Occhi puntati sulla miscelazione a Roma lo scorso weekend. Se da una parte al Quirinetta, sabato 27, c’erano 40 bartender a preparare cocktail non-stop dalle 18 alle 6 per una maratona di 12 ore, organizzata dalla rivista Zero in occasione dei suoi primi 20 anni, dall’altra si svolgeva l’edizione invernale del Roma Cocktail Festival da Eataly Ostiense. Starring Massimo D’Addezio, che ha curato la direzione artistica di questa manifestazione.
“Diffondere la cultura del buon bere miscelato”. È questo l’obiettivo di Massimo D’Addezio, che dalla televisione alle scuole, passando per il suo bancone e quello degli eventi a cui partecipa, ha deciso di raccogliere questa sfida. L’ultimo atto di questo impegno è stata appunto la partecipazione, come direttore artistico, alla Roma Cocktail Festival - Winter Edition, svoltasi dal 26 al 29 gennaio.
«Da un lato – afferma D’Addezio – c’è la chiara volontà di uno store come Eataly di aprirsi al bere miscelato. Lo ha fatto con questa manifestazione, così come i festival dedicati rispettivamente al gin tonic e al pisco, che si sono avvicendati negli ultimi mesi. Senza contare l’enorme spazio dedicato all’enoteca, recentemente inaugurata, dove trovano spazio anche gli spirits. Dall’altro lato c’è un pubblico sempre più ampio che si interessa alla miscelazione e il mio desiderio è di mettere in discussione l’argomento cocktail con un linguaggio che può capire l’utente finale. La casalinga di Voghera, perfino”.
Far trovare dei barman con lo shaker alla mano, dietro a banconi posizionati strategicamente fra gli scaffali di Eataly, in pratica, fa parte di questa strategia. «I romani – aggiunge D’Addezio – sono un pubblico strano. A meno che non si tratti di una moda da seguire, bisogna un po’ andargli incontro. Non chiedere loro di andare da qualche parte, ma esser presenti dove loro vanno. Aiuta, inoltre, il connubio con il cibo». Non a caso nell’occasione la drink list del Festival era posizionata anche sui tavoli delle botteghe vicine ai banconi.
Quattro i locali che hanno aderito alla call di D’Addezio, che ha voluto scegliere, dice, «giovani emergenti che hanno bisogno di farsi conoscere»: dal più noto The Barber Shop al Bootleg, da Spirito a Sacro. Ciascuno di essi ha presentato quattro cocktail, con la partnership di un diverso marchio beverage: Pernod Ricard per The Barber Shop; Pallini per Bootleg; Campari per Spirito; San Pellegrino per Sacro. A completare la manifestazione, masterclass per addetti ai lavori e perfino l’iniziativa Barman per un giorno, una lezione individuale di 30 minuti con un bartender, dedicata ai neofiti che vogliono imparare a miscelarsi un cocktail casalingo.
Dietro a questa manifestazione, come a molte altre che si sono avvicendata negli ultimi tempi dedicate alla cultura del bere miscelato, c’è Nu Factory. Organizzano eventi e sono gli stessi che hanno dato vita alla Roma Cocktail Week dello scorso anno. È proprio in quell’occasione che è nato il sodalizio con D’Addezio, che proseguirà anche nei prossimi mesi. In programma, probabilmente a marzo, un altro appuntamento dedicato alla miscelazione, sempre da Eataly.