Ciro de Georgio vince lo Speed Round e vola in Tasmania con McHenry

Da sinistra, William McHenry, titolare dell'omonima distilleria con sede in Tasmania, Ciro de Georgio, vincitore del contest, Emanuele Bruni di The Prince Factory
A Mixology Experience, il professionista, senatore del nostro Drink Team, batte sul tempo i 46 concorrenti della prima edizione di Speed Round, campionato di velocità per bartender, e si aggiudica un educational trip in Tasmania offerto dalla distilleria McHenry

Si potrebbe ben dire: una gara vinta all'ultimo secondo! È l'impresa compiuta da Ciro Adriano de Georgio, professionista che lavora come brand ambassador ad Amsterdam, che si è aggiudicato la prima edizione italiana di Speed Round, contest svoltosi durante la tre giorni di Mixology Experience di Milano e organizzata da Bartender.it in collaborazione con The Prince Factory: una vera e propria sfida giocata sulla velocità in cui ogni partecipante deve preparare nel minor tempo possibile una serie di cocktail e di bevande, come se fosse un ordine fatto al bar. Ordine che, una volta completato, viene sottoposto al giudizio di una giuria tecnica che valuta, oltre alla velocità di esecuzione, la tecnica e il gusto delle singole preparazioni. Ben 47 sono stati i partecipanti alla gara presentata da Emanuele Bruni di The Prince Factory che ha visto come ospite d'eccezione William McHenry, titolare dell'omonima distilleria di whiskey e gin in Tasmania che ha messo in palio l'ambito premio della sfida vinto da de Georgio: un educational trip in Tasmania nei primi mesi del 2024 per conoscere la realtà distillatoria di questa lontano e poco conosciuto stato insulare posizionato al largo della costa meridionale dell'Australia.

Ciro Adriano de Georgio ha battuto per una manciata di secondi Matteo Calcagno del The Balance di Savona. Al terzo posto sì è piazzato Samuele Bernardi del Ruggine di Bologna.

«Sono felice di aver contribuito a questa competizione - ha spiegato McHenry - che mi ha permesso di entrare in contatto con una qualificata platea di professionisti del settore e di diffondere la conoscenza dei distillati "made in Tasmania": in primis, il nostro single malt whiskey McHenry che presenta grandi affinità con i malti scozzesi dello Speyside e la nostra linea di gin a base di botaniche autoctone come, ad esempio, il Federation Gin, gin ufficiale del Parlamento Australiano. Per la mia distilleria, l'Italia è un mercato molto importante e rappresenta la piattaforma di lancio per un'espansione dei brand nel resto del continente europeo. Attualmente la quota export s'aggira intorno al 50% della produzione, ma punto ad aumentarla nel breve-medio termine e raggiungere il 60%».

Gli spirits firmati McHenry sono importati e distribuiti nella Penisola da Divini Spiritus. «Si tratta di prodotti artigianali premium e unici - spiega Marco Secco, Ceo di Divini Spiritus (divisione di LTB Global) - che possono fare veramente la differenza a livello competitivo e qualificare un locale. Sono eccellenze sotto ogni punto di vista: dalle materie prime, nel caso di McHenry tutte a chilometro zero, alla lavorazione di tipo tradizionale. Per non parlare dell'origine, la Tasmania: un territorio incontaminato e climaticamente ideale per la produzione di spirits». Oltre a McHenry, Divini Spiritus comprende nel suo portafoglio altri distillati speciali frutto di produzioni in piccoli lotti come Junimperium Blended Dry Gin dall'Estonia, i gin Kalevala dalla Finlandia, i distillati della Badachro Distillery (Scozia) e le toniche Folkington's.

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