Etnik Lounge Cafè: a Bibione un locale estivo veramente green

Etnik Lounge Cafè
Il locale della costa adriatica ha reso il suo impatto ambientale il minore possibile adottando quattro pratiche virtuose applicabili da qualsiasi realtà del fuori casa

L'estate è veramente alle porte e nelle prossime settimane inizieranno le prime aperture stagionali sui litorali di tutto il Paese. Una moltitudine di locali estivi si preparano ad accogliere ogni giorno una schiera di vacanzieri in cerca di spensieratezza e relax, godendosi le ultime ore di sole o aspettando le prime luci del mattino. Fin qui, tutto regolare e sacrosanto. Ma spesso questi locali, che per loro natura sono in gran parre dei casi all'aperto e servono un grande quantitativo di clienti al giorno, fanno un largo utilizzo di contenitori monouso, hanno una gestione dei rifiuti quantomeno “flessibile” e un occhio verso le buone pratiche ecologiste quanto meno...mezzo aperto. C'è chi invece, come Nicole Marzolla, titolare dell'Etnik Lounge Cafè di Bibione (Venezia), ha deciso di prendere il toro per le corna e di avviare nel 2021 un progetto che poggia su quattro pilastri imprescindibili, che portano il suo locale ad avere l'impatto ambientale minore possibile. Sono pratiche applicabili da chiunque e l'auspicio è che leggendo queste righe le reazioni spazino da “ma così lo faccio anche io” a “ah, ma allora lo posso fare anche io!”.

No waste

Il primo approccio è il “no waste”, il senza spreco. Un modo di lavorare già ampiamente noto alle cucine, che si sta facendo strada anche dietro i banconi. Consiste non solo nell'ottimizzazione di ingredienti quali la frutta, che vengono utilizzati per intero e che, qualora in avanzo, vengono essiccati per avere una seconda vita, ma passa anche attraverso la produzione di preparati home made, stoccati in contenitori di riciclo, che vengono utilizzati più e più volte, evitando di ingrandire il cestino della spazzatura.

Stop alla plastica

Il secondo step è l'eliminazione di tutto ciò che è di plastica, e non riutilizzabile. Si va dalle arcinote cannucce a tutta l'ampia gamma di oggetti monouso. Ma per smuovere veramente le acque, si applica questa pratica anche a tutte le forniture che arrivano confezionate con involucri di plastica; il che porta ad attuare una scelta da “consumatore critico”, in favore di aziende che stanno attente anche al packaging dei loro prodotti. Si può inoltre evitare di utilizzare quei monousi non necessari, come il tovagliolo sotto il bicchiere. Favorendo sottobicchieri riutilizzabili come quelli in sughero, in legno o in tanti altri materiali. Difficile è la questione delle bottigliette di plastica, il cui consumo assegna un triste primato europeo all'Italia. Per un locale estivo rappresentano un'entrata non trascurabile: in questo caso la soluzione “meno peggio” è l'alluminio, che è molto più facilmente riciclabile della plastica.

Energia rinnovabile

Il terzo passaggio compiuto dall'Etnik Lounge è verso consumi energetici più puliti. Gran parte dell'energia elettrica prodotta in Europa deriva da fonti non rinnovabili, come petrolio, carbone o gas. Ci sono ora fornitori di energia che acquistano unicamente da fonti rinnovabili. Prediligere loro significa anche creare una nuova domanda al mercato e accelerare quindi il processo di creazione di un numero maggiore di generazione energetica di questo tipo.

Lotta alla deforestazione

Quando tutto ciò che internamente si poteva fare lo si è fatto, si può passare a sostenere anche progetti che vanno oltre le mura del locale: l'Etnik Lounge Cafè in questo caso collabora con Treedom, una piattaforma online che ripianta alberi, soprattutto in zone che hanno subito e subiscono una forte deforestazione. Con l'acquisto di alcuni drink, si aderisce alla campagna portata avanti da questa associazione, e oltre a regalare del verde al pianeta, si fornisce impiego a lavoratori del terzo mondo.

Possiamo proprio dire che, in questo locale della costa adriatica, si respira un'ottima aria. Quella che ci auguriamo di respirare sempre di più, ovunque.

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