Campari continua a crescere e lancia la divisione Rare dedicata ai luxury spirit

Campari Group
L'entra della sede Campari Group a Sesto San Giovanni (Mi)
Con la nuova divisione, dedicata allo sviluppo dei brand di altissima gamma, il Gruppo punta ad affermarsi come player di riferimento nel segmento dei luxury spirit. Intanto, il primo trimestre dell'anno registra un corposo incremento delle vendite

Nonostante il quadro generale di grande difficoltà e incertezza a livello globale, il 2021 è iniziato molto positivamente per Campari Group. A dirlo i dati finanziari del primo trimestre dell’anno, che hanno registrato una crescita a doppia cifra di tutti gli indicatori di performance. Risultati ancora più significativi, considerando anche il confronto con il primo trimestre 2019, che rappresenta la base di riferimento invariata rispetto all’impatto Covid-19, e che si tratta di un periodo dell’anno a bassa stagionalità. E proprio per consolidare la sua crescita il Gruppo si appresta a lanciare Rare, una nuova divisione dedicata allo sviluppo dei brand di alta gamma. Obiettivo dell’iniziativa è rafforzare il ruolo di Campari tra i principali player nel segmento degli spirit luxury nei maggiori mercati mondiali, attraverso un nuovo approccio dedicato al brand building e alle strategie commerciali. Si comincia dagli Usa, dove Rare si concentrerà su tre segmenti di prodotto. Opulent, il segmento di fascia più alta con un’offerta di referenze luxury, per conquistare una base di clienti dal reddito alto. Boutique, focalizzata su prodotti di nicchia rivolto agli intenditori di spirit, sia consumatori sia bartender. Signature, dove l’offerta è costituita da super premium di base, con prodotti riconosciuti e premiati rappresentativi delle categorie più rilevanti e in più rapida crescita nel mercato statunitense. L’iniziativa sarà poi sviluppata in altri mercati europei e in Australia e nel canale e-commerce.

Vendite in crescita, nonostante la pandemia

Tornando ai risultati della trimestrale, il primo dato significativo è costituito dal balzo delle vendite che sono state pari a 397,9 milioni di euro, salite del 10,5% rispetto al primo trimestre 2020 e del 12,1% sullo stesso periodo del 2019. A trainarle i mercati a maggiore esposizione off-premise, ovvero i consumi che avvengono al di fuori dei luoghi di acquisto, in particolare nelle aree Nord America e Nord Europa e dai mercati emergenti, con la ripresa di Giamaica, Brasile e Argentina, che hanno compensato la debolezza del canale on-premise e del canale global travel retail, ancora penalizzati dai lock-down.

Altro dato significativo è che l’andamento positivo ha riguardato tutte le categorie di brand, sia quelli a priorità globale sia quelli a priorità regionale sia quelli a priorità locale.

Ottime performance per i brand globali

Andando un po’ più nel dettaglio, i brand a priorità globale hanno registrato una crescita del 16,2% sul 2020 (11,8% rispetto al primo trimestre 2019). Stabili le vendite di Aperol, dove le ottime performance registrate sui mercati internazionali sono state compensate dal pessimo andamento del canale fuoricasa italiano, del canale global travel retail a livello globale e del mercato Usa. Nel confronto con gli Stati Uniti, occorre però precisare che il dato risente del boom di acquisti registrati nel primo trimestre dello scorso anno in vista dell’aumento dei prezzi attuato nel secondo trimestre 2020. Stesso discorso per Campari, cresciuto del 6,8% rispetto al 2019, grazie ai sostenuti consumi domestici, che hanno compensato le flessioni nei mercati a maggiore esposizione on-premise e il canale global travel retail.

In forte crescita le vendite di Wild Turkey (+30,9% sul 2020, e +14,7% sul 2019), guidate dal mercato statunitense, e Grand Marnier (+29,7%, o +16,4% rispetto al primo trimestre 2019) in ripresa nel mercato degli Stati Uniti, grazie al trend positivo nel consumo domestico di cocktail, con quest'ultimo che ha registrato risultati molto positivi anche in Canada e in Francia. In ripresa sostenuta le vendite di Skyy (+10,4%, o +5,4% rispetto al primo trimestre 2019), mentre in forte incremento quelle del portfoglio di rum giamaicani (+44,6%, o +49,8% rispetto al primo trimestre 2019), soprattutto negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito.

In crescita anche i brand a priorità regionale

L’andamento positivo ha riguardato anche i brand di Campari Group a priorità regionale, le cui vendite sono incrementate del 26,4% sul 2020 e del 19,7% sul primo trimestre 2019. Qui da registrare la solida crescita di Espolòn (+63,9%, o +82,3% rispetto al primo trimestre 2019), Bulldog, The GlenGrant, Cinzano e degli altri sparkling (Mondoro e Riccadonna) e di Forty Creek, che hanno compensato la debolezza della gamma amari. Bene anche i marchi entrati di recente nel portfolio di Campari Group, Montelobos e Bisquit&Dubouché, mentre i rhum agricole (Trois Rivières e Maison la Mauny) e Ancho Reyes hanno subito una flessione a causa della loro esposizione nel canale on-premise.

Rallenta Crodino

Segno più anche per i brand a priorità locale, con le vendite salite del 25,5% sul 2020 e del 18,6% rispetto al primo trimestre 2019. A crescere l’intero portfoglio del Gruppo, con la sola eccezione di Crodino, che ha risentito fortemente delle chiusure nel fuoricasa nel suo principale mercato, ovvero l’Italia, ma le cui vendite sono incrementate nei mercati internazionali.

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