
Anche il Principato di Monaco ha il suo rum. Si chiama Mother Mesccia, un rum bianco ottenuto da una delle più pregiate varietà di canna da zucchero al mondo, con un processo produttivo, che prevede due distillazioni, che inizia ad Haiti e si conclude nel Principato. Un prodotto nuovo, ma insieme con una lunga storia alle spalle, in quanto riporta in vita, ma rielaborata in chiave contemporanea, un’antica tradizione monegasca, la “Mesccia”, la cui origine risale al XVII secolo. Un progetto realizzato grazie al contributo di Luca Gargano, tra i massimi esperti di rum e patron di Velier, azienda che distribuisce Mother Mesccia in esclusiva per l’Italia.
La storia della Mesccia
La Masscia nasce nel Seicento, quando il Principato di Monaco era un vivace crocevia di scambi commerciali, nel cui porto giungevano prodotti e materie prime provenienti da vari luoghi, che venivano poi venduti in Europa. Tra le tante merci non mancava il rum che le navi Genovesi, in particolare, trasportavano dai Caraibi alle coste del Mediterraneo, spesso scambiandolo con agrumi locali, indispensabili sui velieri per combattere lo scorbuto. E proprio a Monaco nacque l’usanza di mescolare il rum con alcolici europei, come vermouth e Marsala, creando una bevanda che i genovesi nel loro dialetto chiamavano “Mesccia”, che appunto significa “miscela”, diventata un prodotto tipico della cultura monegasca, una tradizione andata poi perduta e ke cui tracce restano soltanto negli archivi del Principato.
I progetti
Qualche anno fa, un gruppo di imprenditori monegaschi, col patrocinio del Principato di Monaco, ha avuto l’idea di far rinascere il prodotto. Il progetto inziale era di riprodurre l’antica ricetta, distillando il rum nel Principato a partire da canna da zucchero coltivata in Spagna e importata già pressata, ma i risultati ottenuti sono stati molto al di sotto delle aspettative.
Si sono quindi rivolti a Gargano per capire come sviluppare il prodotto, che ha individuato subito anche un’altra criticità del primo progetto: la miscela di rum, vermouth e marsala sarebbe difficilmente compatibile con i gusti di oggi. Per cui la sua idea è stata di creare un rum di altissima qualità e di affinarlo poi in botti che hanno in precedenza contenuto vini fortificati: una soluzione che rende omaggio alla tradizione, ma realizzando un prodotto più adatto al nostro secolo.
Da Haiti al Principato
Per il distillato si è scelto di partire da una materia prima di eccellenza, la canna da zucchero Crystalline, una varietà autoctona e rara di Haiti, non ibridata, la stessa utilizzata da Michel Sajous per produrre il suo Clairin Sajous, il rum bianco artigianale haitiano altra chicca del catalogo Velier.
E ad Haiti prende il via il processo che dà vita a Mother Mesccia. La canna da zucchero coltivata nel grand terroir di Saint-Michel-de-l’Attalaye ed estramente dolce e aromatica, viene raccolta a mano, trasportata a dorso di mulo e pressata in un piccolo mulino. Si procede poi con le fermentazioni spontanee, senza utilizzo di lieviti selezionati, e con la pima distillazione, a bagnomaria in un alambicco Mueller di Sajous.
Il primo distillato ottenuto è un semilavorato, con un volume alcolico tra il 22 e il 34%, che viene trasferito a Port-au-Prince e da lì imbarcato verso il Principato di Monaco. Qui a L’Orangerie - Distillerie de Monaco, la prima distilleria del Principato, nata nel 2017 nell’elegante quartiere la Condamine, viene effettuata una seconda distillazione, in alambicco Khote, sotto l’attento occhio del master distiller Philip Culazzo. Sempre a Monaco viene effettuto il taglio di testa e coda del distillato, consentendo al rum finale di essere considerato come prodotto nel Principato.
Un rum bianco d'eccellenza
La lavorazione della nuova Mesccia prosegue con l’invecchiamento in botti ex-vermouth ed ex-Marsala, una fase sperimentale non ancora completata. In attesa quindi di vedere l’esito della maturazione si è deciso di mettere a disposizione di bartender e cultori Mother Mesccia, il rum bianco non affinato, che costituisce, appunto, la “madre” della nuova Mesccia. Un distillato (alc 46% in vol) fresco e dall’elegante tocco vegetale che rappresenta la massima espressione della canna da zucchero dalla quale prende origine, e ideale sia da servire liscio sia per la creazione di cocktail sofisticati.