Negroni; Bombay Sapphire per Tom Collins e Dry Martini, qui ci troviamo di fronte a un prodotto  particolamente fresco, estivo, adatto al Gin Tonic o al French 75.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome